45 - Distruzione

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You're my sunshine, my only sunshine,
You make me happy, when skies are gray.

Chinai ancora la testa sul gabinetto non appena l'ennesimo conato di vomito mi risalì per la gola irritata e dolente.

Come le volte precedenti mi attaccai con forza all'asse con le mani e tentai di fare meno rumore il possibile mentre pezzi di brioches e il caffelatte si accumulavano nel gabinetto.

Giá appena finito di mangiare avevo capito che qualcosa non andava, e non era solo il senso di colpa. Avevo retto in camera di Harry fini al massimo, poi la nausea era diventata troppo forte ed ero stato costretto a inventarmi una scusa e correre in camera mia, sperando fosse vuota, per liberarmi da quel peso allo stomaco. Non avevo dovuto fare niente, nessuno dito o spazzolino in gola, nessuno sforzo, tutto era uscito da solo non appena mi ero appoggiato al cesso.

Non potevo essere più felice, ma dentro di me sapevo che qualcosa nel mio corpo non stava andando nel verso giusto. Non era normale vomitare per nulla. O perdere i capelli. O avere così tanti peli.

Con della carta igenica mi pulii la bocca e mi appoggiai al muro davanti al servizio igienico.

La finestra era spalancata per fare andare via l'odore e attraverso essa mi misi a guardare New York nella sua tranquillità mattutina.

All'alba era una città completamente diversa, meno viva, meno caotica, più bella. Si poteva osservarla finalmente per quello che era, senza il disordine diurno.

L'ennesimo conato mi distrasse e mi spostai rassegnato verso il gabinetto.

-

Quando Harry poco dopo bussò alla porta della camera feci finta che non fosse successo nulla di strano e non accennai minimamente al vomito.

"Ma Zayn non è ancora arrivato?"- chiese scocciato accomodandosi su una poltrona e allungando le gambe sul tavolino lì davanti.

"No, non ancora. Sarà ancora dalla sua fidanzata."-

"Probabile. Che stronzo però, se non fosse stato che sei venuto da me ieri sera saresti stato in camera da solo fino ad ora. Poteva tornare prima. Dopo glielo dico."-

Mi sedetti sulla poltrona di fronte a lui sorridendo. La gola mi bruciava ancora e l'alito molto probabilmente sapeva di vomito, nonostante avessi lavato più volte la bocca. Non volevo stare troppo vicino ad Harry.

"Ma va Haz! Non importa. Mi piace avere tempo per me. E poi ieri sono stato con te, e anche sta mattina, non mi sono sentito solo."-

"Si capisco, ma poteva comunque fare il gentile e arrivare ad un ora decente."- disse contariato -"In ogni caso, ora non pensiamo a lui. Ti va di guardare un po' di tele? O giocare a Scarabeo? Ho visto sul sito dell'albergo che c'è una sala al secondo piano in cui hanno tutti i giochi in scatola. "-

"Figo! Vada per scarabeo allora."- accettai, felice che lui non volesse basare il nostro rapporto sui baci o sul sesso, ma -"Se anche tu vuoi ovviamente."-

"Certo che voglio, o non te lo avrei chiesto."-

"Okay, allora aspetta che metto le scarpe e poi andiamo."-

Ebbi appena il tempo di allacciare le stringhe che Zayn fece il suo ritorno in camera. Harry lo fulminò.

"Alla buon ora eh."- sibilò.

"Hazza! Che ci fai tu qua?"- chiese con tono amichevole-"Ciao Tommo."-

"Ho chiesto a Louis di venire con me da qualche parte. Visto che eravamo soli. Entrambi."-

My sweet weight//larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora