Capitolo 14 - Saturday

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[Ringraziate giovipiove per avermi comprato una tavoletta di cioccolato bianco per convincermi a pubblicare il capitolo quindi ringraziate]

Harry correva per i corridoi della scuola. Era palesemente in ritardo di circa dieci minuti ma più correva più sembrava lontano dalla sua aula. Ad un tratto sbatté contro qualcuno e cadde a terra con un tonfo.

Ma chi cazzo è che si mette in mezzo quando devo passare??

Ma la rabbia svanì in un lampo quando un profumo alla menta lo avvolse e un sorriso si aprì sulle sue labbra. Alzò la testa e subito il viso preoccupato di Louis gli si presentò davanti.
-Oddio, Harry scusami.- gli offrì la mano, anche se Harry avrebbe potuto benissimo alzarsi da solo, anche se Louis era così piccolo e fragile che la sua mano non avrebbe potuto aiutarlo per niente. Harry l'afferrò e si mise in piedi.
-Che ci fai in corridoio, Lou?- il liscio arrossì e guardò altrove.
-Potrei farti la stessa domanda.- Harry ridacchiò e incrociò le braccia al petto.
-Sono in ritardo.- alzò le spalle.
-Diciamo che sono in ritardo anche io.- rispose Louis. I due si guardarono, con la stessa domanda negli occhi.
-Che ne dici se sabato usciamo?- chiese Harry. Louis arrossì un po' consapevole che non avrebbe mai avuto il coraggio di chiederglielo. Annuì.
-Vengo a casa tua, ti va?- Harry sorrise annuendo.
-A casa mia, sabato, poi facciamo un giro.- affermò lui. Si guardarono ancora fino a quando Harry non distolse lo sguardo guardando altrove. No, non voleva cadere di nuovo in quel gioco del ti bacio o non ti bacio.
-Beh, dovrei andare.- disse grattandosi la nuca e fissando i suoi stivaletti neri. Louis annuì guardando i suoi occhi verdi che, colpiti dalla luce, assomigliavano a vetro colorato. Harry si girò dirigendosi a lunghi passi nella sua aula mentre Louis camminava lento dalla parte opposta dirigendosi fuori dalla scuola.

****

I giorni passarono lenti, segnati dall'ansia per quel fine settimana. Zayn passò metà mattina a girare per casa cercando i suoi pantaloni blu preferiti che alla fine scoprì essere tra la biancheria sporca da lavare. Spese poi il resto del suo tempo a lavarli e a mangiare pizza da asporto a mezzogiorno fissando l'armadio per cercare una maglietta decente da mettere. Niall passò quel tempo guardando con sguardo vuoto i suoi vestiti sparpagliati sul letto in attesa che un outfit si alzasse da solo dal materasso e gli dicesse che era così che Gemma voleva che si vestisse. Harry si arricciò i capelli con il phon in modo da averli il più ordinati possibile ma, nonostante i suoi sforzi, litigò con la bandana blu elettrico per fare in modo che stessero fermi. Liam, dal canto suo, scoprì che sua mamma gli aveva rotto la felpa preferita che era quella che ci stava meglio con i pantaloni che aveva scelto la sera prima e quindi dovette passare tutta mattina a progettare il suo outfit per fare colpo su Zayn. Gemma, invece, si era fatta aiutare da Harry per mettere i vestiti che secondo lui sarebbero piaciuti di più a Niall e gli urlava contro ogni qual volta che le consigliava qualcosa che a lei non piaceva. Louis, infine, correva per casa a cercare tutte le sue cose che le sorelle gli avevano nascosto per scherzo urlando che doveva uscire con Harry e non aveva tempo per i loro giochetti infantili. Fu un sabato mattina molto movimentato, questo lo capirono tutti. Harry uscì di casa, riuscendo ad evitare il solito interrogatorio da parte del padre e si diresse a quella di Louis, pochi metri più in là. Quando suonò il campanello vennero ad aprirgli due bambine praticamente identiche alte molto meno di lui. Una delle due lo guardò dal basso inclinando la testa di lato.
-Sei Harry?- il riccio rimase un attimo sbigottito ma annuì sorridendo. Le due gemelle corsero dentro fino alle scale che portavano al piano di sopra ed una delle due urlò -LOUIS C'È IL TUO RAGAZZO!- Harry arrossì visibilmente e si bloccò sul posto chiedendosi se Louis avesse detto alla sua famiglia che stavano insieme. Sarebbe stato strano, visto che non stavano insieme.
-Ragazze, un po' di educazione! Fate entrare quel ragazzo!- gridò la madre dalla cucina. Le due gemelle tornarono indietro e presero per mano Harry portandolo dentro e chiudendo la porta alle sue spalle. Dopo poco arrivò un'altra ragazza un po' più grande delle altre due che teneva per mano una bambina di un paio di anni più piccola di lei che si nascondeva dietro le sue gambe guardando da lì Harry.
-Perdona le gemelle,- disse la più grande -non sanno bene cosa fanno. Io mi chiamo Lottie e loro due sono Daisy e Phoebe. Lei è Fizzy. Saluta, Fizzy.- Harry guardò la piccola dietro le gambe di quell'altra e si inginocchiò a guardarla negli occhi. Le sorrise e le accarezzò una piccola mano.
-Io sono Harry.- gli sussurrò sfoderando il suo più bel sorriso. Fizzy si rilassò appena vedendo che non era pericoloso e si spostò un attimo dalle gambe di Lottie.
-Oh, Harry!- esclamò da dietro Jay. Harry si alzò e le andò incontro. Lei lo abbracciò stringendolo forte.
-Salve signora Tomlinson.-
-Jay.- lo corresse lei.
In quel momento Louis scese le scale sistemandosi la felpa nera della Vans e urlò -Comunque non è il mio ragazzo!- noncurante che avessero fatto entrare il diretto interessato. Si fermò in fondo alle scale e notò che c'era Harry.
-Non ha fatto altro che parlare di te.- disse Jay ad alta voce. Lottie e Fizzy guardarono Louis poi scoppiarono a ridere.
-Oggi esco con Harry non parlatemi!- disse la prima cercando di imitare la voce del liscio.
-Oh mio Dio che cosa metto oggi, aiuto!- esclamò l'altra. Louis si passò una mano sulla faccia arrossendo fino all'inverosimile. Harry lo guardò con un espressione di infinita dolcezza in viso e si girò verso Jay.
-Grazie mille, Jay, ora penso che dovremmo andare, vero Louis?- questo alzò la testa e si avvicinò annuendo. I due uscirono sotto lo sguardo indagatorio di tutte le altre. Una volta fuori il liscio sospirò.
-Se ogni volta che usciamo fanno tutto questo casino perderò il conto di tutte le volte che ti chiederò scusa per il comportamento della mia famiglia.-
-Beh, spero di uscire con te così tante volte che non ti verrà neanche in mente di chiedere scusa.- rispose il riccio. Si guardarono un secondo poi abbassarono la testa imbarazzati da quel discorso. Arrivarono fino al bar dove erano andati al loro primo appuntamento e si fermarono fuori appena videro Zayn e Liam parlare davanti alla porta.
-Ehi, ragazzi!- salutò allegro Harry dopo aver scambiato un sguardo con Louis per sapere se preferiva andare da un'altra parte. Louis annuì come per dire che non c'era nessun problema anche se forse avrebbe preferito stare da solo con Harry.
-Louis! Harry!- esclamò Zayn
-Che ci fate qui?- chiese allegro Liam.
-Stavamo facendo un giro e volevamo fermarci a questo bar. Anche voi?-
-Già. Che ne dite se prendiamo qualcosa insieme? Se non vi dà fastidio, certo.-
-Per me è ok. Louis?- chiese il riccio girandosi verso il liscio. Questo alzò le spalle annuendo ma senza proferire parola. Ormai Harry aveva capito che con gli altri parlava poco e niente anche se non capiva il perché con lui invece sembrava molto più aperto.
-Ragazzi!- esclamò una voce femminile dietro di loro.
-Gemma?- chiese incredulo Harry -E... Niall?- aggiunse ancora più incredulo.
-Ma che ci fate tutti qui?- chiese il biondo irlandese.
-Beh all'inizio erano appuntamenti separati...- iniziò Liam.
-Ma si è trasformata in un'uscita di gruppo.- concluse Zayn. -Volete unirvi a noi?- chiese.
I due si guardarono come per chiedere il permesso a vicenda. Poi annuirono all'unisono.
I sei ragazzi entrarono nel bar e si riunirono in un tavolo. Dopo che ebbero ordinato le loro bevande (anche Louis sotto lo sguardo incredulo di tutti che lo videro "mangiare" qualcosa per la prima volta) si misero a chiacchierare distrattamente.
-Louis, ma tra poco è il tuo compleanno!- esclamò ad un tratto Gemma guardando maliziosa Harry. Il riccio impallidì rendendosene conto solo in quel momento. Louis annuì arrossendo per tutti gli occhi puntati su di lui.
-Beh che cosa fai?- chiese Zayn interessato.
-Che... cosa faccio?- balbettò non capendo.
-Sì, insomma, una festa, qualcosa.- spiegò Liam.
Louis scosse la testa guardando il tavolo -Non sono, uhm... non sono un tipo da feste.-
-Oh, andiamo- obbiettò Niall -le feste sono fantastiche! C'è sempre molto cibo!-
-E si sta con gli amici...- aggiunse Gemma mandando uno sguardo divertito di rimprovero al biondo.
-Si guardano i film e si fanno i pigiama party.- disse Liam.
-Dai non sembra male.- aggiunse Zayn sorridendo.
-Amo i pigiama party!- esclamò Harry. Louis lo guardò con un lieve sorriso sulle labbra e, una volta resosi conto che anche il riccio stava facendo la stessa cosa, abbassò lo sguardo sul suo thè.
-Potrei, uhm... potrei provare a chiedere ai miei per il 24 dicembre...-
-Wow compi gli anni la vigilia di Natale!- esclamò Liam. Louis annuì, ancora rosso in viso per tutta quell'attenzione su di lui. Sentiva lo sguardo di Harry bruciargli il cranio ma cercava di ignorarlo il più possibile.
-E mancano due settimane, oddio!- esclamò Niall.
-Oh mamma, e il regalo?- chiese, a nessuno in particolare, Gemma provocando un corretto di "Ah già".
-Oh, no ragazzi, niente regali, davvero.-
Gemma scosse la testa -Oh no, almeno uno da tutti è d'obbligo!- tutti annuirono.
Louis si guardò intorno scrutando di sfuggita le espressioni dei suoi amici e di certo, pensava, loro non avevano la ben che minima idea di cosa regalargli. Ma a quanto pare nessuno ci aveva pensato e Louis pensò bene di non dire niente. Tornarono tutti a chiacchierare allegramente tra di loro come se non si fosse mai affrontato il discorso.

****

Quando erano già tutti tornati a casa, Harry e Louis stavano ancora passeggiando lentamente sulla strada per andare a casa del liscio. L'aria di dicembre iniziava a farsi sentire e il freddo faceva condensare i loro respiri che si vedevano a pochi centimetri dal naso. Ad un tratto il riccio sospirò.
-Ho ancora la tua giacca.- disse senza un motivo apparente, stringendosi in essa per proteggersi dal freddo.
-Lo so. Ho visto.- rispose Louis guardando dritto davanti a se ma con una punta di sorriso sulle labbra.
-Dovrei restituirtela...- constatò il riccio, non particolarmente felice della cosa. Il liscio, in tutta risposta, alzò le spalle sempre senza guardarlo.
-Non fa niente.- disse. Dopo poco, preceduto da un sospiro, aggiunse -Ti sta bene.- Harry arrossì sorridendo ed abbassò lo sguardo sulle sue scarpe. Quando arrivarono alla casa del liscio, qualsiasi frase gli venisse in mente gli sembrava o estremamente banale, o estremamente stupida così rimase in silenzio per un po'.
-Allora...- iniziò Louis -ci vediamo lunedì?- Harry annuì allontanandosi all'indietro di qualche passo.
-Sì, a lunedì. Ah, pensaci per quella festa. Non è una brutta idea, sul serio.-
Louis annuì e alzò una mano in segno di saluto. Harry ricambiò. Poi il liscio entrò in casa ed Harry si avviò verso la sua.

Vite al limite - Larry Stylinson/Ziam MayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora