33- Panico

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Dedicato a likestupidadamandev (te lo avevo promesso)

Sul pianeta siamo in miliardi di persone, miliardi. Centinaia di migliaia. Tantissime.
Ed ognuno di noi ha la sua vita, i suoi pensieri, i suoi amici o la sua solitudine, la sua famiglia, i suoi animali. C'è chi ha una laurea e chi si occupa di volontariato, chi preferisce il gelato e chi i biscotti.
Miliardi di persone, e ognuna di loro arriva sempre, almeno una volta nella sua vita, al punto di rottura.
Solo che quando arrivò il mio, io non ero pronto.

Quella mattina era andato tutto alla grande, avevamo registrato una nuova canzone dell'album e io avevo mangiato solo un uovo all'occhio di bue e asparagi per pranzo.
90 calorie.

In quel momento ero sdraiato sul mio letto in camera a fare niente, Harry invece era sul suo a messaggiare con Nick.

Mi fermai un po' ad osservarlo e a pensare che mai nessuno avrebbe avuto la forza che aveva avuto lui quando mi aveva perdonato dopo la sclerata che avevo fatto. A pensarci mi vergognavo ancora.

Stavo giusto per andare a fare una doccia quando il riccio iniziò a cantilenare una serie infinita di 'ommiodio', 'oh madonnina', 'non ci credo'.

Lo fissai curioso ma non osai chiedere, fu lui ad alzare lo sguardo e a farlo collidere col mio. Un enorme sorriso gli coronava il viso.

"Louis, Nick ha detto che viene qua, a Parigi, nell'albergo. Sarà qua tra due minuti, gli serve solo il numero della stanza. OH CRISTO! Louis non ci credo!"- iniziò ad urlare, poi si alzò in piedi e cominciò a saltare sul letto e a ballare con l'aria.

Sorrisi falsamente mentre sentivo il mio cuore che si spezzava.

Lui si avvicinò a me -"Louis io n-oddio io non ce la posso fare! Viene qua! Viene a trovarmi nella città dell'amore! Capisci?"-

Continuai a tenere le labbra tirate -"sono davvero felice per te"- mentii.

"Ohhh, anche io. Dio santo"- prese un enorme respiro -"io lo amo. Me lo sento, lo AMO. Io amo Nick Grimshaw. Amo, amo, amo. È così perfetto e tenero e dolce e tutto e io lo amo."-

Potei distintamente sentire il dolore iniziare a diffondersi in tutto il corpo e la vista diventare acquosa. In quel momento qualcuno bussò alla porta. Harry corse ad aprire e la figura di Nick si stagliò davanti ai miei occhi.

Il petto mi bruciava e sentivo l'aria sempre più rarefatta.

Entrò nella camera e abbracciò stretto Harry per poi bisbigliargli qualcosa all'orecchio.
Il riccio si staccò da lui di botto e lo guardò stupito.

"Nick oddio mi farai piangere"- parlò.

"È un si?"-

Harry gli saltò al collo -"Ovvio, mille volte si e si ancora"-

"In questo caso dobbiamo uscire subito. Ho parlato con Niall prima e mi ha detto che non avete nulla da fare nel pomeriggio, quindi..."-

"Certo, oddio, dammi un minuto e sono pronto"-

Io fissavo la scena da appoggiato al muro. Il petto dilaniato.

Harry mi si avvicinò -"Lou tutto bene?"- chiese.

"Si, certo"- pregai quasi capisse che mentissi e che restasse con me, ma la vita non è un film, e lui se ne andò via col suo amore dopo nemmeno cinque minuti. Andavano sulla cima della Tour Eiffel, come le vere coppiette.

Appena solo in camera chiusi a chiave la porta e iniziai a randolare spasticamente. Mi mancava l'aria, i polmoni bruciavano come lava, il cuore batteva a mille e la vista era appannata. Mi ranicchiai sul pavimento. Nessuno mi avrebbe aiutato, ero solo. Solo.
O forse no.

My sweet weight//larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora