Scusate il mio imperdonabile ritardo nel aggiornare i capitoli, mi spiace aver fatto aspettare tutti coloro che hanno apprezzato la mia storia....
Riprendiamo da dove eravamo rimasti.....
Giulio
Luca ha ancora le mani ancorate alla mia cravatta e mi guarda dritto negli occhi
"Guarda che non mordo a meno che tu non lo voglia..."
Il mio cuore sembra impazzito, il mio cervello va in tilt e all improvviso la cravatta e' troppo stretta. Vorrei slegarla, spostare Luca e tornarmene dietro la scrivania ma non ci riesco. E' più forte di me.
Il suo odore, le sue mani addosso, le sue labbra rosa e quei maledetti occhi blu, che amo da tutta la vita, sembra che mi stiano guardando come ho sempre voluto ma la parola sembra e' l'unica cosa sensata di tutto questo mio pensiero.
Quando il telefono del mio migliore amico inizia a suonare io sono già naufragato dentro le mie fantasie e la realtà torna troppo velocemente e in modo troppo prepotente. Mentre la sua segretaria gli annuncia che una certa ragazza lo cerca per una serata passata o forse futura io non sto già più ascoltando e spero solo di tornare di nuovo a galla.
Arrivano le 22.00 ed ho la testa che scoppia, non ho combinato niente in ufficio e tra pochi giorni dovro' partire per Roma. Da quando Luca e' uscito da quella porta non ho fatto altro che darmi ripetutamente del coglione, perché lo sono, lo sono e lo sono ancora. Ieri avevo passato una bella serata con Simone e oggi era solo una cravatta messa male. Solo una cravatta messa male. Devo smetterla di vedere cose dove non esistono e non esisteranno mai.
Quando bussano al mio ufficio sobbalzo.
Simone fa capolino dalla porta solo con metà del corpo e mi guarda.
"Che ci fai qui?" Gli dico. Il tono è un po' burbero e mi sento un perfetto stronzo
" Ho provato a chiamarti per vedere se ti andava una birra, hai il telefono staccato, allora sono passato a vedere se eri ancora in ufficio ma sembri ancora impegnato, tolgo il disturbo" e così dicendo comincia a chiudere la porta
"Simone aspetta" lo fermo, lui si affaccia solo con la testa,questa volta, e mi guarda
"Dai vieni dentro, scusa ma sono molto stanco"
Simone entra nel mio ufficio e accosta la porta.
Io butto un occhio al cellulare sulla mia scrivania e poi guardò i suoi occhi
"Ho la batteria scarica" indico con la testa il mio telefono
" non ti preoccupare. Ieri sono stato bene, lo so che hai i tuoi tempi e io li rispetto. Avevo solo voglia di rivederti, tutto qui"
Questo ragazzo mi spiazza. Io continuo a guardarlo senza dire niente.
"Forse non dovevo venire" mi volta la schiena per andarsene
"Fermati, non andare via" gli dico solo.
Lui si volta e mi guarda, poi si avvicina a me.
"Cosa c'è che non va? Hai gli occhi tristi"
"Te l'ho già detto sono solo stanco"
" non mentirmi, non c'è n'è motivo"
" non ti sto mentendo"
" sarò anche un ragazzino ma non sono scemo....e per lui vero? Perché non guardi davvero avanti?"
Non dico una parola e lui si avvicina ancora di qualche passo.
"Io sono qui"
Lo guardo e l attrazione fisica che provo per lui torna. Il modo in cui si interessa a me,il desiderio nei suoi occhi, la vena del collo che pulsa ad indicare il suo battito cardiaco accelerato ed io lo prendo e lo sbatto al muro. Gli sollevo le braccia e comincio a baciarlo. Lui non si muove, si lascia totalmente andare, sembra pasta nelle mie mani. La sua erezione non tarda ad arrivare e quando mi tocca i capelli gli incollo di nuovo le mani alla parete. Io comando, io e basta. Mi piace sentirlo eccitato e mi sto eccitando a mia volta anche se in certi momenti la mia mente sembra altrove, persa in un altro corpo.
Mi concentro su di lui e lo guardo per un istante. E' davvero bellissimo. Mando al diavolo il mondo e decido che farò di nuovo sesso,finalmente.
Lo voglio e la cosa più importante e' che lui vuole me.
Lo tocco e il ragazzino inclina la testa al indietro, sembra totalmente perso, mi comincia a sbottonare la camicia e questa volta si ferma lui a guardarmi, ci baciamo di nuovo e Simone afferra la mia cintura.
"Scusate ho interrotto qualcosa?"
La voce che arriva alle mie orecchie e' inconfondibile.
Mi volto e Luca e' in piedi a pochi metri da noi.
Indossa una camicia bianca e un paio di pantaloni neri , i capelli come sempre gli ricadono sugli occhi.
Non mi sposto di un centimetro, non mi aggiusto la camicia e non mi allontano da Simone
"A te cosa sembra?"
"Siete ancora vestiti, pensa se fossi arrivato tra mezz'ora" poi guarda Simone dritto negli occhi
" tu probabilmente saresti stato a novanta su quel tavolo" e indica con il dito la mia scrivania.
Simone arrossisce e comincia a tirarsi su la camicia
" cosa vuoi Luca?"
Lui fa finta di non avermi sentito e continua
" anche se a pensarci bene credo che il nostro Giulio sia un romanticone e vista la serata che avevate in programma avrà sicuramente preso una bella coperta da casa in modo da farlo alla vecchia maniera, posizione del missionario"
" hai intenzione di piantarla con questa pagliacciata?" Gli chiedo io, mi dispiace per Simone,che è visibilmente sempre più a disagio.
Mentre il mio migliore amico continua a parlare mi sistemo i capelli con la mano ma mi blocco subito
" allora la sai usare la lingua?" Mi dice.
Io mi volto e lo guardo negli occhi. Improvvisamente mi viene in mente il nostro bacio. E' impossibile che lui si riferisca a quella situazione. Impossible.
Infatti continua e capisco che per una volta avevo ragione. Questa volta parla rivolto verso Simone.
" Non l avevo mai visto baciare un uomo prima d'ora, sei un evento più unico che raro"
" lui non è un evento."
Lui sorride, quel ghigno da angelo che è la mia dannazione
Lo interrompo prima che ribatta
" che sei venuto a fare qui Luca?"
" Ero passato per vedere se avevi finito di lavorare e potevamo andare a bere qualcosa" fa una pausa e ci guarda entrambi, si ferma qualche secondo in più sul mio petto. Ho la camicia ancora aperta.
" Ultimamente ti vedo sempre nudo"
Simone mi guarda un po' confuso.
"Andiamo?" Dice ancora Luca
"Dove?" Chiedo io
"Sei sordo o cosa? Il motivo per cui sono venuto qui"
"In realtà noi..." ma Simone mi interrompe
" Se hai voglia di andare non ci sono problemi per me"
E di nuovo Luca a parlare e questa volta incolla i suoi occhi ai miei
" hai troppo lavoro per Roma per caso?" Torna il ghigno. Bastardo. " e poi ormai ho interrotto la magia"
Mi abbottono la camicia e gli passo di fianco, Simone e' già uscito e Luca mi afferra per un braccio
"E' sera tardi, sei stanco e dopo tutto questo tempo avresti fatto solo una brutta figura"
Io mi avvicino al suo collo. Non so perché lo sto facendo. Quando con le labbra posso quasi toccare il suo orecchio gli dico
"Con me, quello che farebbe brutta figura sei tu"
Detto questo raggiungo Simone e aspetto con lui l arrivo del ascensore.
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Chiudi la porta?
RomanceGiulio ama la persona sbagliata da tutta la vita, li lega una profonda amicizia fin dal infanzia. Giulio sa che non potrà mai essere ricambiato, lo sa da sempre.