Simone
Ho rischiato l'infarto sta mattina, ma l ho rischiato seriamente, non ho mai sentito il mio cuore battere tanto veloce in tutta la mia vita.
Quando la scorsa settimana mi sono avvicinato a quell uomo sexy da morire allo shot non pensavo che mi avrebbe baciato, ero pronto a prendermi un pugno o alla belle è meglio un insulto. Lo avevo visto da lontano, rideva con una ragazza, li avevo guardati tutta la sera, non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso. Non credo di aver mai visto un uomo bello come lui. Molti nel locale, sia uomini che donne, si erano girati a guardarlo, lui sembrava non badarci minimamente. Ero attratto da lui come da una calamita e quando Diego, il mio migliore amico mi aveva detto che dovevo andare da lui e chiedergli un bacio perché nella vita non si sa mai, bisogna rischiare, avevo ceduto, non volevo fare la parte del solito rammollito. Non c era nessuna scommessa, me la ero semplicemente inventata perché non avrei saputo da dove iniziare per provarci con lui. Quando avevo fatto per alzarmi e andargli incontro mi ero sentito mancare la terra sotto i piedi, mi ero avvicinato al bancone e lo avevo visto allontanarsi. Avevo notato subito i suoi abiti costosi, profumava di potere e sesso e questo lo rendeva ancora più eccitante. Il passo era deciso, sicuramente un uomo d'affari, avrei scommesso tra un imprenditore o un avvocato, trasudava la stessa sicurezza di mio padre mentre con le spalle dritte si avviava verso l'uscita, ma non pensavo che due lunedì dopo me lo sarei trovato davanti scoprendo che sarebbe stato il mio nuovo capo.
Il suo bacio era stato meraviglioso, mi aveva preso e sbattuto al muro con una tale forza che la mia erezione ci aveva messo un secondo a comparire, la sua lingua era calda ed esperta, avrei voluto che mi portasse a casa con lui, anche solo per una scopata, sapevo che ne sarebbe valsa la pena, con quell aspetto chissà quanti uomini ci finivano nel suo letto. Non avevo fatto altro che pensarci nei giorni successivi, ero tornato più volte al locale ma di lui nessuna traccia. Poi lo avevo visto al colloquio, oltre il vetro e per poco non mi ero alzato per andare da lui, volevo sapere chi era, come si chiamava, avevo riflettuto mezzo secondo e avevo pensato che se avessi fatto una buona impressione su Luca mi avrebbe assunto e a quel punto avrei potuto indagare, immaginavo fosse un amministratore delegato o l'avvocato del azienda sicuramente non mi aspettavo che sarei stato davanti alla sua porta con delle fotocopie in mano mentre chiedevo il permesso di entrare.
" scusate non volevo disturbare" la mia voce esce appena, mi sento così idiota
" non ti preoccupare, Luca stava andando via e noi abbiamo del lavoro da fare"
Quello che credevo il mio capo esce dalla porta lasciandoci soli. Soli. Sono agitato come un povero stronzo.
" quanti anni hai? " mi chiede
"Quasi 20" la voce e' più leggera di prima. Lui quanti ne avrà? Sicuramente 5 più di me tutti ma non mi oso chiederglielo.
Lui si mette comodo sulla sedia e allenta la cravatta muovendo un po il collo. Dio ti prego aiutami.
"Vieni avanti siediti"
Io mi avvicino alla sedia nera e mi ci siedo, lo guardo negli occhi.
" Per quanto è successo l'altra sera...io...non sapevo che lei...non sapevo che lei fosse....insomma...mi dispiace" avete mai visto qualcuno di più patetico?
" Non ti preoccupare Simone, non è successo niente, come potevamo saperlo? E' stata colpa di entrambi, mi sembra che anche io ho baciato te, no? Mettiamoci una pietra sopra e' pensiamo al lavoro d'accordo? "
La sua voce è così ferma e sicura che mi fa vacillare.
Non voglio metterci una pietra sopra, voglio uscire con te, voglio ridere con te.
Faccio un respiro profondo "d'accordo"
Continuiamo per tutta la mattina a guardare progetti, revisionare conti e lui sembra soddisfatto delle mie capacità.
Ogni tanto mi fermo e sollevo la testa per guardarlo, e' così duro e professionale, sembra di ghiaccio, niente a che vedere con l' uomo che mi ha baciato in quel locale.
Il braccio tatuato che esce dalla camicia e' divino, sul polso proprio dove finisce il disegno porta due braccialetti, suppongo siano d oro bianco mentre sul altro c'è un orologio bellissimo con il quadrante enorme, la sua pelle è già abbronzata nonostante sia maggio e il suo corpo e' perfetto, dev essere alto all incirca un metro e novanta, le braccia sono ricoperte di muscoli che scendono su una vita sottile, immagino gli addominali sotto quella camicia bianca e trasalisco. Lui lo nota.
" c'è qualcosa che non va?" Mi chiede
" no no stavo solo pensando"
" a cosa?" E adesso? Cosa gli dico?
A come saresti bello senza niente addosso?
" a come sia incredibile che tra tutte le persone su questa terra sia proprio finito io a lavorare qua" ma che ho detto? Non sono capace di tenere la bocca chiusa?
Lui rimane in silenzio per qualche istante poi solleva la testa, i suoi occhi hanno cambiato colore, credo sia dovuto al sole che entra dalla finestra, ora sono azzurri contornati di grigio
" Già "
Wow che risposta, va bene non mi aspettavo chissà cosa ma un già? Poteva sforzarsi un minimo. Io rimango in silenzio dopo un po la sua voce mi scuote dalle mie paranoie
" lo so che ti ho dato una rispostaccia ma non sono abituato a lavorare con persone con cui ho avuto a che fare in campo sentimentale, se così vogliamo chiamarlo, e' la mia regola, con questo non voglio dire che ti voglio licenziare, ho notato che sei bravo in quello che fai anche se sei qui da solo poche ore, sai come muoverti e questo mi piace ma per quanto riguarda l'accaduto in quel locale preferirei non parlarne più"
Colpito. Affondato. Umiliato.
" Sono già le 14.00 non avevo visto l'ora per me puoi andare, ci vediamo domani"
Dopo qualche minuto mi alzo ed esco. Voglio solo sparire.
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Chiudi la porta?
RomanceGiulio ama la persona sbagliata da tutta la vita, li lega una profonda amicizia fin dal infanzia. Giulio sa che non potrà mai essere ricambiato, lo sa da sempre.