Apro gli occhi e intorno a me vedo il buio. Sorrido nell'oscurità perché finalmente sono riuscita a dormire. Non lo facevo da settimane e non avevo idea del motivo.
Accendo la luce che sta a fianco del letto e mi ricordo solo ora di avere Connor al mio fianco che dorme beatamente con una faccia da cucciolo assurda. La voglia di accarezzarlo ora supera me stessa, ma ricordo che non posso, mi limito quindi a guardarlo.
Il mio pensiero si sposta immediatamente a Sam a quelle labbra perfette agli occhi magnetici -ma mai quanto il fratello – e un sorriso sempre addosso, anche quando la rabbia si impossessava di lui – probabilmente il lato lupo – sapeva come farsi perdonare. Una lacrima sfugge al mio controllo. Il suo ricordo è ancora vivo nella mia testa.
<<Buongiorno>> mi dice poco dopo cogliendomi sul fatto.
<<Buongiorno>> rispondo con voce impastata per fargli credere che dormivo.
<<Lo so che sei sveglia da dieci minuti>> mi scopre ancora una volta. Si alza poi e solo ora scopro che si era tolto la maglietta e quindi è a petto nudo. Non ho mai visto un umano nudo, con Sam abbiamo fatto poco alla fine. Sento le mie guance più calde del normale e non ne capisco la ragione.
<<Il tuo cuore batte talmente tanto che finirai per farmi diventare sordo>> confessa Connor lasciandomi spiazzata, ma soprattutto imbarazzata.
Come può dirlo? Vuole farmi sentire fuori luogo?
<<Scusami, la prossima volta uccidimi, almeno smetti di sentire>> gli rispondo a tono, ma questo serve solo a divertirlo.
Si volta verso di me con la maglietta infilata nelle braccia, però, invece di mettersela se la toglie di nuovo e si avvicina a me pericolosamente. Con una gamba sul letto e le mani che reggono il peso di quel corpo muscoloso io mi sento soffocare, peggio di quanto possa fare il palazzo Kinsky.
Sento il mio cuore accellerare a velocità supersonica e ora sono sicura che lo sto assordando, peggio della musica di ieri.
Il suo sguardo è fisso nel mio, non ci spostiamo, non ci allontaniamo, ma come calamite tendiamo ad attrarci.
<<Confesso, colpevole, che è diventato il mio suono preferito>> ammette e seriamente sento il battito perdere colpi. Stringo le lenzuola tra le mani e mentre lo guardo i suoi occhi cambiano, si trasformano in puro desiderio. Lo riconosco benissimo, perché volendo ora rispecchiano i miei. Già, l'insopportabile Connor è riuscito a entrarmi sotto pelle.
<<Andiamo a fare colazione Lia?>> mi chiede poco dopo, vedendomi sicuramente imbambolata. Cocciuta come sono però, invece, di alzarmi decido di restituirli come usano dire gli umani "pan per focaccia" e lo guardo sorridendo quasi da traditrice. Mi alzo dal letto e sfruttando questo corpo da donna che consapevolmente so di essere bellissima, mi spoglio dei miei indumenti. Rimango con quella che si chiama biancheria intima e mi avvicino con la stessa destrezza di cui lui si era servito prima. Lo vedo indifeso, sembra un cucciolo ora, ma poco mi importa, abbiamo invertito le situazioni.
<<Prima vado a farmi una doccia>> lo informo avanzando e passandogli a fianco. Non ho idea per qualche motivo l'ho fatto, ma appena ho visto i suoi occhi nei miei ci sono cascata. Voglio che il desiderio, il calore, si emani in lui, voglio renderlo... mio.
Vorrei, cioè fare in modo che nei suoi pensieri ci sia solo io che le altre donne come questa certa Enola spariscano per sempre dalla sua vita. Il problema di tutto ciò è che non riesco a capire la natura.
Entro in doccia e lascio che l'acqua picchietti sul mio corpo per togliermi tutta la stanchezza e l'odore nauseante che ballando ieri si è creato in me. Non mi piace molto la discoteca, però devo ammettere di essermi divertita, soprattutto nel momento in cui io e Connor abbiamo ballato insieme, nonostante fossimo distanti. Non so spiegarmi, ma ho desiderato in quel momento di prenderlo per il collo e baciarlo fino a consumare le labbra e al tempo stesso consumare il tempo, lasciandolo scorrere al nostro fianco mentre il nostro momento rimane immortalato in un angolo dell'universo.
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The Death Key (The death Series)
WerewolfTalia ha da sempre sentito parlare degli umani, ma non ha mai pensato di finire in mezzo a quella razza che ha sterminato la sua specie. Gos, capobranco della tribù dei Bianchi già aveva deciso il suo destino, senza però avere il suo consenso. Per...