Capitolo 36 - Remember that I loved you first.

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[Sì lo so, lo so, vi ho abbandonato. Lo so ho pubblicato tipo un secolo fa, ma poi ho avuto un sacco di cose da fare e il tempo per pubblicare non l'ho avuto. Mi dispiace, ve lo giuro, ma nel frattempo ho scritto ben 6 capitoli! Quindi cercherò di pubblicare con più frequenza. Torniamo a noi. Capitolo leggermente deprimente, ma niente di speciale. Ho scritto alcune cose interessanti nei prossimi capitoli eh eh eh. Detto questo spero che vi piaccia e grazie a tutti per le tantissime visualizzazioni e stelline aiutoooo. Vi amo. ~A♡]

Zayn guardò le sue mani strette attorno alle due valige, poi alzò lo sguardo verso la macchina di suo padre. Prese un respiro profondo e si diresse verso il bagagliaio aperto. Le appoggiò con cura, con movimenti lenti e misurati, sapendo già cosa sarebbe successo dopo. Ritornò sui suoi passi, sul vialetto della sua casa e osservò di nuovo l'auto: suo padre era dentro, al volante, che lo aspettava paziente. Si girò verso i suoi amici che lo guardavano seri fermi sui mattoncini della piccola strada. Il primo a farsi avanti fu Harry, che lo abbracciò stringendolo forte.
-Ci rivedremo presto, non è vero?- gli chiese. Zayn sentì la voce del riccio che tremava leggermente e gli fu grato di essersi trattenuto dal piangere.
-Certo, Harry.- gli rispose stringendolo a sua volta. Il riccio si staccò allontanandosi di un passo.
-Non potrai parlarci vero?- Zayn scosse la testa.
-Mi hanno detto che non posso parlare con nessuno e che ho diritto ad una chiamata al mese, ma niente di più.- l'espressione di Harry si fece sempre più cupa, ma cercò di nasconderlo con un sorriso.
-Non importa. Sono sicuro che in qualche modo riusciremo a sentirci.- nonostante la tristezza della situazione, l'ottimismo di Harry lo contagiò strappandogli un sorriso. Il riccio se ne andò lasciando spazio a Niall e Gemma che venivano avanti mano nella mano. Il moro represse un conato di vomito e la voglia di spararsi in testa. La ragazza lo abbracciò, ma Niall rimase indietro sorridendo leggermente. Lo salutarono, con qualche parola formale, un sorriso di circostanza, e raggiunsero Harry in un angolo del cortile. Louis lo guardò senza nessuna apparente emozione, una maschera di indifferenza totale sul viso. Lo prese per mano e lo trascinò in un abbraccio, come due fratelli cresciuti insieme. Il liscio batté un paio di colpi sulla sua schiena e poi si staccò rimettendo le mani in tasca.
-Mi mancherai, Malik.- disse lasciando trasparire un'emozione dietro quel muro di cemento che lo caratterizzava. Il moro sospirò ridacchiando, sentendosi finalmente libero di fare una battuta.
-Mi mancheranno le tue sigarette, Tomlinson.- anche il liscio rise -Le migliori, ti giuro.- Louis tirò fuori il pacchetto dalla tasca.
-Malboro. Mi costano un sacco. Strano che mia madre non mi abbia ancora chiesto in che cosa spendo la paghetta.- Zayn rise tirando un pugno leggero sulla sua spalla.
-Rimettiti presto, amico. Harry ha pensato di andare da qualche parte tutti insieme, quando torni.- Zayn mostrò una faccia maliziosa ed incrociò le braccia al petto.
-A proposito di Harry...- iniziò. Il liscio sorrise abbassando lo sguardo e arrossendo. Zayn sciolse le braccia leggermente stupito ma mantenendo quell'espressione -Oh, è successo qualcosa tra di voi, vero?- Louis ridacchiò alzando di nuovo lo sguardo.
-Te lo dico quando torni.- il moro sbuffò scherzando. Si abbracciarono una seconda volta e il liscio lo lasciò all'ultimo dei ragazzi. Liam lo guardò da lontano, quasi volesse chiedergli il permesso di avvicinarsi. Tutta la felicità di prima era scomparsa dal suo volto, ridotto ad un miscuglio di rabbia, tristezza e dolore. Il castano fece qualche passo avanti, arrivando ad una distanza di un metro circa dal suo ormai ex ragazzo.
-Zayn...- iniziò cercando le parole, ma il moro lo interruppe girando la testa di lato e abbassando gli occhi.
-Non dire niente, ti prego.- Liam lo guardò, capendo in quel momento cosa aveva perso per una stupida incomprensione. La parte peggiore fu che non ci provò nemmeno a spiegargli che cos'era successo, che non era stata davvero colpa sua. Rimase in silenzio, a contemplare i suoi tatuaggi, a guardare impotente l'amore della sua vita scivolare via dalle sue stesse mani.
-Mi dispiace.- mormorò. Zayn lo guardò con un espressione incredula, come se un "mi dispiace" non fosse assolutamente sufficiente per giustificare il suo errore. Liam abbassò lo sguardo, ferito dal comportamento del ragazzo che non gli aveva nemmeno chiesto il perché di quell'azione.

Se solo mi lasciasse parlare...

Zayn lo ammirò, osservando le sfumature dorate dei suoi capelli al tramonto, i suoi occhi schiariti dal sole, il profilo della mascella, i muscoli delle braccia. Guardò cosa si era lasciato scappare via, guardò l'amore della sua vita ormai lontano e sentì il suo cuore battere forte. Un solo passo li separava, un solo passo sarebbe bastato per ricucire tutto, risanare una ferita, rimettere insieme la loro storia. E Zayn lo voleva, voleva abbracciarlo, stringerlo, piangere sulla sua spalla e dirgli che lo amava. Un solo passo. Fece un passo all'indietro e lo guardò duro negli occhi. Liam, capendo che Zayn se ne stava andando, trattenne le lacrime osservandolo, sapendo di non poter fare nulla. Il moro prese un respiro profondo e fissò il suo sguardo nelle iridi castane del ragazzo di fronte a lui. La voce gli uscì tremante per lo sforzo di resistere all'impulso di baciarlo.
-Ricordati che io ti ho amato per primo.- disse, e poi si girò salendo in macchina. Liam vide il veicolo allontanarsi da lui e, senza poterle trattenere ancora, lasciò libere le lacrime di scorrere sul suo viso.

Zayn trattene le sue in macchina, asciugandosi i lati degli occhi con la felpa prima che anche solo una goccia potesse farsi vedere. Il padre gli lanciava occhiate preoccupate, non capendo il perché stesse piangendo.
-Zayn, ascolta, sono tuo padre. Con me puoi parlare.- gli disse ad un certo punto. La macchina viaggiava su una strada solitaria circondata da alberi fitti. Zayn singhiozzò, poi trasse un profondo respiro cercando di calmarsi.
-Lui... Liam, hai presente?- chiese con voce bassa. Yaser annuì cupo guardandolo con la coda dell'occhio. -Beh, ecco...- Zayn prese nuovamente un profondo respiro preparandosi alla notizia che stava per dare -lo so che forse non è il momento migliore per dirtelo, ma... sono innamorato di lui.- la voce era leggera, quasi un sussurro. Il viso del padre rimase impassibile e il moro lo guardò cercando di capire la sua reazione. -Ehm... papà?- chiese titubante.
-Sì, figliolo?- rispose l'uomo mantenendo gli occhi sulla strada ma accennando ad un sorriso.
-Beh, ti ho appena detto che sono gay, come minimo mi aspettavo un discorso su Dio, le donne, gli omosessuali e chissà che altro.- Yaser rimase in silenzio ancora per poco, poi sospirò.
-Da quando tua madre se n'è andata portandosi via le tue due sorelle è come se il mondo mi fosse caduto addosso. Non ho mai provato così tanto dolore come quando l'ho vista uscire di casa, Zayn. E dopo mi sono reso conto che, beh avevo te. Mio figlio.- gli posò una mano sulla spalla e gli lanciò uno sguardo paterno -Mi rendo conto di non essere stato il migliore dei padri, di non averti cresciuto come avrei dovuto, ma l'ultima cosa che farò sarà impedirti di amare chi vuoi. Non mi interessa se maschio o femmina, l'importante è che tu sia felice.- fece una pausa tornando serio e guardò di sfuggita il figlio che aveva abbassato la testa sorridendo leggermente. -Anche se non mi sembri estremamente felice in questo momento-
-Vuoi dire a parte il fatto che sto lasciando i miei migliori amici per un tempo indeterminato e che sto andando a disintossicarmi in un centro specializzato dove non conosco nessuno e dove non potrò telefonare se non una volta al mese?- Yaser ridacchiò insieme a Zayn.
-Voglio dire a parte questo, sì.- Zayn spostò lo sguardo fuori dal finestrino facendosi cupo. Il sole era calato oltre l'orizzonte e il cielo notturno si era annuvolato. Qualche tuono ogni tanto si faceva sentire, avviso di un'imminente temporale, e le prime leggere gocce di pioggia iniziavano a cadere sul veicolo che sfrecciava tra gli alberi. Una lacrima solitaria scivolò sulla guancia destra di Zayn e il ragazzo si affrettò ad asciugarla tirando su con il naso. Lo sguardo di Yaser si era fatto apprensivo e lanciò un'occhiata in direzione del figlio.
-Non sei obbligato a dirmelo, se non vuoi.- Zayn scosse la testa.
-È solo che mi sembra impossibile che l'abbia fatto.- rimase in silenzio, senza più preoccuparsi delle lacrime che gli scorrevano sul viso, osservando la pioggia che nel frattempo si era intensificata. -L'ho scoperto a tradirmi.- disse poi guardandosi le mani strette in grembo -Con una donna. La terapista che mi ha seguito prima che che andassi in ospedale.- Yaser annuì finalmente capendo. -Il peggio, papà, è che non mi stava veramente tradendo, cioè si stavano solo baciando. Ma la rabbia, la rabbia che mi ha preso era incontrollabile. E il dolore, papà, il dolore era insopportabile. Avevo bisogno di attenuarlo in qualche modo e... e ci sono ricaduto.- si coprì il viso con le mani e singhiozzò -E ricordo di averlo insultato, di aver insultato il ragazzo che amo perché credevo che fosse tutta colpa sua. Credevo fosse stato lui a mandarmi in coma. Doveva essere così. Poi mi sono reso conto che in realtà Liam non aveva fatto niente di male. Non so perché ha baciato quella ragazza, non so perché mi ha fatto così male, ma non ho lasciato che spiegasse. Non l'ho lasciato parlare. E... stava piangendo. Quando me ne sono andato stava piangendo.- rimasero in silenzio fino a quando Zayn non si riprese e smise di piangere.
-Zayn, vedrai che se lo ami davvero e che se lui ti ama davvero si risolverà tutto. Però dovresti ascoltare quello che ha da dire, non credi?- chiese sorridendo appena. Zayn sorrise di rimando asciugandosi gli occhi. Nel frattempo erano arrivati ad un grande edificio di mattoni grigi. Yaser parcheggiò l'auto di fronte alla porta. Zayn prese un bel respiro, esaminando attentamente la struttura. Poi aprì la portiera e scese.

Vite al limite - Larry Stylinson/Ziam MayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora