Capitolo 4

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Luca

Quando rientro a casa sono quasi le 7 di mattina.
Il sesso non è stato niente di grandioso, credo che non la rivedrò più. Ho bisogno di una doccia, il suo profumo sulla mia pelle e' diventato troppo dolce.
Quando parcheggio di fianco a casa guardo in alto verso la camera di Giulio, devo ricordarmi di fare piano altrimenti questa volta mi uccide.
Quando il padre di Giù e' partito lui ha deciso di ristrutturare la grande casa e di dividerla in due " alloggi" se così si possono chiamare, uno per me al piano di sotto è uno per lui al piano superiore.
In quel periodo stavo cercando casa e nonostante mi sia opposto con tutto me stesso alla fine ho ceduto solo a condizione di pagargli un affitto mensile che gli faccio trovare sul tavolo di casa ogni inizio del mese e anche se lui urla e mette tutti i soldi che gli do in cassaforte, di modo che quando ne avrò bisogno davvero potro' usarli, io continuo a versargli la mia quota e non la smetterò finché vivrò qui.
Apro la porta e ammiro il mio appartamento, non mi stanco mai di guardarlo, Giulio ha fatto un lavoro meraviglioso sembra che lo abbia ristrutturato apposta per me.
In un angolo c'è una scala a chiocciola rossa che termina su una porta dello stesso colore, collega i nostri appartamenti e a meno che non ci siano emergenze donne (spesso) o uomini ( non mi ricordo l ultima volta) rimane sempre aperta.
Mi butto sotto la doccia e faccio scorrere l'acqua calda più del dovuto, quando esco mi accorgo che è passata mezz ora e metto su la caffettiera per due, appena il caffè mi da il segnale di essere pronto lo verso in due tazzine e mi dirigo verso l'appartamento di Giulio.
Lui sta ancora dormendo. E' sdraiato a pancia molle, un braccio, quello tatuato fino al polso e sotto il cuscino ed è visibile solo la spalla con l'enorme disegno che va a finire sul petto, l' altro  braccio e' lungo il corpo, una gamba leggermente piegata. E' coperto solo da un lenzuolo che gli lascia la schiena scoperta e mi chiedo come faccia ad avere così caldo a fine aprile e sopratutto come faccia ad essere già così abbronzato.
I capelli castano dorato tagliati corti sono tutti stropicciati, la sua schiena  si alza e si abbassa ad ogni respiro, le braccia muscolose sono quasi minacciose, avrei paura ad essere picchiato da lui.
Dio sembra un modello, potrei benissimo scattargli una foto e vederla a qualche giornale, non capisco perché non riesca a trovare un uomo con cui uscire o anche solo scopare. 
Sto per svegliarlo quando do un occhiata all orologio e vedo che mancano ancora tre quarti d ora alle 8.30. Oggi  è sabato,nessuno dei due lavora ma abbiamo promesso a mia sorella che saremmo andati con lei a fare colazione per le 9.00 in centro e dato che c'è ancora tempo e ho dormito pochissimo, decido di coprire le tazzine con il vassoio e mi corico di fianco a Giulio. Troppa strada per tornare di sotto.

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