28. Old friend

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Connor

Sono esattamente due settimane che non salgo sulla Terra. Qua giù è sempre buio, senza cioè la luce del sole, ma si sono evoluti grazie all'elettricità, scoperta ancora prima degli Umani, ma come ovviamente succede, il merito se lo sono presi loro.

Il mio umore comunque, si rispecchia perfettamente con il luogo e mi permette di stare a mio agio, per così dire.

Inizialmente, dopo la telefonata di Lia, ha continuato a chiamarmi e cercarmi, appena mi vedeva, correva verso di me, ma non posso ricambiare, quindi mi sono isolato nell'Underground.

Questo, è il posto dove gli Emarginati di tutti i mondi possibili sono riuniti e si trova al di sotto della Terra, perché da essa, sono stati cacciati inizialmente.

Ci sono lupi, streghe e altre creature di cui nemmeno conosco la natura. Qua giù comunque, nessuno osa mettersi contro gli altri, vivono costretti, ma hanno imparato a convivere in pace tra di loro. Da quando ho scoperto il posto, vengo qua spesso, ho una percezione che mi porta. Che ci sia la chiave o un indizio non lo so, ma qualcosa di sicuro c'è.

Sono nella mia casa, o quell'edificio che ho denominato così. Sono disteso sul "letto", ovviamente con le mie sembianze da lupo. Sono giorni che non dormo, vorrei farlo, ma appena chiudo gli occhi, si materializza Lia dentro la mia mente. Come se fosse una fotografia, incastrata nella macchinetta e ogni volta ci guardo dentro, la vedo. È bella, dolce, incantevole. Ha delle manie strane e ha quelle smorfie impercettibili, che però la rendono unica.

Scuoto la testa. I miei pensieri, già cominciano a prendere una brutta piega e questo non mi piace.

Spero, lei non si sia accorta di quello che ci sta succedendo – lo so, dentro di lei sta accadendo lo stesso – perché significherebbe ammetterlo e conviverci, ma non posso farlo.

Dicono, questo fenomeno è l'unico a cui non si può sfuggire. Se hanno ragione o meno, non m'interessa, io devo riuscirci. Io non posso rimanere bloccato in una situazione così grande. Mi sono battuto tutto questo tempo per salvare l'unica persona che mi hanno accusato anche di voler uccidere:

Sam. Non fanno altro che ripetermi, lei tra tutti, che io sono la causa della sua sofferenza, della sua vita, ma non è così.

Io voglio un bene assurdo a mio fratello, sto lottando ancora, perché lui stia con me e non dobbiamo più continuare in questo modo.

Non l'ho costretto a uccidere Balto, gli ho raccontato la verità e lui, col suo arbitrio, ha scelto di aiutarmi in questa impresa, folle se volete.

È vero, non mi sono risparmiato per lui, ho anche esagerato, ma dovevo farlo. Mi rimpiango solo, di non aver ucciso anche quel Bastardo di un Gos quando potevo. Lui è la causa di tutto, ma era intoccabile, per via della tribù diversa.

Lia, non conosce la verità e lo difende, ma non sa con che razza di mostro ha a che fare. Voglio aprirle gli occhi, e anche se ci vorrà mesi, anni, lo farò.

Prima di catapultarci sulla Terra, hanno chiesto se volessimo cambiare la nostra natura. Sam, ha detto di sì. Voleva diventare umano, perché non voleva più ripensare al dolore infittito nei volti dei nostri genitori, a me non fregava niente. Motivo per cui, decisi di rimanere un lupo.

Ma questo non bastava. Sapevano che restando insieme, potevamo ribellarci o comunque vivere felici, lasciando perdere tutto, ma dovevano punirmi fino a farmi male e l'unica soluzione era separarmi da mio fratello.

The Death Key (The death Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora