Capitolo 12 - I'm crying

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[Raga cagate l'angolo autrice in fondo che è iper importante]

Liam guardò fuori dalla finestra respirando a fatica. Dai suoi occhi non scendevano più lacrime, forse le aveva finite e non se ne meravigliò. D'altronde, aveva pianto tanto quel pomeriggio. Ricordava che il sole splendeva ancora in cielo quando la prima lacrima aveva solcato il suo viso, ora, tra i vetri della sua stanza, vedeva il tramonto scomparire all'orizzonte.
Peter lo aveva fatto di nuovo e, come al solito, Liam era rimasto impotente sotto quella pillola che gli dava. Ma non ne poteva più, era davvero troppo. Iniziò a pensare a tutte le possibili soluzioni per quella situazione, ma ogni nuova idea veniva immediatamente bocciata per un motivo o per l'altro. Solo una non era stata scartata, ma anche Liam la credeva fin troppo estrema. I vestiti gocciolavano ancora sul pavimento della sua camera e bagnavano la sedia su cui era seduto; non gli interessava che, dopo essere uscito dalla doccia come faceva sempre, non si fosse tolto i vestiti bagnati. Gli verrà una broncopolmonite? Non gli importava. Morirà di una qualche strana forma di malattia ai polmoni? Tanto meglio. In ogni caso, era come se fosse già morto. Tirò su con il naso e si perse a guardare il sole scomparire in un insieme di rosso e arancione tipici del tramonto. Spostò lo sguardo sulle nuvole morbide e tinte di rosa e sospirò. Sentì il rombo del motore dell'auto di sua madre ma non ci fece caso, rimanendo ad osservare fuori. Gli venne in mente Zayn e sospirò.

Forse, pensò, dovrei lasciargli una chance.

Liam lo respingeva sempre, quando cercava di prendergli la mano o quando voleva abbracciarlo, o peggio, baciarlo. Ma lo voleva anche lui, sì, lo voleva anche lui. Dalla prima volta che aveva visto quel sexy ragazzo dagli occhi neri al panificio sotto casa aveva sentito che stava succedendo qualcosa, dalle farfalle nello stomaco quando gli sorrideva agli strani formicolii al basso ventre quando faceva qualcosa di stranamente eccitante. E la cosa si ripeteva tutte le volte che lo vedeva, tutte le volte che gli parlava.

La sua voce sexy...

Ma Liam sapeva che non poteva permettersi di innamorarsi di lui, perché avrebbe significato botte e braccia rotte.

-Nessuno oltre a me può toccarti, sia chiaro.- gli disse una volta Peter quando aveva portato una ragazza a casa. In ogni caso, il secondo grande problema era che Zayn era un maschio. Peggio che peggio. Una lacrima scivolò sulla sua guancia e Liam sospirò, stanco.

