29- Sospetti

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Passò un mese, il tour aveva ripreso con successo e con la gioia di tutti anche gli incontri nel backstage andavano alla grande.

Alla fine non avevo più risposto a Josh e spesso la notte mi ritrovavo a piangere al ricordo di come fosse sembrato gentile e premuroso nei miei confronti. Ma il passato è passato e non potevo perdermi in ciancerie inutili.

Ritornai con la schiena a terra, poi feci forza sugli addominali e mi tirai su. Lanciai uno sbuffo. "Centouno"- sbuffo.
"Centodue"- sbuffo. La schiena faceva seriamente male adesso, ma dovevo finire quella sessione.
"Centotré..."-
Da quando era ricominciato il tour e avevamo le camere in condivisione era stato sempre più difficile fare allenamento senza essere scoperto.

In quel caso mi era andata bene, ero in stanza con Zayn e lui passava le ore alle terme dell'albergo lasciandomi tutto il tempo del mondo per esercitarmi, ma altre volte non ero stato così fortunato. Quando mi era capitato Niall ad esempio era stato uno strazio, quel ragazzo non aveva fatto altro che starsene seduto sul letto a mangiare schifezze e a guardare il golf alla televisione. Gli unici momenti di libertà li avevo quando finiva il cibo e andava a comprarne altro o quando si faceva la doccia. E ovviamente più di una volta mi aveva offerto di mangiare con lui ma io ero stato abbastanza abile da declinare subito l'offerta.

"Duecento."- Mi alzai lentamente, la schiena che lanciava fitte di dolore a tutto il corpo.

Così non va affatto bene, significa che hai fatto male gli addominali.
Dovresti farne altri cento, gli ultimi non mi sembravano buoni.

Ero stanco morto. Avevo già fatto tre serie di addominali, tre di squat, e tre di bourpees, tutte rispettivamente da duecento, duecentocinquanta e cento. Non avrei retto altri sforzi.

Ah vuoi restare grasso e brutto? Ci tieni così poco alla band?

Mi gettai nuovamente a terra e mi misi al lavoro. Adesso la schiena faceva ancora più male e quasi non riuscivo a respirare.

Gli ultimi due non mi sono piaciuti, rifalli.

Alla fine ne rifeci altri cinquanta e solo a quel punto la vocina sembrò soddisfatta.
Come da rituale presi la bilancia dalla tasca nascosta della valigia, l'accapatoio, il cambio di vestiti e mi diressi in bagno. Controllai due volte di aver chiuso bene la porta, non volevo che si ripetesse l'esperienza con Harry.

Mi guardai nudo allo specchio e storsi il naso alla mia figura orribilmente grassa e piena di cicatrici e ferite ancora non del tutto rimarginate. Mi sedetti sul bordo della vasca e vittorioso mi presi la coscia tra le dita. Finalmente ero diventato abbastanza magro da riuscirci e non mi stancavo mai di farlo.

Indugiai ancora qualche minuto davanti allo specchio a guardare come sporgessero bene tutte le mie ossa poi salii piano sulla bilancia. Nella mente passai a rassegna tutto quello che avevo mangiato in quegli ultimi giorni e contai le calorie bruciate.
I numerini neri si caricarono in un attimo.

48.12 kg

Quasi piansi di gioia a vedere quel numero. Guardai scioccato lo specchio, poi di nuovo la bilancia, poi presi la mia vita tra le mani e mi gedetti la sensazione che le costole mi davano al tatto. Era la cosa più vicina alla felicità che provassi da mesi ma,

Harry è sicuramente più magro, e le gambe di Niall? Hai visto come sono piccole? Non come i tuoi prosciutti obesi. 48 kg è per i principianti, devi ancora migliorare.

E d'improvviso non ero più così bello come mi ero visto fino a pochi minuti prima.

Sconsolato mi girai di spalle allo specchio per vedermi la schiena e quasi sbiancai notando gli enormi lividi tendenti al viola che la ricoprivano, in particolare sulla linea della colonna.
Come avevo fatto a non averli notati prima?

My sweet weight//larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora