And here we're breathing.
Era tutto confusionario attorno a me. Voci sommesse che si mischiavano ad urletti isterici, bip bip di apparecchi elettronici che non capivo perché mi fossero così vicini, mani che mi accarezzavano, il tono alto e autoritario di qualcuno che richiamava inutilemente al silenzio. Mi faceva male tutto e non capivo dove fossi. Le palpebre erano pesanti, i muscoli indolenziti, eppure in qualche modo il mio istinto mi diceva di sapere dove mi trovassi e chi fossero quelle persone.
Non mi ricordavo niente. Provai ancora a muovermi ed arricciai con fatica le dita della mano intorpidita.
La voce autoritaria si fece valere e il silenzio tornò nella stanza.
Improvvisamente una mano si accostò al mio viso e delle dita mi aprirono un occhio, puntandoci dentro una lucina.
"C'è una buona reazione pupillare. Bene."- parlò chiaro una voce maschile.
"Speriamo non sia uno stato di coscienza minima."- sussurrò un altra più lieve. I due parlarono di altre cose ma non afferrai nessuna frase compiuta.
"Dopo fagli degli esami, ora dobbiamo andare dal signor Doson della settantacinque, gli serve un EEG."-
Dopo poco che furono usciti i due sconosciuti tornarono in camera altre persone, probabilmente le stesse che pochi minuti prima stavano urlando .
Una mano si poggiò dolcemente sulla mia accarezzandomela e un odore conosciuto mi invase i polmoni. In un attimo una riminescenza di sentimenti già vissuti e di sensazioni giá provate arrivò prorompente nella mia testa, seguita da un nome :Harry.
Con enorme fatica cominciai a sbattere piano le palpebre, accecadomi con una forte luce bianca. La voce di Harry iniziò a chiamare eccitata il mio nome.
Ero confuso. Non ricordavo nè perché fossi lì nè chi fosse quell'Harry che il mio inconscio aveva subito identificato. Era come se la parte razionale della mia mente volesse tenermi all'oscuro da qualcosa."Si sta svegliando ragazzi."-
"Finalmente cazzo."-
"Merda, coraggio Lou, grazie a Dio sei qua."-
Questa volta le voci non si sovrapposero, ed altre sensazioni e nomi mi si perfigurarono nella testa. Niall, Liam, Zayn. Perché erano tutti intorno a me? Perché non ricordavo nulla? Perché ero così stordito in quel momento?
Strizzai gli occhi leggermente aperti per abituarmi all'improvviso bagliore e iniziai a mettere a fuoco il mondo intorno a me.
Subito la faccia di un ragazzo riccio mi si parò davanti: Harry, sapevo che era lui -"Ciao Lou, come ti senti?"- sembrava preoccupato.
Mi guardai attorno smarrito senza rispondere. La stanza era piena di apparecchiature di ogni tipo che suonavano ad intervalli regolari , con pareti bianche e spoglie. Il letto era semplice, le lenzuola sapevano di fresco. Una grossa finestra dava su un cortiletto interno. Un ambiete tranquillo insomma.
Abbassai lo sguardo su di me storcendo il naso e guardai qualche istante le mie braccia bendate.Flash di una vasca piena di acqua rossa si fissarono nei miei occhi.
"Lou, amico, stai bene?"- chiese un biondo, Niall, avvicinandomisi.
Ero in ospedale.
Improvvisi e violenti frammenti di quello che era successo mi tornarono alla mente congelandomi. Le mie braccia tagliate nettamente, la solitudine milioni di attimi vissuti nell'odio per me stesso, il grasso, l'inadeguatezza. E infine una sensazione nuova, il fallimento. Avevo cercato di uccidermi e non ci ero riuscito.
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My sweet weight//larry Stylinson
FanfictionBasta poco per distruggere una persona, per cambiare la sua vita radicalmente, per farla cadere in baratri oscuri. 11.05.18 #2 in LouisTomlinson 15.05.18 #11 in Larry 16+ Tematiche forti. Se impressionabili non leggete. Anorexic!Louis !!!LARRY...