15- A casa del nemico

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Sveglia merda, rivedrai i ragazzi oggi

Mi svegliai all'improvviso, col fiatone, le guance arrosstate e gli occhi rossi. Avevo nuovamente fatto un incubo. Quasi non riuscivo più a dormire in quei giorni.

Quella volta c'eravamo io e i ragazzi che stavamo tenendo un concerto a Las Vegas, sembrava tutto normale, solo che appena erano appena partite le note di "what makes you beautiful" Harry mi aveva spinto giù dal palco facendomi finire immezzo alle fan. Io avevo cercato di aggrapparmi a Liam e Niall che erano lì vicino,ma loro si erano allontanati ridendo di me.
"Non sei degno di cantare questa canzone"- mi sussurrò una fan.
"Sei troppo brutto"-aggiunse un'altra.
Poi cominciarono a strapparmi i vestiti, a graffiarmi, mordermi, sputarmi addosso, finché non fui nudo davanti all'intero stadio. Tutti ridevano, la risata di Harry e Zayn riecheggiava attraverso i microfoni. Mi veniva da piangere, e in breve lo feci.
Le lacrime mi bruciavano le guance come lame.
"Non sei nemmeno abbastanza uomo da trattemere le lacrime"- sputò acido Liam. Poi fui fatto salire sul palco, solo che non riuscivo a stare in piedi dai tremolii. Avevo paura. Terrore.
"Fai schifo Louis Tomlinson"- urlò Harry, e tutte le fan lo imitarono.
"Muori!"-

Piansi piano per qualche minuto, la faccia nascosta tra le ginocchia, con le mani mi grattavo i tagli di qualche giorno prima procurandomi dolore.

Non solo mentale, come fanno le checche.

Poi mi alzai e cominciai piano a prepararmi per andare allo studio con i ragazzi. Era l'ultimo giorno che avremmo passato a Londra prima di partire per Basel, in Svizzera, e iniziare definitivamente il tour europeo.
Ed io avevo paura. Non volevo rivedere i ragazzi, mi odiavano così tanto, e in quei giorni in cui non li avevo visti avevo perso solo due kili, non ero ancora abbastanza.

Passai davanti allo specchio in sala, dato che quello in bagno era ancora distrutto, e cercai di sistemarmi i jeans in modo che non mi tagliassero la pancia creando un effetto cupake. Ma ovviamente fu inutile.

Per forza, se sei grasso non è che puoi fare chissà cosa per migliorarti

Così alla fine mi arresi, e misi dei semplici pantaloni scuri di finto jeans che sembravano una tuta, e un maglione che mi calzava abbastanza grande.
Che nascondeva il grasso.

Appena scesi dall'auto davanti alla casa di Zayn mi sentii la nausea. Quel giorno i manager ci avevano detto che saremmo dovuti arrivare tutti insieme allo studio, il che significava con una sola macchina. Ed io non me la sentivo, dopo quello che era successo, di stare così vicino a loro per un tempo così lungo.

Avanzai di soppiato, come un ladro,e quando infine giunsi al campanello attesi qualche minuto prima di suonarlo.

Minuto più,  minuto meno, sempre fastidio per un'ora lo darai. Ora muoviti.

Così suonai.

In pochi secondi la voce felice di Niall mi rispose -"Lou! Finalmente sei arrivato, vieni pure, siamo tutti in sala"- 

Probabilmente l'aveva fatto solo perché pensava che in quei giorni avessi perso più peso.
Sicuramente.

"Eccolo!"- urlò di nuovo quando infine arrivai al salotto. Fece come per alzarsi, poi mi guardò e si rimise seduto sulla poltrona.

Gli fai schifo, non ti vuole toccare.

Io sorrisi timido incrociando le braccia al petto poi guardai velocemente anche gli altri, Liam alzò la testa proprio in quel momento e fece un breve cenno verso di me, senza dire una  parola. Poi tornò sul suo cellulare.

Harry e Zayn invece erano seduti sul divano e stavando guardando i loro telefoni senza staccare gli occhi dallo schermo, solo a volte si lanciavano dei veloci sguardi d'intesa, ma non fecero nulla per salutarmi. Sembravano non essersi nemmeno accorti della mia presenza.

In pochissimo gli occhi mi divennero lucidi. Ero così inutile che le persone nemmeno si degnavano di salutarmi o di fingere che esistessi. Ero solo uno spreco di spazio in quella band.
Subito portai le mani all'interno del braccio destro e ci infilzai le unghie. Il dolore mi diede subito sollievo.

Per il resto non mi mossi, troppo spaventato per farlo. Ero a casa di Zayn, tutti i ragazzi erano lì con me, e tutti mi odiavano.
Se avessi anche solo tossito avrebbero potuto tranquilamente sbattermi fuori sia dalla casa che dalla band, inutile com' ero, figurarsi se mi fossi seduto. Gli avrei dato un fatidio immenso. Inoltre in piedi si bruciavano piu calorie.

Niall mi guardò ancora un secondo, poi si alzò, andò anche lui sul divano e si mise seduto vicino ai ragazzi iniziando subito a parlottare con loro. Cercai di capire quello che si stavano dicendo ma ero troppo lontano per riuscirci, così alla fine mi arresi e guardai apatico un punto a caso della stanza chiedendomi se quella sera avrei dovuto mangiare o no.
Dopo quello che era succeso qualche giorno prima infatti avevo cercato su internet a cosa potesse essere dovuto lo svenimento e avevo scoperto che probabilmente era per il troppo poco cibo che avevo ingerito, e da quel momento era cominciato il mio dissidio. Da una parte infatti non volevo svenire di nuovo, era stato terribile, ma dall'altra se avessi mangiato sarei diventato ancora più grasso, e non volevo nemmeno quello.

"Louis?"-

Mi riscossi in un secondo.

"Louis?"- urlò di nuovo Niall.

"S-si?"-

"Non ti siedi qua con noi?"- disse lui sorridendo, ma non mi sfuggì la piccola smorfia di Harry, dietro di lui.

"Si subito, p-però prima vado un'attimo in bagno"-risposi ma -"se posso"- aggiunsi subito dopo, rivolto a Zayn.
Lui non se ne accorse nemmeno, continuando a tenere lo sguardo fisso sullo schermo.

"Bhe direi che per lui non ci sono problemi"- Niall ridacchiò piano, alzando le spalle. Aveva una strana luce negli occhi.

Probabilmente disgusto.

Così mi dileguai, e appena chiusi la porta del bagno scoppiai in lacrime per la seconda volta in quella giornata.
Mi ero aspettato davvero di tutto, dalle urla, alle offese, ma essere ignorato era stata davvero la cosa peggiore che mi avrebbero potuto fare.
Non so esattamente quanto stetti lì, accasciato contro la porta a piangere, credo al massimo un quarto d'ora, so solo che quando uscii i ragazzi si stavano tutti mettendo le giacche o allacciando le scarpe.

Se ne andavano senza di te.

"Oh Louis, ti stavo giusto per venire a chiamare"-

Si, perché Zayn non voleva che stessiin casa sua un secondo di più.

Io sorrisi apatico a Niall, poi gettai un veloce sguardo a Harry pentendomene subito. Mi stava fissando anche lui, probabilmente si stava chiedendo come fosse possibile per un obeso come me riuscire a camminare. Subito distolsi lo sguardo.
Quel viaggio sarebbe stato terribile.

Heyyy
Allora, non c'è molto da dire...solo grazie per tutto il sostegno che mi state dando. Vi voglio bene <3





My sweet weight//larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora