Capitolo 17

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Luca

Domenica quando mi alzo e' tardissimo, so che Giulio e Riccardo sono andati in moto, a quest ora saranno già partiti da un pezzo. Non avevo voglia di andare così decido di chiamare mia sorella e trascorriamo la giornata o quello che ne resta, visto che sono le 11.00 passate, con un pranzetto da lei e un pomeriggio in centro, dopodiché optiamo per una pizza, le dico di voler sentire Giulio per chiedergli di raggiungerci ma lei me lo impedisce parlando di una fantomatica giornata tra " veri fratelli", trovo piuttosto bizzarra la cosa ma non obbietto, immagino che lei e Giù abbiano litigato per qualcosa altrimenti lei non rinuncerebbe mai a lui.
Quando rientro a casa e' quasi mezzanotte, decido di andare a salutare Giulio e fare due chiacchiere sulla giornata ma quando apro la nostra porta rossa lui e' coricato a torso nudo sul divano, il respiro regolare mentre abbraccia un cuscino e dorme tranquillo, sul tavolino di fronte a lui ci sono tre bottiglie di vino vuote e due bicchieri, lui e Riccardo hanno fatto baldoria. Avrei voluto essere con loro.
Scemo, sei tu che non ci sei voluto andare.
La grande vetrata che da sul suo terrazzo e aperta e dalle tende bianche filtra una leggera arietta che gli scombina i capelli. Deglutisco. Sono attratto da lui?
Ma che cazzo succede? E' Giulio, il solito di sempre, lo conosci da quando siete nati, datti una calmata. Tu non sei gay.
Lui si muove impercettibilmente nel sonno e stringe ancora di più il cuscino attorno a lui, il tatuaggio che ricopre l intero braccio sembra muoversi, lo trovo così dannatamente attraente.
Ho sempre pensato che giù fosse bello, quindi niente di diverso dal solito, mi è già capitato di stare a guardarlo anche prima del bacio, ma così solo perché penso sia un bel ragazzo, quindi chiusa la questione, e' tutto nella norma. Mi avvicino a lui e prendo la coperta che è sulla poltrona.
Lui emette uno strano suono dal fondo della gola " Luca?" La voce e' impastata dal sonno. No no no non mi sta succedendo, ordino al mio amico nei pantaloni di stare buono, dai non è possibile, sfioriamo il ridicolo.
"Si" gli dico
" resta con me" la sua voce è quasi un sussurro, poi il respiro torna regolare e lui continua a dormire.
Mi ha chiesto di restare con lui? Perché? Sul serio? E' ubriaco, e l'unica spiegazione, ha paura di stare male e vuole che stia qui per controllare, lui ha la fobia del vomito, non beve praticamente mai ma gli è capitato qualche volta e io sono rimasto con lui. E' l'unica spiegazione. Anche se ultimamente vedo che lui e il vino vanno particolarmente d accordo. Avrà problemi con suo padre?
Mi corico dal altra parte del enorme divano, sul isola, il mio posto preferito e nel giro di pochi minuti mi addormento anche io.
Quando mi sveglio Giulio non c'è, sento il rumore della doccia e mi alzo per fare il caffè, dopo pochi minuti compare in cucina in giacca e cravatta, pronto per il lavoro.
" buongiorno, come mai hai dormito qui?" Mi chiede in tono neutro passandomi di fianco per prendere un biscotto dal contenitore facendo ben attenzione a non toccare il suo corpo con il mio.
" ieri sera sono venuto su per salutarti ma dormivi già così stavo per andarmene ma tu mi hai chiesto di restare" lui rimane in silenzio per un attimo mentre io spengo il caffè e lo verso nelle tazzine
" avevo paura di stare male, sono grande e grosso ma poi mi comporto come un bambino" lo sapevo che me lo aveva chiesto per quello, poi continua " grazie che ti sei fermato"
" ma figurati, ultimamente non stai bevendo troppo?" Gli faccio presente
" ma senti chi parla, sai com e' con Riccardo, un bicchiere tira l' altro e abbiamo esagerato, ma adesso basta sbornie per un po, non si è mai visto un imprenditore che si ubriaca tutti i week end" mi dice sorridendo.
" non sei un capo da prendere da esempio" gli dico e poi gli tiro una spallata, lui si irrigidisce subito ma mi sorride
" Sa vatti a preparare altrimenti facciamo tardi"
Faccio quello che mi dice e mezz ora dopo siamo in ufficio.
Sono più sereno di ieri sera, so che Giulio e' un mio grande amico, un fratello, nulla di più, non so cosa sia successo di preciso in questi giorni ma adesso è tutto sistemato.
Forse sono pazzo, magari bipolare, passo da un "sono tranquillo" a un vorrei "saltargli addosso" più volte nella giornata, questo non va bene.
Alle 8 puntuali Simone arriva nel mio ufficio e mi sorride, l' abbigliamento e' impeccabile.
" buongiorno capo, da cosa comincio?"
" buongiorno, innanzitutto ti presento il capo perché non sono io, ho fatto i colloqui al posto suo perché lui non aveva tempo"
Anche se in realtà non vorrei presentartelo.
" quindi non lavorerò per te? "
" no ma non ti preoccupare Giulio e' davvero una brava persona".
Lo conduco nel corridoio e scorgo Giulio appoggiato alla scrivania di una segretaria, le braccia tese sul legno scuro, la camicia bianca arrotolata fino ai gomiti, e' leggermente reclinato in avanti, stanno guardando un progetto.
Giulio e' proprio un ottimo imprenditore e' sempre impeccabile, un po' severo con i suoi dipendenti a volte anche un po stronzo ma credo che sia il prezzo da pagare per mandare avanti un impero di queste dimensioni.
Mi giro verso Simone e vedo il panico nei suoi occhi, mi sembrava gli piacesse l' altra volta, perché sembra così spaventato.
"Giulio" lo chiamo, ormai siamo a pochi passi da lui che volta solo la testa nella mia direzione, le braccia ancora ancorate alla scrivania
" Dimmi" la sua voce è terribilmente professionale, il Giulio che abita con me è una persona molto diversa da quella che ho di fronte.
" Lui è Simone il tuo stagista" poi mi volto verso Simone " e lui è Giulio il tuo capo, il padrone di tutto quello che vedi qui intorno"
Ma loro non mi stanno più ascoltando, Simone lo guarda dalla testa ai piedi e quando vede il tatuaggio sbucare da sotto la camicia deglutisce. Sembra me ieri sera, scaccio subito il pensiero. Giù invece lo guarda dritto negli occhi e poi sulla sua faccia comprare un sorriso che non avevo mai visto. Gli tende la mano.
Chi è quest'uomo qua? Dov'è finito il mio migliore amico?
" è un piacere Simone come ti ha già anticipato Luca io sono Giulio"
Il ragazzo tende la mano verso di lui e' la stringe " e' un piacere anche per me Giulio"
" hai riavuto la tua macchina? "Io rimango immobile, non mi aspettavo questa frase. cosa sta dicendo? Si conoscono? Da quando?
Simone diventa rosso come un pomodoro e abbassa la testa, infila una mano in tasca e estrae un mazzo di chiavi
" direi di sì allora, mi fa piacere, devo finire di guardare questo progetto, fammi queste fotocopie, quando hai finito puoi raggiungermi nel mio ufficio, Luca ti spiegherà dov e'"
Simone lo guarda, sembra che abbia paura di lui, certo Giulio con la sua altezza e il suo tono freddo non sembra per niente la persona che conosco io, inoltre, non lo so, sembra diverso, forse c'è una parte di lui che io non conosco anche se mi sembra impossibile.
" certo, gliele faccio subito"
Giulio torna al suo lavoro e io faccio vedere al ragazzo dove sono l'ufficio di Giu' e la fotocopiatrice poi lascio Simone al suo lavoro e busso nel ufficio del mio migliore amico che nel frattempo è rientrato.
" Ciao Luca, che succede?" Mi chiede pacato
" non fare il finto tonto con me, lo conosci? "
" si lo conosco, cioè conoscere e' una parola grossa"
" e??" Lo incoraggio io
" La sera che sono andato allo shot con tua sorella avevo bevuto un po troppo ero fuori a fumare e quel ragazzino si è avvicinato a me ha detto che doveva baciarmi se no i suoi amici non gli avrebbero più restituito la macchina"
" e???"
Lui sbuffa "e io l ho baciato"
Rimango immobile, incredulo " l hai baciato? "
" sì perché? Cosa c'è di tanto sconvolgente? Sono gay Luca, io bacio gli uomini" però non baci me, immagino che a lui la lingua in bocca gliela hai messa, intanto lui prosegue " sono così brutto per te da non poter trovare nessuno? " ma che cavolo sta dicendo? Ma si guarda allo specchio? E' bellissimo.
" ma che cazzo dici Giù? Solo che non è una cosa da te" rispondo io
" evidentemente è diventata una cosa da me"
Io rifletto un attimo
" Ma lo hai assunto per questo?" Sono furioso, lui scoppia a ridere
" ma se lo hai assunto tu, se ti ricordi due o tre curriculum di quelli che ho selezionato erano senza foto, era uno di quelli"
" quindi non è vero che sono due anni che non fai sesso" non so come mi sia uscita, Giulio mi guarda a metà tra lo stupito e il non so che cosa
" guarda che non sono tutti come te che la prima sera si portano la ragazza di turno a letto"
Bussano alla porta e Simone fa il suo ingresso con le fotocopie in mano.
" scusate non volevo disturbare" ci dice
" non ti preoccupare, Luca stava andando via e io e te abbiamo del lavoro da fare"
Mi sta congedando?
Prendo la porta ed esco.
Ecco chi era il biondino che baciava meglio di me. E lo pure assunto io, dovrei essere contento. Sono già un passo avanti nel mio scopo e allora perché mi sento un coglione?

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