****

Karen entrò in casa urlando -Liam! Sono a casa!- ma non ricevette alcuna risposta. Posò le chiavi, si tolse la giacca e le scarpe e le mise da parte. Guardò sospettosa le scale, consapevole che Peter era fuori a fare la spesa, come se potesse vedere il figlio fare qualcosa di sospetto in camera. Pensò subito a cose strane e leggermente imbarazzanti ma, non sentendo rumori, decise di salire ugualmente. -Amore...?- chiamò arrivata al piano superiore. Vide la porta della stanza di Liam accostata, per una volta che non la chiudeva a chiave, e decise di entrare. Bussò delicatamente un paio di volte e, non ricevendo risposta, aprì la porta.
Liam aveva sentito qualcuno che bussava, certo, ma non aveva la forza di rispondere. Qualche lacrima solitaria solcò la sua pelle. Un altro sospiro lasciò le sue labbra rosse. Karen vide suo figlio seduto su una sedia di fianco alla finestra che guardava fuori e sospirò di sollievo interiormente per non averlo beccato a scopare con una ragazza. Il sollievo durò poco quando vide che Liam non accennava a muoversi o tantomeno ad averla sentita. Si spostò di qualche passo in avanti e, indecisa se parlare o meno, portò le mani davanti al petto, incrociando le dita. Prese fiato come per dire qualcosa ma le parole non affiorarono, così decise di avanzare ancora. Arrivò a fianco a lui a posargli una mano sulla spalla e sussurrò -Liam, cosa stai facendo?- Liam batté gli occhi un paio di volte, cercando le parole giuste da dire a sua madre. Di certo non poteva raccontargli tutti i casini della sua vita, ma poteva raccontarne una parte. Alzò la testa ed incontrò gli occhi scuri della madre e la sua espressione preoccupata lo trafisse. Forse, almeno lei gli voleva bene...
-Sto piangendo.- disse senza aggiungere altro. Sua madre trattenne il respiro non appena notò gli occhi bagnati del figlio e, senza pensarci due volte, lo strinse a se. -Amore mio...- sussurrò accarezzandogli i capelli castani e ascoltando in silenzio i suoi singhiozzi cercando di fermare le lacrime sul nascere. Sentì i vestiti umidi del figlio ma non ci diede molto peso, prendendo le sue braccia muscolose e dirottando il suo corpo lontano da quella finestra. -Amore mio,- ripeté con quella voce calma che solo le mamme potevano avere -vuoi raccontarmi?- chiese. Lo fece sedere delicatamente sul suo letto e gli accarezzò la schiena con una mano. Aspettò per qualche secondo che iniziasse a parlare. Liam intrecciò le mani in grembo e le fissò cercando di trovare un senso a tutti i problemi della sua vita. Poi, dal nulla, interruppe quel silenzio che si era creato sussurrando -Mi sono innamorato.- Karen non capì, ovviamente, ma aspettò che il figlio continuasse a parlare. Di certo non pensava che innamorarsi di qualcuno fosse una cosa negativa, ma le lacrime del ragazzo dimostravano l'esatto contrario. Liam sospirò e girò la testa per guardare negli occhi: lesse confusione, nelle sue iridi, ma anche tristezza e compassione. Tornò a fissarsi le mani e prese un grande respiro, ma il suo tono era ancora più basso di prima, come se l'aria non riuscisse a passare. -Di un ragazzo.- sua madre fermò i movimenti della mano sulla sua schiena e non respirava più; Liam pensò di averla fatta grossa. Temette che sua madre l'avrebbe buttato fuori di casa all'istante. Invece lei riprese a respirare e strinse in un abbraccio materno il figlio. -Oh, Liam...- sospirò con tono dolce, poi aggiunse un po' più seria -Non piangere mai per queste cose, ok? A me vai bene così come sei.- Liam annuì, insicuro. Rimasero in silenzio per un po', poi il ragazzo alzò la testa a guardarla negli occhi mentre le lacrime cominciavano a riaffiorare. -È sbagliato, mamma. È terribilmente sbagliato.- sua madre sorrise, consapevole di quel che suo figlio stava pensando, e lo strinse di nuovo.
-Non è sbagliato, amore mio, non lo è. Solo perché lui è uguale a te, non significa che sia sbagliato. Non pensarlo mai, ok?- Liam non rispose, ma nel silenzio riuscì a convincersi che forse sua madre aveva ragione. Lei, dopo un po' si staccò dall'abbraccio e, sorridendogli, gli asciugò le lacrime con i bordi delle maniche.
-Ma ora basta piangere!- esclamò con quel tono che solo le madri hanno, quel tono e quel sorriso che ti scaldano dentro. -Raccontami di lui.-
Liam sorrise debolmente, evocando nella sua mente l'immagine di quel dolce ragazzo, la più bella che ricordava: quella quando lo aveva visto nel panificio, con il viso sporco di farina e il grembiule macchiato di cioccolato, il suo solito sorriso malizioso sulle labbra e i suoi occhi neri che lo squadrarono da capo a piedi. Iniziò a descriverlo, forse perdendosi un po' nei dettagli, forse aggiungendo troppi aggettivi, ma a nessuno dei due importava.

Forse, pensò, potrei dargli una possibilità.

[IPER SUPER DUPER IMPORTANTE ANGOLO AUTRICE!!!

First: HIIIII EVERYBODY come va? Spero bene.

Second: ho due notizie da darvi, una cattiva ed una ancora peggio. Sad story.

1) Non riesco a far partire wattpad dal telefono quindi aggiornerò più lentamente perché userò il computer

2) Non so proprio se aggiornerò ancora, effettivamente. Oltre a questo capitolo ne ho un altro già scritto (che state sicure pubblicherò fra un po') ma dopo questo niente, non riesco a scrivere nulla. Ho già tutte le idee ma non riesco a collegarle alla storia che ho creato. Inoltre ho come l'impressione che non vada tanto questa storia e che possa risultare stupida (o almeno, a me sta risultando stupida dopo le ultime revisioni alla trama). Quindi, dopo il prossimo capitolo vedrò quanti commenti da TI PREGO NON LASCIARE QUESTA BEAUTIFUL STORY mi trovo e se vedo che vi va che continui continuerò sennò la lascio andare.

Detto questo (sorry girls) spero che il capitolo vi sia piaciuto GNE PIANGO LA VITA PER IL MIO POVERO PICCOLO LEEYUM CHE PIANGE GGESU CHE CATTIVA CHE SONO CON LUI e spero che votiate e commentiate tanto per farmi riprendere la voglia di scrivere questa storia.

Bie -A]

Vite al limite - Larry Stylinson/Ziam MayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora