17. What now

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Mi ritrovo sotto il ristorante dove lavora Sam, accanto a me, Ester con tutto il suo fascino biondo.

Il posto non è esattamente uguale a come lo ricordavo, anche la disposizione dei tavoli, l'unica cosa che più dà nell'occhio però dall'ultima - e anche la prima - volta che sono stata qui, è sicuramente la gente. Oggi è pieno. Persone di tutte le età riempiono i posti assegnati messi ai lati del ristorante, mentre in cima, nel centro a tutti una coppia, vestita lei di bianco e lui di nero.

Il vestito della donna è clamoroso. Bianco, coperto di onde finalu e sopra fatto stretto così da risaltare le sue forme, ma senza essere volgare. E poi c'è lui. Non è bellissimo il suo vestito, sembra un cameriere, ma il modo in cui la guarda sorridere, è stupendo. Rimango impalata fino a quando Ester non mi riporta alla realtà:

<<Che carini gli sposi>> commenta a me, ma io rimango ancora più confusa di prima.

"Cosa sono gli sposi?" Mi domando, ma decido di non dirglielo che potrebbe sembrare troppo ridicolo.

<<A Lavoro>> ci scuote Sam mettendo le braccia a entrambe noi. Lo guardo storto. Ma cos'è successo a lui? Lo vedo freddo nei miei confronti.

"Non te ne dovrebbe fregare" mi risponde la parte Lupo che sa, ciò che succederebbe.

<<Giusto>> Rispondo a voce alta alla parte interiore di me, ma sicuramente, Sam ha capito che rispondessi a lui, infatti mi trascina nella cucina e inizia a dare ordini.

<<Questo piatto agli sposi prima e poi una a destra, una a sinistra via con i tavoli>> dice indicando con il dito prima me e poi Ester.

"Ma chi sei? Gos?" penso nel mentre porto il primo piatto alla ragazza dal vestito bello.

Lei è seduta al tavolo e portando il piatto a lei non posso fare a meno di commentare il suo vestito.

<<Davvero molto bello>>

<<Beh è un matrimonio, dice Ester sottovoce>>

"Matrimonio" comincio a sentirmi sempre più spaesata. Non ho una minima idea di cosa stanno parlando, decido comunque di non chiedere, guarderò dopo su internet.

Il resto della serata passa mentre servo i tavoli facendo il mio lavoro, non parlando con nessuno degli invitanti, né tanto meno con i miei colleghi. Ester, al contrario, la vedo chiacchierare con tutti, ma soprattutto con Sam, non riesce a staccarsi da lui, lo segue appena può e gli sta appiccicata. Pensare poi, che aveva detto che lui si era spaventato dal suo essere strega, beh, ora tanto spaventato non mi sembra, anzi.

<<Siamo lieti di invitare gli sposi per un ballo, accogliamoli con un grosso applauso>> mormora un uomo da dietro il bancone con affare strano che aumenta la voce di qualche tono.

Quelli che ho capito essere chiamati sposi si alzano e appena la musica inizia, loro si muovono abbracciati l'uno all'altro: lei con le mani sul collo lo stringe e lui fa lo stesso con lei, tenendola per i fianchi. Non c'è distanza tra i loro corpo, come tra i loro cuori.

La musica e lenta, dolce, quasi mi viene da piangere dalla sdolcinatezza. Poco dopo però, lo spazio vuoto viene riempito da altre persone che ballano, tutte a due a due. Persino alcuni di noi camerieri balla.

Sento il cuore di Ester superare quello degli altri ed infatti appena la vedo sento la speranza racchiusa nel suo battito mentre guarda Sam, anche se in un nanosecondo cambia e diventa paura, ansia. Rimango un attimo confusa, ma appena vedo il ragazzo avvicinarsi a me, subito capisco. In ogni caso non mi muovo, ma rimango comunque a fissare i protagonisti di questo giorno.

The Death Key (The death Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora