6. Hide the truth

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Non ci siamo nemmeno cambiate per uscire ed io indosso gli indumenti di questa mattina, senza l'apposito grembiule. Anche la mia amica è messa nel mio stesso modo, ma lei è vestita elegante e soprattutto sta comodissima con quei tacchi, al contrario di me, che persino quella mezza corsetta di prima sembravo un dinosauro per la poca grazia che avevo.

<<Siete venute entrambe>> rispose quasi sorpreso.

"Ma sei scemo? Ci hai invitato tu" sospirai annuendo nel mentre Ester sorrideva con le labbra da un orecchio all'altro.

<<Allora, vi ho riservato un tavolo, offre la casa quindi non pensate di pagare niente>> ci informa e io quasi quasi riesco a trovarlo più simpatico.

<<Ma no>> cerca di ribattere la mia amica e io le sbatto il gomito sul fianco, tentando di non farle male, ma dalla smorfia del suo viso penso di non esserci riuscita.

<<Tranquilla>> sussurra a lei, però guarda me come se si aspettasse che dicessi anche io qualcosa.

<<Va bene, se vuoi offrire>> mi limito a dire nel mentre lo supero. Entro e rimango a fissare quel luogo gigantesco immerso da tavoli e luci soffuse, tranquillo ed accogliente:

Ci sono tavoli da due, da tre, da quattro e poi si uniscono le gigantesche tavolate di persone. Le finestre sono fatte ad arco e mostrano, un pezzo di città allo sfondo che dà un'idea di calore umano, poi ci sono i lampadari che sembrano tanti diamanti messi insieme. Rimango a fissarlo persa da quel lusso. Anche se è misto di semplicità dato che su ogni tavolo c'è una candela sembra quasi artigianale. Non so bene come definirlo questo posto, ma è incantevole.

<<Qual è il nostro?>> domanda Ester.

<<Quello>> dice lui indicando proprio il punto dove stavo guardando.

I miei occhi si spostano sui suoi bellissimi e resto a fissarlo per un po', sentendo a ogni battito di ciglia il suo cuore che puntualmente, aumenta.

"Perché?" mi domando, ma non riesco a capire la natura della sua velocità. Che sia ansia? Non può essere altro, non può trattarsi di amore qui.

"Cosa sente questo ragazzo? Perché mi cerca sempre?" comincio a preoccuparmi e decido di togliere lo sguardo dai suoi occhi per andare al nostro tavolo per due. Mi siedo e il mio sguardo rimane al di fuori di quella finestra a immaginarsi i peggiori degli avvenimenti.

<<Holly, che succede?>> mi chiede la mia amica e io solo in questo momento mi ricordo della sua presenza.

<<Niente, non mi sento molto bene>> invento con un debole sorriso.

<<Mi dispiace, vuoi che ce ne andiamo?>> domanda premurosa, ma abbassando la voce nell'ultima parola, aspettandosi una risposta negativa da parte mia.

<<Tranquilla, oramai mangiamo>>

Sam ricompare poco dopo vestito in giacca e cravatta, tipico dei camerieri, ma al tempo stesso un fascino... particolare. Scuoto la testa per i miei pensieri strani e noto il piatto che porta senza aver prima chiesto l'ordinazione. Sto per ribattere, ma noto che nel mio piatto di pasta al pomodoro non ci sono i pezzetti di carne come in quelli di Ester.

<<Tu non mangi carne, quindi...>>

<<Te ne sei ricordato>> mormoro a una voce a mala pena udibile da me, ma che lui sente, dato che risponde:

<<Ovvio>> Sorride e rivolge uno sguardo veloce anche alla mia amica.

Poi scompare dietro una porta, mentre io ne approfitto per buttare fuori il respiro, che senza accorgermene, stavo trattenendo.

The Death Key (The death Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora