32. Come back to me

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Quando il foglio è tra le nostre mani, Connor lo alza di poco e una lucina compare da dietro il grande quadro che siamo guardando. Sorridiamo come scemi e come se non bastasse, tutti e quattro ci mettiamo a saltare esultando.

<<Non ci credo ancora, abbiamo la seconda>> commenta Robin e forse per la prima volta da quando sono qui, sono contenta che ci sia.

<<Siamo una buona squadra dai>> aggiunge Rudolf con tutto il suo egocentrismo.

<<Si, però ora dobbiamo trovare il modo di prenderla>> faccio notare e tutti mi guardano con la faccia di chi ha appena rovinato la festa e non posso dargli torto, così a mia discolpa, aggiungo: <<Andiamo a festeggiare ora, ho bisogno di bere>>

Annuiscono tutti quanti insieme e così che andiamo a concederci il lusso di poterci distrarre.

Ci troviamo al ristorante di Rudolf, dato che si trova nel luogo, ma essendo domenica e quindi essendo chiuso ci fa entrare all'interno di nascosto.

<<Ora manca solo l'ultimo>> continua Robin incredulo, posso sentire il suo cuore a chilometri di distanza ed esprime solo un sentimento: felicità.

Vorrei, sapere anche cosa pensa Connor, ma non mi è permesso e la cosa mi fa arrabbiare, non di poco.

<<Che succede?>> nota subito lui, innervosendomi ancora di più. Possibile che non possa stare zitta due secondi che deve assicurarsi il motivo del mio cambiamento?

Ebbene sì, cambio spesso umore cosa che non è mai successa a Krynox, qua sono fragile e indecisa. Sulla Terra si è stravolto tutto, io in primis, ma non è questo a turbarmi, è lui.
Il fatto che mi faccia sentire così, il fatto che basta niente a farmi arrabbiare, ma al tempo stesso basta un suo sorriso a rimettermi di buon umore. È l'effetto dell'imprinting che sta facendo leva sulla mia personalità nei suoi confronti... e questo mi fa infuriare più che mai.

Perché una sola cosa invidio del mio essere umana: il libero arbitrio, qua sono io che decido cosa farne della mia vita, se innamorarmi o meno di una persona, non mi viene imposto da una stupida regola. Non voglio amare Connor, non voglio che la mia vita si leghi alla sua, non ne verremmo mai a capo, siamo maledetti entrambi.

Sospiro alzandomi dalla sedia di scatto.

<<Lia?>> mi richiama il ragazzo oggetto dei miei guai.

<<Che c'è?>> sbotto.

<<Che hai?>>

Mi risiedo e butto fuori il respiro con prepotenza. In tutto questo Robin guarda le nuvole, quasi si sentisse intruso in questa conversazione e Rudolf, arrivato ora, fa la stessa cosa dell'amico.

<<Penso, ma nulla di importate>> rispondo sorridendo fintamente.

<<Vado a prendere da bere>> taglia il silenzio lo stregone, giusto per alleggerire la tensione.

Porta del vino rosso, il famoso veleno per topo che manda fuori di testa. Lo guardo malissimo.

<<Non lo beve, portalo bianco>> interviene Connor al posto mio, lasciandomi leggermente spiazzata.

"Come fa a saperlo?"

<<Va benee>> commenta il cameriere andando e ritornando con una bottiglia diversa, solo per me.

Nemmeno il tempo di appoggiarla sul tavolo che gliela sfilo di mano e ne verso un po' nel bicchiere.

Il primo ad alzare il calice è Robin, che con la stessa espressione di prima, sussurra: <<Siamo qui riuniti oggi per festeggiare un traguardo enorme, ovvero il ritrovamento della seconda parte della chiave>>

The Death Key (The death Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora