Capitolo 27 - Smile

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[Ehi! Buone vacanze di Natale a tutti! Ecco a voi il nuovo capitolo e... stavo pensando: mi piacerebbe creare un gruppo instagram di questo account wattpad così posso tenervi aggiornate, chiedervi cosa ne pensate e, chi lo sa, magari anche scrivere qualche anticipazione;-) Voi pensateci e ditemi se vi piacerebbe! Intanto vi lascio al capitolo ~A♡]

-Liam! Ah!- gridò Zayn mentre era sopra di lui. Muoveva i fianchi velocemente, tenendo la testa indietro e gemendo ad alta voce. Liam gli azzarezzò la pelle nuda della schiena fino ad arrivare al suo sedere. Poi lo prese per un fianco dettando un ritmo, se possibile, ancora più frenetico. Zayn lo sentiva gemere anche se il castano tentava di contenersi, e la cosa lo faceva impazzire. Con l'altra mano, Liam lo prese per la nuca costringendolo a guardarlo negli occhi lucidi dal piacere.
-Guardami, Zayn.- il moro si morse il labbro tentando di non urlare di nuovo, ma il castano era riuscito a trovare la sua prostata e spingeva sempre su quel punto, provocandogli un insieme di gridi strozzati. Ad un tratto sentirono le chiavi nella serratura al piano di sotto e si fermarono di colpo.
-Merda.- mormorò Liam. Zayn appoggiò le mani sul suo petto respirando affannosamente per la paura e l'eccitazione.
-Liam! Sono a casa!- chiamò una voce femminile dal piano di sotto.

Merda merda merda.

-Oh, ehm... sì scendo subito!- urlò di rimando.
-Chi è?- chiese Zayn spostandosi da sopra al moro e rotolando sul letto.
-Mia madre.- rispose Liam alzandosi e mettendosi un paio di boxer. Il moro impallidì alzandosi di scatto ed infilandosi alla velocità della luce i suoi. Il castano lo guardò ridacchiando e mettendosi una maglietta.
-Tua madre? Oh, Cristo... Spero non abbia sentito niente!- Liam rise guardandolo mentre il moro si metteva, dopo vari tentativi, i suoi jeans neri e la sua canottiera di Batman. Si guardò allo specchio della camera per sistemarsi i capelli. -Cazzo, mi hai scompigliato i capelli!- esclamò. Liam si avvicinò e gli cinse il busto con le braccia sorridendo.
-Ti stavo scopando, mi sembra giusto.- mormorò baciandogli il collo. Zayn tentò di ignorarlo.
-E poi, cioè, guarda come sono vestito! Non mi sarei mai messo questa roba per conoscere tua madre. Oddio! Che brutta impressione gli farò con queste cose addosso?!- Liam gli accarezzò la maglietta con le dita, passandole poi tra i capelli neri. Il moro si soffermò a guardare la miriade di tatuaggi sulle proprie braccia e storse il naso. Non era un buon modo per conoscere la madre del tuo ragazzo.
-Per me sei bellissimo così.- Zayn si girò tra le sue braccia, passandogli poi la mano tra i suoi capelli.
-Per te.- puntualizzò lui -Ma per tua madre?- chiese. Liam gli sorrise, avvicinandosi per baciarlo a stampo. Zayn chiuse gli occhi socchiudendo le labbra. Si protese un po' per ottenere un altro bacio, che non tardò ad arrivare.
-Sei perfetto.- sussurrò facendo incontrare nuovamente le loro labbra e Zayn non riuscì a contenersi dal sorridere. Scesero mano nella mano al piano di sotto per presentarsi alla madre di Liam. Quando furono di sotto, il castano si schiarì la gola e per poco non le venne un infarto, a quella donna, quando vide due ragazzi nel suo salotto invece che uno.
-Mamma, lui è Zayn. Il mio ragazzo.- lo presentò, un po' imbarazzato, ma sorridendo a trentadue denti. La madre lo guardò da capo a piedi sorridendo, ignorando, probabilmente, i molteplici tatuaggi, e poi si avvicinò per stringergli la mano.
-Sono, Karen. È un piacere conoscerti, finalmente. Mio figlio mi ha parlato molto di te.- Zayn lanciò un'occhiata preoccupata all'altro che gli sorrise e poi rispose.
-Il piacere è tutto mio, signora.- la mamma di Liam tornò ai fornelli.
-Rimani a cena, caro?- chiese gentilmente. Zayn aprì bocca per rispondere che sarebbe stato davvero felice di rimanere ma Liam lo precedette, con una nota di nervosismo nella voce.
-No, stava per andarsene.- il moro lo guardò confuso ed anche un po' ferito ma non fece obiezioni, avvicinandosi al divano dove aveva messo la felpa e la giacca. Uscì dalla casa accompagnato dal castano, ma non lasciò che lo prendesse per mano, ne tanto mento che lo raggiungesse con facilità perché aveva preso a camminare ad una velocità assurda. Con un po' di fatica, Liam riuscì ad prendergli un braccio e farlo girare.
-Ehi, ma che ti prende?- gli chiese confuso dal suo comportamento. Zayn lo guardò come se fosse ovvio e con un misto di rabbia e delusione negli occhi.
-Se ti vergogni di me basta dirlo.- gli disse con stizza. Liam lo guardò confuso.
-Ma io...-
-Sì, certo.- ribatté lui, sfuggendo alla sua presa e facendo un passo indietro. -Non ti vergogni. Perché hai detto che stavo per andarmene, se non era vero?- Liam si trovò colto in flagrante, ma non per lo stesso motivo.
-Io... beh, ecco... non mi vergogno di te, è solo che... beh...- tentò di spiegare, non trovando le parole. Ed era vero, che non si vergognava, ma non poteva di certo spiegargli il suo vero motivo. Zayn fece una risata amara.
-Lascia perdere.- mormorò con un nodo alla gola, trattenendo a stento le lacrime.
-No, Zayn! Non andare!- esclamò prendendolo ancora per il polso. Il moro si girò mostrandogli con lo sguardo tutta la delusione e la sensazione di non essere abbastanza, prima che venisse cancellata da uno sguardo di pietra.
-Sei tu che non vuoi che io resti.- gli disse gelido. Liam non poté fare altro che lasciarlo andare via, guardandolo fino a quando non svoltò l'angolo. Non si girò mai indietro. Si sentì davvero in colpa ma finse che stesse andando tutto bene. Anche quando a tavola Karen disse a Peter che Liam aveva un fidanzato. Anche quando quella sera sua madre uscì per il turno di notte e Peter lo rinchiuse nella sua camera da letto.

Vite al limite - Larry Stylinson/Ziam MayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora