Capitolo 37 - Stupid Irish

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[AAAA LO SO SONO IN SUPER RITARDO il fatto è che sto passando un periodo di merda e pieno di compiti, studio e verifiche. Perdonatemi, davvero. Ho continuato a leggere i vostri commenti e a vedere le vostre stelline e vi giuro che siete l'unica cosa che mi fa sorridere in questo periodo. Vi amo VI AMO. Alla fine di questo mese c'è il compleanno della storia oddiooooo!!!
Il capitolo è super bello, cioè un po' triste ma ok dai. Buona lettura! ~A♡]

Louis entrò in mensa e si fermò sulla porta. Dall'altra parte della stanza, al loro solito tavolo, Harry parlava con una ragazza dall'aspetto poco invitante. Guardò le verdi foglie degli alberi baciate dal sole di maggio, socchiuse gli occhi, prese un bel respiro e represse l'istinto omicida che gli attanagliava il petto. Percorse tutta la mensa a testa alta, con le fiamme della gelosia negli occhi ed un sorriso assassino stampato sul volto e si sedette al fianco del suo ragazzo. Gli stampò un sonoro bacio sulla guancia interrompendo il discorso trai due.
-Ciao.- disse a voce bassa in modo che fosse udibile solo al riccio. Harry arrossì, non ancora abituato a quelle attenzioni, ma rispose subito stringendogli la mano sotto al tavolo.
-Ciao.- gli sorrise guardandolo negli occhi e il liscio abbassò lo sguardo.
-E tu saresti?- chiese Louis riprendendosi dall'imbarazzo e senza riuscire a nascondere una punta di rabbia nella voce. Harry sorrise leggermente captando la gelosia del ragazzo e gli strinse appena la mano nella sua.
-Louis, lei è Taylor. È con me nel corso di Scrittura Creativa.- lui la squadrò da capo a piedi facendole perdere il sorriso che si ostinava a tenere stampato in faccia. Era poco più bassa di Harry, con la frangetta bionda che le sfiorava le sopracciglia e i capelli raccolti in una coda. Gli occhi azzurri erano cerchiati dal trucco e le labbra carnose colorate di rosso. Indossava un vestito color carne che metteva in mostra, secondo Louis, un po' troppo del suo decolté e delle sue cosce.
-Tu dovresti essere Louis.- disse la ragazza facendo riapparire quel fastidioso sorriso -Harry mi ha parlato molto di te.-

Ah, davvero? Spero che ti abbia detto che stiamo insieme, cara.

-Spero bene.- disse il liscio sorridendo al suo ragazzo. Harry lo guardò ed alzò il braccio libero.
-Solo cose belle, giuro.- Taylor rise e Louis strinse le labbra per non dirle di smetterla perché sembrava una gallina starnazzante.
-Ok, ragazzi, vi devo lasciare ora. È stato un piacere conoscerti, Louis. Ci vediamo domani, Harry.- la ragazza prese la sua giacca di pelle e se ne andò. Harry sorrise e si rivolse al liscio che aveva appena distolto il suo sguardo furente dal profilo di Taylor.
-Non è simpaticissima?- Louis si trattenne dal sollevare un sopracciglio e sfoggiò un sorriso che di vero aveva ben poco.
-Decisamente.- rispose. Li raggiunsero Niall e Gemma mano per la mano che si sedettero con i loro vassoi di cibo.
-Chi era quella ragazza seduta qui prima?- chiese il biondo. La ragazza guardò suo fratello un po' sospettosa.
-Taylor.- rispose Harry. Louis alzò gli occhi al cielo senza farsi vedere dal riccio. -È con me al corso di Scrittura Creativa. È davvero simpatica.- Louis fece una faccia a metà tra il "sicuramente non più di me" e il "sto per ucciderla". Niall rise e il liscio si affrettò a nascondere la sua espressione.
-Se lo dici tu.- rispose il biondo.
-Oggi pomeriggio io e Niall andiamo a studiare in biblioteca,- disse Gemma lasciando da parte i sospetti e guardando prima Louis e poi Harry -volete venire con noi?- il riccio scosse la testa e il liscio lo guardò alzando un sopracciglio.
-Abbiamo da fare dopo.- disse.
-Abbiamo da fare dopo?- chiese Louis senza riuscire a nascondere un luccichio negli occhi. Harry ricambiò lo sguardo annuendo. Gli rivolse un sorriso dolce che gli fece rivoltare il cuore nel petto.
-Abbiamo da fare dopo.- confermò guardandolo. Louis si rivolse a Gemma e alzò le spalle con uno dei suoi sorrisi sghembi.
-Abbiamo da fare dopo, mi dispiace.- Gemma ridacchiò annuendo. Si avvicinò Liam un po' indeciso.
-Posso... ehm, posso sedermi con voi?- chiese con un filo di voce guardando il suo vassoio. Tutti sul tavolo si interruppero e lo guardarono in silenzio. Niall si bloccò con la forchetta a metà strada tra il piatto e la sua bocca spalancata e i maccheroni ricaddero sul vassoio ma il biondo non se ne accorse. Gemma si ridestò sorridendo leggermente.
-Certo, accomodati pure.- come se avesse premuto il tasto "Play" tutti si mossero ritornando alle azioni di prima. Louis appoggiò la testa sulla spalla di Harry e Niall infilò in bocca la forchetta vuota, per poi tirarla fuori confuso.
-Come stai, Liam?- chiese Harry sorridendo apprensivo. Louis pensò che senza gli Styles a quel tavolo nessuno saprebbe cosa dire nei momenti di silenzio imbarazzanti. Il castano sospirò iniziando a mangiare. O meglio, iniziando a giocare con il cibo nel piatto.
-Insomma.- disse alzando le spalle. Sorrise amaramente ripensando a ciò che aveva fatto -Ma ci farò l'abitudine. Cioè, cos'altro posso fare?- guardò Harry e lui gli toccò la mano sinistra. Liam fece vagare lo sguardo sul tavolo ed infine su Louis.
-Non mangi, Louis?- chiese con una leggera preoccupazione nella voce. Niall sorrise.
-Ed ecco a voi mamma Payne.- mormorò il biondo. Gemma ridacchiò e Louis distolse lo sguardo in imbarazzo.
-Ho già mangiato. Avevo un'ora buca.- evitò deliberatamente di guardare Liam e si rivolse ad Harry che si era reso conto solo in quel momento che il suo ragazzo non aveva toccato nulla dal suo vassoio come tutti gli altri. Il liscio gli passò una mano sulle sopracciglia aggrottate per distenderle ed Harry distolse subito l'attenzione su quel particolare. -Devo andare.- mormorò il liscio.
-Ok.- rispose il riccio sempre mormorando. Louis incrociò i suoi occhi verdi ed Harry desiderò che quel momento non finisse mai. Ma il liscio si alzò e, dandogli un leggero bacio sulla guancia, se ne andò dalla mensa.
-Diabete.- disse Gemma rivolgendo poi la sua attenzione al cibo.
-Non me la racconta giusta, quello lì.- disse Liam guardando la figura di Louis che scompariva fuori dalla porta. Harry seguì il suo sguardo aggrottando le sopracciglia.
-Adesso che ci penso, non credo di averlo mai visto mangiare.- disse il riccio cercando di ripensare ad un momento in cui avesse mangiato qualcosa, ma non gli venne in mente niente. Liam iniziò a mangiare molto lentamente e così fecero gli altri al tavolo rimanendo in silenzio.

