Capitolo 6 - Can I kiss him?

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[Uno dei miei capitoli preferiti fino ad ora. Lo pubblico per Natale quindi tanti auguri darlings :-* ~A♡]

Il giorno seguente, tutti e cinque i ragazzi si incontrarono a scuola. Zayn presentò Liam e tutti furono subito molto felici di accoglierlo in quella sorta di gruppo che si era creato il giorno precedente. Ma l'attenzione era principalmente rivolta a Niall e Harry. Il mattino dopo, infatti, arrivarono a scuola incappucciati, con lo sguardo rivolto verso terra, come se facessero parte di una setta segreta. A mensa, gli altri scoprirono che non era proprio per questo che non volevano mostrare il loro viso. Niall aveva un'occhio completamente nero e un grosso cerotto a coprirgli gran parte del naso. Spiegò in seguito che il naso era rotto e che era uscita una grande quantità di sangue dopo quello che era successo. Harry, invece, oltre ad avere quasi tutto il viso ricoperto di lividi, camminava a fatica e si teneva le mani sullo stomaco come se gli dolesse insistentemente. Zayn ipotizzò che avessero fatto una rissa tra di loro e chiese allegramente perché non lo avessero invitato. Liam scosse la testa serio, consapevole che il ragazzo di fianco a lui cercava solamente di alleggerire la tensione. Louis dal canto suo, iniziò a fissare Harry. Si perse ad osservare i numerosi lividi violacei che marcavano il suo volto chiedendosene la causa. Sicuramente qualcuno lo aveva picchiato, e non si era fermato semplicemente a qualche pugno in faccia, ma aveva continuato con dei calci, dato il dolore che il riccio sembrava provare mentre camminava o anche quando cercava di ridere alle stupide battute del suo migliore amico. Louis non capì il perché di tutto quell'interesse nei confronti di quel ragazzino, poteva benissimo essere una piccola zuffa tra amici, per così dire. Ma qualcosa in quegli occhi verdi gli diceva che uno, Harry non era un tipo da risse improvvise, e due, aveva il terrore che qualsiasi persona lo toccasse.

Qualche giorno dopo, mentre Louis camminava verso la fermata dell'autobus, Harry lo stava guardando da lontano. Sospirò tristemente.
-Perché non vai da lui?- gli chiese Niall. Harry si girò a guardarlo con un'espressione perplessa.
-Ma per fare cosa? Sembro un ebete quando gli parlo. Ho questo sorriso da beota sulle labbra che...- agitò convulsamente le mani ai lati della faccia come per rappresentare tutta la sua disapprovazione nei confronti delle sue stesse espressioni facciali. Niall si inclinò all'indietro per evitare uno schiaffo in pieno viso dal suo migliore amico.
-Non mi sembra che sia molto felice da solo.- obbiettò il biondo sistemandosi le cinghie dello zaino sulle spalle. Harry sospirò di nuovo tornando a guardare la piccola figura di Louis.
-Gli piace stare solo.-
-E tu fagli piacere la tua compagnia!- esclamò Niall esasperato. Ormai ci stava perdendo le speranze a far avvicinare quel sedicenne ormonizzato al famoso "misterioso ragazzo con gli occhi azzurri". Harry lo guardò con un sopracciglio inarcato e Niall, in tutta risposta, incrociò le braccia al petto ed assunse un'espressione minacciosa. -Non vorrai costringermi a portarti da lui, vero? Sono stanco di fare il terzo incomodo...- Harry sospirò per l'ennesima volta e buttò le braccia contro i fianchi avviandosi verso Louis. Niall gioì internamente.

Missione compiuta.

Harry camminò a passi svelti verso il moro davanti a lui. Si chiese perché cedesse sempre alle tentazioni del suo migliore amico. Per di più, che cosa gli avrebbe detto ora?
-Ehi, Louis!- salutò appena gli fu accanto. Il moro si tolse una cuffietta e sorrise leggermente verso il riccio. Fu solo un rapido e impercettibile guizzo verso l'alto dell'angolo destro della sua bocca, ma ad Harry bastava. -Senti, mi chiedevo...- disse cercando di pensare al più presto qualcosa da dire -mi chiedevo se ti andava di venire a casa mia oggi.- Louis guardò i suoi piedi con un'aria vagamente confusa.
-A casa tua?- chiese.
-Si, ehm... per le ripetizioni, di matematica.- fece una pausa osservando il profilo del ragazzo che si illuminava visibilmente per un motivo a lui sconosciuto. -Solo se hai voglia, cioè se hai tempo, insomma così era un idea, insomma...-
-Sì.- disse semplicemente Louis. -Per me è ok.-
-Davvero?- chiese Harry stupito. Veramente Louis Tomlinson stava per venire a casa sua? Louis ridacchiò con voce bassa.
-Sì, davvero. A che ora?- chiese incrociando per un secondo lo sguardo del riccio, per poi abbassare la testa subito dopo arrossendo.
-Boh, tipo, quando vuoi. Se vuoi anche adesso. Cioè... quando vuoi. I miei non sono a casa, però...-
Louis pensò che quel ragazzino era veramente logorroico, ma il modo in cui articolava le sue frasi aggiungendo parole non necessarie solo per l'ansia lo rendeva dolce agli occhi del moro. -Ci sto.- Harry sorrise ampiamente.

Vite al limite - Larry Stylinson/Ziam MayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora