Prologo

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Mi avevano detto che la Terra è un posto orribile, pieno di gente crudele che non faceva altro che uccidere persone ed animali senza motivo. Io avevo creduto alle loro storie e immaginavo dietro ogni sguardo la crudeltà che nascondevano, nel mentre contavo i giorni prima che scoprissero chi ero e mi facessero fuori, ma per mia fortuna, non successe.
Gos sosteneva che io ero la sola a poter affrontare questo, si fidava di me come nessuno mai. Per quanto riguarda me, invece, non ero tanto fiduciosa delle mie capacità, ma non ha più rilevanza oramai, sono stata scelta per la missione e ogni mia opinione contraria sarebbe stata punita con la morte.

E nonostante accettai alla fin fine, molte volte rischiai di uccidermi in quel dannato luogo, per colpa dei miei simili e non degli umani.

Ma, la persona che più mi aiutò in tutto questo fu il ragazzo dagli occhi celeste che mi fece provare emozioni mai provate prima, tra cui il dolore, quello vero.

Non credevo nel lieto fine e tantomeno alla favola della famiglia felice, non facevano per me, eppure ogni singolo momento passato con lui sembrava incastrato impeccabilmente per essere perfetto. Quasi si fosse intromesso qualcuno a rendere tutto speciale tanto che per poco mi fece ricredere nell'umanità, specialmente in questo luogo che veniva chiamato Terra.

Io, avevo la mia missione e se volevo salvare la mia famiglia, l'unica cosa che dovevo fare era trovare quella maledettissima chiave, della quale non avevo idea dell'aspetto esteriore, ma secondo Gos, lo avrei percepito dalla potenza che emanava. Il problema però, era che in sua compagnia, tutto passava in secondo piano, famiglia compresa. E allora non sapevo mai come definire questo sentimento, che fosse amore? Improbabile. Insomma, un lupo e un umano, in quale universo potrebbe mai funzionare?

La città della morte era la mia possibilità. Siamo tutti allo stesso pari in quel luogo: L'unica regola per entrare è morire. Ci avevano insegnato che attraversando la porta di quella città, una scossa elettrica si scagliava su di noi, provocando morte istantanea e solo allora potevi fare irruzione all'interno, ma, prima di tutto, bisognava aprire la porta ed era compito mio.

D'altra parte, dicono che per qualcuno a cui teniamo possiamo fare di tutto, ed è proprio questo che feci: di tutto. Ma, la vita non fu tanto d'accordo con me e per la milionesima volta, arrivò l'oscurità che sconvolse la mia vita tanto da farmi perdere la ragione e la cognizione; arrivò un desiderio incontrollato di voler cambiare tutto, ma con me, portavo l'impotenza di tale scelta e una maledizione della quale sapevo l'esistenza, ma non sapevo potesse distruggermi tanto.
Ascoltavo e credevo sempre ai più grandi per il rispetto che mi era stato insegnato da mio padre, non mi rendevo conto delle troppe bugie che loro primi dicevano, fino a che, lui non mi aprì gli occhi su chi, in questo miserabile universo, era il vero nemico da combattere.

*Spazio Autrice*
Sono tornataa! Come sapete, questa è la mia prima storia Fantasy, della quale voglio mettermi in gioco e vedere cosa ne esce fuori, accetto più che volentieri i consigli che mi darete!
Vi dico già da subito che per mancanza di tempo, aggiornerò una o due volte a settimana... vi chiedo di perdonarmi ma il tempo è quel che è... non voglio dilungarmi troppo, a voi i
commenti ❤❤

The Death Key (The death Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora