37. Caos

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Non riesco a fare un passo avanti. Sento un dolore prendersi una parte del mio corpo, come se mi stesse trattenendo a forza nel terreno, al tempo stesso, sento tirare la mia pelle, come se qualcuno me la volesse staccare. E dato che tutto ciò non basta, sento come un fischio nelle orecchie, ma talmente acuto che credo di poter sentire i timpani, da lupo e non da umano, rompersi.

Con la coda dell'occhio riesco a notare Connor e gli altri, nella stessa posizione, tutti tranne Rudolf.

Inizia uno scontro tra i due che non vedo e non capisco. Sento solo rumori, urla, lingue strane confondersi.

Sento l'odore del sangue che scorre a fiumi.

<<Smettilaa>> grido. Capisco che è Ester a trattenerci, mentre sua nonna si occupa dello stregone.

Sembra incastrarsi tutto: i suoi genitori l'hanno abbandonata perché non riuscivano a spiegarsi la sua magia. Ivana, sapeva, la cercava, ma non la conosceva. Come hanno fatto a trovarsi? Da quando collaborano? Tante le domande, ma il mio cervello non è in grado di formulare altro se non gridi.

Soffoco. Mi sembra di essere tornata al palazzo Kinsky.

<<Fermatela>> grida l'estranea.

Vedo Connor prenderle la mano.

Chiudo gli occhi.

Quella immagine non riesce ad andarsene. L'ha fatto per rassicurarla, visto che la può toccare, sfiorare e quant'altro. Io nulla. Io posso rimanere impassibile e basta davanti a questo.

È una storia proibita la nostra. Non possiamo nemmeno permettercela.

Succede un attimo che il dolore si intensifica: La testa mi scoppia, il corpo trema, la muscolatura si straripa. Non riesco a contenermi: la sofferenza aumenta, le mie cellule si rompono all'interno. Sento come se stessi abbandonando una parte di me, la parte che mi caratterizza, quella da lupo. Se la perdessi non potrei nemmeno entrare nella Death City.

<<Smettila Est>>

Sento i suoi passi più vicini. <<Non deve essere aperta>> sussurra semplicemente e mi fa salire i dubbi.

<<Possiamo ancora salvare Sam>> le urlo e in un attimo abbassa la guardia, ma questo basta, la sua distrazione ha permesso di alzarmi e sbatterla al muro fuori casa sua, mentre all'interno, la battaglia tra Ivana e Rudolf sta continuando. Non so dire chi sia meglio, chi sta vincendo, ma per quanto mi dispiaccia per Rudolf, ora non mi importa.

<<Mi ci vuole un attimo a farvi stare di nuovo male...>> inizia Ester. Fermo con la mano gli altri che si avvicinano a lei. Devo parlarle.

Si fermano, stranamene. O forse vogliono solo un momento per sé quei due e Robin che farà da intruso.

<<Lo so. Ma pensa un attimo, possiamo far tornare indietro Sam, non sto scherzando>>

<<Come vorresti fare eh?>>

<<La Death City. Siamo tutti morti e immortali, possiamo vivere...>>

<<Siamo morti ma possiamo vivere?>>

<<No, cioè, si annulla la nostra natura. Non ci batte il cuore, tutto qua>> cerco di spiegare quello che hanno detto a me, ma oramai non sono neanche sicura sia tutto vero.

<<Sam non tornerà. E anche se lo facesse? Cosa?>> mi chiede e soffoco per quella domanda.

"E cosa?" tornerà da me? lo rivoglio con me? come posso dirgli dell'imprinting con Connor?

The Death Key (The death Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora