24- Checca

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Harry sarebbe uscito con Nick quella sera. Ne aveva parlato con i menager e loro avevano accettato a patto però che andasse in un posto dove i paparazzi l'avrebbero potuto trovare. Sarebbe stato un'ottima fonte di pubblicità per il nostro album.
Poi non avendo ancora fatto coming out -cosa che voleva fare al più presto, avevano discusso anche di quello- la gente avrebbe parlato ancora di più chiedendosi se fosse gay o no.
Insomma perfetto. A parte per Harry.
Ci teneva a quel Nick e non voleva che si spaventasse venendo accecato dai flash o finendo sui giornali. Io intanto lo stavo ad ascoltare, ero felice per lui, o meglio, avrei voluto esserlo, ma non lo ero. Per nulla. Mi faceva male pensare ad Harry e quel ragazzo insieme mentre ridevano e parlavano del più e del meno in un parco, sdraiati per terra, magari pure mano nella mano.
Non volevo che uscisse, ma sapevo che era sbagliato e narcisista pensarla così, quindi mi atteggiavo come se fossi allegro.
Anche se, a dir la verità, se un'auto l'avesse accidentalmente preso dentro non è che sarei stato così triste ecco. Però ad Harry piaceva e quindi dovevo rassegnarmi e basta, anche perché sarebbe stato troppo impossibile e da film che venisse investito.

Checca, ti piace Harry. Sei geloso.

Ignorai la vocina. Non ero gay.
Ero solo geloso del mio amico.

"E di questa che ne pensi?"-
Chiese il riccio mostrandomi l'ennesima camicia, questa volta con dei fenicotteri e delle palme.

"Non so Har, non è un po' troppo tropicale?"-

Lui si imbronciò e andò nella cabina armadio a togliersela e a sceglierne un'altra. Come sempre appena sfilata la lanciò sul letto in cima ad un'altra enorme montagna di vestiti scartati.
Quando fu sparito dalla mia vista mi alzai in piedi e iniziai a girare per la stanza con la scusa di guardarmi in giro, mi sentivo in colpa a non star bruciando calorie. Harry ne stava sicuramente bruciando più di me fecendo tutto quell'avanti e indietro. E infatti lui era magro.

"E questa?"- mi chiese improvvisamente da dietro le spalle. Mi girai.

"Haz, è rosa. Vuoi sembrare Minnie per caso?"-

"Oh che palle! Sceglila tu allora! Ogni santa camicia che ti mostro me la bocci!"- ribattè sedendosi sul letto con uno sbuffo.

Complimenti Louis. Ora ti odia.

Rimasi immobile.

"Bhe? Vai, che aspetti?"-

"O-okay"- sussurrai poi mi diressi incerto verso la cabina. Era davvero ben organizzata ed ordinata, decisamente non come la mia. Arrivato cominciai la ricerca per la camicia perfetta, ovvero bella, ma non troppo hot o trasparente.

Uscii miracolosamente dieci minuti dopo con in mano un'elegante camicia azzurra a pois bianchi.

"Ecco, metti questa"- gli dissi -"s-se ti va ovviamente"-

"Dammi qua, fa vedere che roba hai scelto"- rispose lui strappandomela dalle mani. -"Mh ci sta"- borbottò dopo qualche secondo -"La provo"-.
E in due secondi aveva già sfilato per metà la camicia rosa. Davanti a me.

Rosa. Rosa ovunque. La sua pelle e la camicia creavano un miscuglio perfetto di armonia. I tatuaggi, i muscoli che si tendevano. Osservai il suo corpo e subito nel mio petto si formò un grumo di avidità,invidia e gelosia. Non avevo mai notato quanto Harry fosse bello fisicamente. Anche i quattro capezzoli per i quali l'avevo tanto preso in giro erano perfetti ed eccitanti. Gli addominali scolpiti ma morbidi, la pelle liscia anche solo a guardarla. Mi venne voglia di toccarlo, accarezzarlo.
E l'aviditá e la gelosia si fecero più forti, non volevo che altri lo vedessero, e pensare a cosa Nick avrebbe potuto fare quella sera se solo avesse voluto. Era il mio amico bello, figo, perfetto e solo io lo potevo apprezzare davvero.
E infine l'angoscia, perché non ero così anche io? Perché io dovevo essere grasso e brutto? Dannatamente grasso e brutto. Non sarei mai stato al livello di Harry, mai.

My sweet weight//larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora