Capitolo 39

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Mi scuso con tutti quelli che hanno seguito la mia storia, purtroppo il lavoro e lo studio che ho intrapreso mi portano via molto tempo ma voglio rimediare e finirò questa storia. Grazie a tutti coloro che continueranno a leggerla e scusate ancora...

Giulio

"Ti ho detto di smetterla" le parole mi escono rotte, la mia voce è troppo eccitata, io sono troppo eccitato. Non è possibile che stia succedendo davvero, non può essere possibile. Adesso sicuramente mi sveglierò e sarò nel mio letto, a casa, da solo.
Ma invece Luca continua e passare il suo naso sul mio collo. Io stringo i pugni, respiro a fondo.
"Perché altrimenti cosa mi fai?" Mi domanda. Nella mia mente si susseguono un milione di immagini e vorrei dirgli che dovrebbe chiedersi cosa non gli farei. Ma sto zitto. Non posso.
Questa sensazione, questo gioco che lui sta facendo con il mio corpo, questo lento strofinarsi e respirare su di me e' totalizzante, è incredibile come il mio corpo reagisca a lui, è incredibile quello che riesce a risvegliare dalla punta dei miei capelli fino ai piedi senza avermi neanche toccato seriamente.
" non credo che vorresti saperlo davvero". Non posso più trattenermi, rischio veramente la pazzia. Deve allontanarsi. Adesso.
Lui come sempre mi stupisce. " e se invece volessi?"
Respiro. Respiro. Respiro. Ma solo io so quanta voglia ho di farmelo, in tutti modi, in tutte le posizioni, è una vita che sogno di scoparlo.
" non mi provocare Luca"
La mia voce è fuori controllo, io sono fuori controllo.
Lui si avvicina ancora al mio orecchio " ho terribilmente voglia di provocarti" lecca il mio lobo  e lo afferra dolcemente tra i denti ed io impazzisco, completamente, non c'è la faccio più. Devo averlo.
Lo sollevo per la camicia e lo sbatto contro un muro in modo da essere fuori dalla vista dei nostri amici e del resto del mondo.
Ma voglio un ulteriore conferma "sei ancora sicuro di volerlo sapere?" Lui lascia i suoi occhi piantati nei miei " mai stato così sicuro di qualcosa in vita mia".
Mi avvicino a lui lentamente, mi godo questo momento che aspetto da sempre, prendo ogni sensazione e la faccio mia. Faccio mio il suo respiro corto, i suoi occhi socchiusi, il tessuto della sua camicia sotto le mie mani che la stringono, faccio mio questo angolo di muro e il suo profumo che mi innonda le narici, faccio mia la sua bocca. Le mie labbra si appoggiano sulle sue lentamente, con dolcezza, mi muovo piano, ho paura che questo sogno svanisca, anche se potrei vivere per sempre di questo attimo. La mia lingua si fa strada dentro la sua bocca e lui mi lascia libero accesso, sento la sua che mi cerca e finalmente si incontrano, lui si aggrappa al mio collo e ci avviciniamo ancora di più. Ogni parte del mio corpo reagisce e il nostro bacio accelera, lui geme, ed è la cosa più bella che io abbia mai sentito, continuiamo a torturarci e Luca mi chiede di andare a casa. Vuole venire a letto con me, vuole che lo spogli, che lo faccia mio, che lo prenda. Non riesco a rispondere e la mia erezione preme in modo esagerato. Gli mordo il collo. Lo voglio, voglio ogni centimetro della sua pelle, ogni sua parte. Appoggio la mia mano sulla sua erezione e lui si inarca, tocco il suo petto, lecco il suo indice e riesco a percepire davvero la voglia che ha di me. Mi appoggio alla sua fronte. I nostri respiri sono corti " cosa stiamo facendo Luca?" Voglio che abbia la possibilità di fermarsi se non è sicuro, perché arrivati a casa non gli darò tregua. Mi prenderò tutto ciò che ho sempre voluto. Lui mi bacia di nuovo e poi fa una cosa che non mi aspetto, appoggia la sua mano sul mio rigonfiamento e la muove, io non posso fare altro che prendermi tutto quello che mi da. Si susseguono una serie di frasi che mi fanno tremare, l'ultima tra tutte e' una promessa. Il mio migliore amico mi guarda, con la camicia un po' aperta, i capelli scompigliati, le labbra gonfie e il desiderio sul viso " Andiamo a casa Giulio"
Io lo prendo per mano e ci dirigiamo verso l'uscita del locale, con la spalla mi faccio strada e sposto le persone per crearmi un varco in mezzo alla folla. Qualche secondo e siamo fuori, respiro a pieni polmoni l'aria fresca per cercare di darmi un contegno. Le mie dita sono ancora intrecciate a quelle di Luca e mi dirigo verso la macchina. Sento lui che mi tira leggermente all indietro. Sono pietrificato dall'idea che finisca tutto, che si risvegli, che uscito dal locale si sia reso conto di quanto tutto sia stato una follia.
"Dove vai?" Mi dice. Io mi fermo, mi giro e lo guardo, poi lui sorride, si avvicina lentamente a me " vieni qui" la sua voce è bassa, roca e sensuale. Io qui ci lascio le penne. Appoggia una mano sul mio petto e questa volta e lui a spingermi contro un muro alla nostra destra, si avventa su di me, fa entrare la sua lingua nella mia bocca in modo prepotente e comincia a sbottonare la mia camicia " io te la strappo Giù', te ne compro un'altra, anche se probabilmente costa più del mio stipendio ma me ne sbatto, devo vederti" e detto questo con un movimento fa saltare tutti i bottoni che non aveva sbottonato e, se questo è il prezzo, per me, può fare a brandelli il mio intero armadio.
Infila tutte e due le sue mani sul mio petto e allarga la camicia. Mi guarda. E io mi sento completamente vulnerabile sotto quegli occhi. " Sei una visione, sei...sei perfetto" si abbassa e con la lingua sale dalla mia pancia fino ad arrivare al mio collo, io lo afferrò per il capelli e inarco la testa contro il muro. Lui scende di nuovo, comincia a dare piccoli baci sul mio ventre, proprio sopra la cintura. Tira fuori la lingua e lecca, poi torna a torturarmi con le labbra.
" se non la smetti ti scopo qua" gli dico
Vedo il suo ghigno e in risposta lui appoggia una mano sul mio membro, lo lascio fare, mi godo la sensazione delle sue dita che mi toccano, poi afferro i suoi capelli e lo tiro su, lo bacio e subito dopo lo giro e lo metto faccia al muro, appoggio il mio intero corpo a lui, le mani ai lati della sua testa, gli bacio l'orecchio, gli lecco il collo e premo la mia erezione contro la sua fessura, anche se non so come potrebbe reagire, ma ormai il punto di non ritorno lo abbiamo superato da un pezzo.
"Tu giochi in modo sleale" mi dice. In risposta mi struscio ancora più forte su di lui, stacco una mano dal muro e vado a toccare la sua erezione. Luca grugnisce e poi la voce gli esce come spezzata " Cristo Giu', non pensavo che si potessero provare certe cose"
Io sorrido nel suo orecchio e lui continua
"Adesso o mi porti a casa o mi scopi qua perché io ti voglio"
E io so già cosa farò, perché la nostra prima volta non può essere qua.
Mi stacco da lui e mi dirigo verso la macchina, quando non lo sento arrivare mi volto a cercarlo.
Si è girato ma è ancora appoggiato al muro.
"Vieni?" Gli chiedo
Lui mi sorride di nuovo
"Volevo guardarti mentre ti allontanavi, la tua schiena, il tuo sedere"
" sali in macchina così arrivati a casa puoi vederli da vicino"
Lui sospira, deglutisce e si stacca dal muro.
Pochi secondi dopo siamo in macchina e ci dirigiamo verso casa.

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