Capitolo 2

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Luca

Il dolce è davvero buono, come al solito mia sorella si è superata. La guardo mentre si destreggia tra i nostri amici a servire la torta, mi sono offerto di darle una mano ma me lo ha proibito categoricamente.
Sorride a tutti ma mi accorgo che è preoccupata, guarda spesso oltre il vetro. Giulio sta spegnendo la seconda sigaretta, ha le spalle tese, le mani in tasca in un paio di pantaloni eleganti che costano sicuramente più di quanto io guadagni in una settimana e la camicia bianca che indossa e' sicuramente fatta su misura. Non gli manca niente. Ha successo, denaro, potere e bellezza. Si e' vero io sono un amante incallito delle donne ma so che è un uomo davvero molto attraente, di quelli belli da togliere il fiato.
In questo momento immagino i suoi occhi grigi che scrutano la città alla ricerca di qualcosa, forse di una risposta, probabilmente c'è di mezzo suo padre e sono sicuro che appena sarà pronto me ne parlerà come ha sempre fatto, fin da quando eravamo poco più alti del tavolo, ma è più forte di me vorrei fare qualcosa, lui è il fratello che non ho mai avuto. Forse gli basterebbe conoscere qualcuno, uscire di più e lavorare di meno, spesso resta in ufficio fino a sera tardi e lo sento rientrare che sono già a letto ( e io non sono il tipo che va a dormire presto, non so se mi spiego). So che a quasi 30 anni ed un uomo adulto ma non posso fare a meno di preoccuparmi per lui.
Ed ho la strana sensazione che mia sorella sappia qualcosa.
Finalmente rientra e torna a sedersi davanti a me, continua ad essere assente, distante, poi alza lo sguardo "quanto stanno via i tuoi?" Mi chiede giocando con un pezzo di carta trovato sul tavolo.
" 14 giorni"
Sonia sembra stupita "quattordici?"
"Si, mia madre e' finalmente andata in pensione e hanno deciso di festeggiare" sorrido ripensando alla scenetta di sta mattina mentre si preparavano alla partenza.
Mio padre che controllava di aver preso tutto, mia madre che camminava a vuoto avanti e indietro.
Ero passato solo per un saluto prima di andare a lavorare e alla fine mi hanno trattenuto per un ora. Per fortuna ho un capo buono.
Guardo Giulio. La sua testa e' lontana anni luce, poi la voce di Sonia ci riporta entrambi alla realtà.
"Dove sono andati?" mi chiede
" In crociera" rispondo con un sorriso, immaginando mia madre che non ha mai viaggiato in vita sua sopra a quella nave immensa.
" che bello" mi dice e intanto passa un braccio intorno al mio e appoggia la testa sulla mia spalla
"Dovremmo andare anche noi quest estate" io sorrido, questa volta meno convinto, vorrei dirle che noi non andremo mai in crociera ma sarei troppo perfido e sta sera finita la cena ho voglia di divertirmi quindi mi limito ad un vago " si dovremmo" senza molto entusiasmo. " La più felice e' mia sorella" mentre lo dico la indico con la mano "che ha la casa tutta per se' " lei mi fa la linguaccia e con la coda dell occhio vedo Giulio alzarsi
" Dove vai Giu'?"
" a casa" mi risponde " sono stanco" poi guarda mia sorella " Ali non te la prendere se non mi fermo a lavare i piatti"
" non ti preoccupare, li hai lavati la scorsa volta non è il tuo turno"
Vedo che Giulio le sorride riconoscente, come se si fossero detti una verità che solo loro possono capire.
" Ma siamo venuti insieme" gli dico io. Lui si volta guarda prima me e poi Sonia, sembra riflettere un momento poi mi chiede " da te o da lei?" "Da lei" rispondo, lui sembra tirare un respiro di sollievo e poi sorride " e' venuta in macchina no? quindi direi che siamo a posto, almeno potete fermarvi quanto volete" detto questo da un bacio sulla guancia a mia sorella saluta tutti in modo sbrigativo ed esce dalla porta.

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