****
Dopo aver studiato in biblioteca, Gemma e Niall si fermarono al bar della scuola, ordinarono e il tema "Louis - Cibo" si ripresentò.
-Secondo te mangia?- chiese Gemma cercando qualcosa nelle sue tasche. Niall alzò le spalle.
-Non saprei. Non l'ho mai visto, effettivamente, ma questo non vuol dire che non mangi a casa.- Gemma annuì distratta continuando a cercare nella borsa.
-Cosa cerchi, amore?- chiese il biondo sporgendosi appena.
-Il cellulare.- rispose alzando lo sguardo. -Credo di averlo lasciato in biblioteca.- nel frattempo arrivò ciò che avevano ordinato. La ragazza fece per alzarsi ma il biondo la interruppe.
-Tranquilla,vado io.- si diresse verso la biblioteca e, entrando, chiese alla ragazza al bancone se aveva visto un cellulare su uno dei tavoli. Lei rispose di no e allora, tornando confuso al posto dove avevano studiato, Niall cercò il telefono di Gemma. Si chinò sotto al tavolo e lo vide appoggiato su una sedia. Sorridendo lo prese e fece ritorno al bar. Non appena fu sulla porta il telefono gli vibrò in mano e si accese. Una semplice notifica comparve sullo schermo:

Nick♡: Ci vediamo sta sera, piccola.

Aggrottando le sopracciglia, il biondo sbloccò il telefono e aprì la notifica. Man mano che scorreva la chat nei messaggi precedenti i suoi occhi si riempivano di più di lacrime. Lesse messaggio dopo messaggio, sempre più sconvolto.

Nick♡: Quando vieni da me, baby?
Gemma: Appena mi sarò liberata di questo stupido.
Nick♡: Ancora l'irlandese?
Gemma: Oh, sì non mi molla un secondo.

Una lacrima cadde a bagnare lo schermo e il biondo si affrettò ad asciugarla. Spense il telefono ed entrò finalmente nel bar. Raggiunse a grandi passi il tavolo e lo sbatté con violenza sulla superficie.
-Ecco il tuo telefono.- disse con una rabbia aggressiva nella voce. Gemma lo guardò perplessa e spaventata.
-Niall...- iniziò ma venne subito interrotta dal ragazzo.
-Forse non era il caso di mandarmi a prendere il tuo cellulare, giusto? Non vorrei mai intromettermi in certe cose. Ma d'altronde sono...- trattenne un singhiozzo e prese un respiro -sono solo uno stupido irlandese giusto? Anzi, meglio così. Perche alla fine non ti mollo un secondo, vero?- la ragazza non rispose e non reagì in alcun modo. Rimase lì, ferma, a fissarlo con gli occhi spalancati forse per stupore, forse per incredulità, Niall non seppe dirlo. Lo guardò piangere mentre in silenzio se ne andava via.

Vite al limite - Larry Stylinson/Ziam MayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora