Capitolo 4 - Zayn

1K 52 30
                                    

Lavati i denti, Zayn. Lavati i denti. Lavati i denti. Lavati i denti. Lavati. Lavati.

La sua testa ripeteva come una mantra quelle poche parole in continuazione mentre Zayn Malik continuava a fissare il suo riflesso nello specchio. Profonde occhiaie nere segnavano i suoi occhi e le labbra rosse erano molto screpolate, come quando è inverno. Ma era Settembre, non Novembre. La sua bocca si mosse lentamente, ripetutamente, imitando i suoi pensieri.

-Lavati i denti, Zayn. Lavati i denti.- sussurrava. Improvvisamente il suo cervello si riprese ed una scarica di brividi gli percorse la spina dorsale. Con mani tremanti prese lo spazzolino nel bicchiere a bordo del lavandino ed iniziò a spazzolarsi i denti.

Lavati i denti. Lavati i denti. Lavati... IL DENTIFRICIO! HAI DIMETICATO IL DENTIFRICIO!

Zayn sussultò quando i suoi pensieri gli gridarono nel cervello.

Giusto. Giusto, il dentifricio.

Con uno scatto fulminio, il ragazzo spruzzò il dentifricio e riprese a spazzolarsi i denti, con una furia quasi animalesca. Il corpo continuamente scosso da brividi incontrollabili che Zayn non sapeva come fermare.

Sai benissimo come fermarli.

Sì, lo so. Lo so. Ma non posso. Non posso. Non posso. Non posso.

Appena finì di lavarsi i denti corse in camera sua e si vestì velocemente.

Fretta. Fretta. Muoviti. Ti osservano. Ti guardano. Ti stanno addosso.

Zayn tremava così tanto da non reggersi in piedi. Si sedette cautamente sul bordo del suo letto matrimoniale e si prese la testa tra le mani.

Calma, Zayn. Calma. Calma. Calma. Calma. CALMA!

Sussultò. Ne aveva bisogno, lo sentiva. Stava andando in quella fase che tutti chiamerebbero crisi di astinenza, ma Zayn sapeva bene che quella non era propriamente una crisi, in realtà era entrato nella frase di pre-crisi. Che era ben peggio.

Almeno, pensò lui, la crisi dura poco e finisce con il coma. La pre-crisi dura mesi e finisce con la crisi. Ma chi me la fatto fare a diventare cocainomane?

Sei stato tu, cretino.

Giusto. Giusto. Sono stato io.

Non aveva bisogno di parlare con se stesso ulteriormente e, nonostante la mente annebbiata dai numerosi pensieri confusi, la trovava una cosa particolarmente inquietante.

Devo prendere una dose. Una dose. Una dose.

Non ne hai.

Giusto. Giusto. Non ne ho. Non ho abbastanza soldi per comprarla. Come faccio? Come faccio?

Improvvisamente gli venne un'idea. Sigarette! Certo! La nicotina gli avrebbe calmato gli spasmi e sicuramente gli avrebbe rilassato la mente per un paio di ore. Camminò velocemente giù per le scale e scorse suo padre sdraiato sul divano, il bicchiere con qualche goccia di scotch sul fondo appoggiato a terra che accarezzava con la punta delle dita mentre russava. Ovviamente si era addormentato ubriaco, come al suo solito. Zayn lo ignorò per abitudine, prese il suo zaino ed uscì in fretta. Ci frugò furiosamente dentro fino a quando non trovò ciò che cercava. Le sue amate Marlboro rosse. Però dentro ne vide solo una.

Cazzo. Cazzo. Cazzo. Una mi basterà sì e no per un paio di ore, tre al massimo se mi va bene. Cazzo. Come faccio. Cazzo. Cazzo.

Si accese la sigaretta con il suo accendino giallo preferito e appena il fumo iniziò a circolargli nei polmoni, già percepì un po' meno tensione. Il mal di testa causato dal continuo turbine di pensieri si stava piano piano attenuando, i tremori andavano scemando. Zayn si sentì di nuovo bene.

Vite al limite - Larry Stylinson/Ziam MayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora