25. I promise

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Siamo ancora seduti nel bosco, con solo la luna a farci da testimone.

Resto in silenzio per contemplare quelle mille informazioni che in una sola serata mi sono arrivate:

Connor viene da Krynox, non è mai morto, credo. È fratello di Sam perché sono quasi del tutto identici, se non fosse per quelle minuscole sfumature che li caratterizzano. Ha ucciso Balto, l'ex capo dei Grigi per qualche assurda ragione, quando era solo un misero cucciolo. Però in tutto il casino che si è venuto a creare, non comprendo come sia possibile che Sam, ragazzo umano sia legato a lui. Impossibile che fosse del mio pianeta. Me lo avrebbe detto.

"Tu l'hai fatto?" interviene la mia vocina e subito mi sento sotterrare. Possibile che non mi avesse detto la verità solo perché io non la raccontavo?

Metto immediatamente le mani sulla faccia e scuoto la testa ripetutamente per cercare di non pensare, ma sembra del tutto inutile.

Lasciando poi da parte che ora non posso più nemmeno parlare o sfogarmi con Gos. Non posso dettargli la mia rabbia, per avermi nascosto tante di quelle cose.

<<Tutto bene?>>mi domanda Connor, con voce quasi preoccupata.

<<No – ammetto – niente va bene. Non capisco come sia possibile che tu e Sam siate fratelli. Ha detto che ti odiava e lo capisco, perché hai un carattere che a vederti non piace...>>

<<Tu non mi conosci>>

<<Non ce n'è bisogno. Hai ucciso i tuoi genitori dal dolore>>

<<Ti basi solo su una versione dei fatti – mi urla contro – è stata anche distorta comunque>> aggiunge con gli occhi che sputano sangue. Cambiano colore e diventano blu, celesti colossali.

<<Che vuoi dire?>> chiedo, ma due secondo dopo che mi giro per guardarlo, lui non c'è più. In un nanosecondo Connor è scomparso del tutto.

<<Dove sei?>> urlo e sento paura. Una paura che si basa sull'essere messa in trappola da lui. Sono ancora seduta in terra con la schiena appoggiata sul tronco e guardo fisso davanti a me, ma nulla.

Sospiro lentamente, fino a che, dopo svariati minuti compare con tutti i vestiti addosso.

<<Andiamo a dormire ora che domani ci aspetta una lunga giornata>> dice come se nulla fosse.

<<Cosa?>>

<<Avrai sentito la potenza del Palazzo Kinsky, no?>>

Annuisco. <<Pensi che possa essere lì un altro pezzo?>>

<<Ne sono abbastanza sicuro. Ci vediamo domani, vieni dove lavora Rudolf, ho scoperto che lo hai conosciuto>>

Annuisco ancora. <<Ci sarà anche Robin?>> marchio il suo nome a denti stretti.

<<Si, abbiamo bisogno di lui>>

<<Menti, tu menti. Prima hai detto che ti dispiace per la morte di Sam, beh è stato lui ad ucciderlo, nel caso non lo sapessi.>> tuono a denti stretti.

<<Sono consapevole di quello che ha fatto, ma ha un motivo>>

<<Fammi indovinare? Il motivo è contemplare i tuoi desideri? Tu odiavi tuo fratello, non ti sei mai preso cura di lui e ne ha sempre risentito>>

<<Ti sbagli di grosso, Lia, non mi conosci affatto>> sbotta, mostrando i suoi canini bene in vista a pochi centimetri dal mio viso.

Risale, impercettibile, quella leggera paura dovuto alla sua rabbia.

The Death Key (The death Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora