Sconvolta. Ecco la parola adatta a me.
Cos'era quello? Perché mi sembrava tutto così reale e al tempo stesso surreale?
Mi butto sul divano nell'attesa che il telefono squilli e Sam si decida a chiamare. Mi sembra di averlo sempre addosso con il suo profumo che mi circonda a ogni passo che faccio.
Finalmente quel maledetto oggetto si mette a suonare, ma quando lo prendo invece che il nome suo, compare quello di Ester.
<<Pronto?>>
<<Ho combinato un disastro e non so nemmeno il motivo... aiutami>> urla dall'altro lato agitandosi e la posso immaginare mentre gira e rigira per casa.
<<Si, va bene. Vediamoci ora vengo io da te>> rispondo di getto e chiudo la telefonata senza darle modo di cambiare idea.
È arrivato il momento che capisca cos'è e cosa può fare nella vita e se tutto va bene, potrà anche aiutarmi in questa stramaledetta avventura.
Mi vesto con le prime cose che trovo nell'armadio e mi catapulto verso casa sua. So bene dove si trova per tutte le volte che l'ho osservata da lontano.
Suono in campanello e salgo i gradini a due a due, per fortuna mia, niente tacchi.
<<Ciao>> mi dice, mantenendo lo sguardo basso.
<<Hai finito di evitarmi?>> replico a tono sarcastico. So di essere velenosa, ma mi ha fatto male il modo in cui mi ha escluso da ciò che le succedeva.
<<Si e mi dispiace per averlo fatto per tanto tempo... comunque, sono andata da Sam>>
"Cosa? Perché? Cos'hanno combinato?"
<<E cos'è successo?>>
<<Mi è partito il fuoco dal suo fornello e non so come... ma lui si è agitato e mi ha cacciato>>
Rimango perplessa qualche secondo. Non mi aspettavo che reagisse così, pensavo che fosse comprensibile a certe cose, che credesse alla verità che questo mondo nasconde con tanta insistenza, invece, Ester, mi smentisce ogni cosa.
"Reagirà così se mai dovessi dirgli la verità?" mi domando, ma scanso il pensiero nel momento in cui realizzo che non potrà mai accadere perché io me ne andrò da qui il più presto possibile e lui rimarrà, quindi a parte una sperimentazione sociale di ciò che è un brivido dato da un bacio, Sam non potrà essere altro per me.
<<Dimmi qualcosa però>> mi riprende lei fissandomi.
<<Sei una strega>> sbotto.
<<Ma vaffanculo>> Ho spesso sentito questa parola, ma non ho mai capito cosa voglia dire, non è una bella parola, si intuisce dal tono.
<<Che vuol dire?>> Chiedo e lei mi fissa con occhi spalancati, che mi riportò al primo giorno con Sam.
<<Vai a quel paese>>
"Oddio, Ester sa" Inizio ad agitarmi pure io.
<<Quale paese?>> domando con la voce che trema a ogni nota.
<<Vuol dire che sei crudele a dirmi che sono una strega! Cioè che vuol dire? Perché ora ti piace Sam e ti dà fastidio che sia andata da lui?>>
La voglia di azzannarla cresce in una velocità stratosferica, ma per sua fortuna, non posso farlo.
<<Ma lo sei! Hai dei poteri che non sai controllare, ora devi capire per cosa userai questa magia, prima di definire se sei buona o cattiva>>
STAI LEGGENDO
The Death Key (The death Series)
WerewolfTalia ha da sempre sentito parlare degli umani, ma non ha mai pensato di finire in mezzo a quella razza che ha sterminato la sua specie. Gos, capobranco della tribù dei Bianchi già aveva deciso il suo destino, senza però avere il suo consenso. Per...