Capitolo 14

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Giulio

Sono sotto la doccia, lo so che la sto facendo andare per le lunghe, dovrei già essere vestito per andare al compleanno di Erika ma sono stanco morto e questa doccia rilassante mi ha fatto perdere il senso del tempo. E' stata una settimana pesante e carica di lavoro ma sono contento che i colloqui abbiano portato dei risultati e che da lunedì avrò qualcuno che mi possa dare una mano. Esco dalla doccia, mi asciugo e mi infilo i boxer, quando apro la porta del bagno per andare a vestirmi sento la porta rossa aprirsi.
Luca rimane lì fermo a guardarmi, io mi sto passando un asciugamano in mezzo ai capelli e gli sorrido " Lo so, non dirmi niente, mi vesto in un minuto" .
Sparisco dalla sua vista e vado in camera, indosso una t-shirt bianca e un paio di jeans, in un batter d occhio sono in salone
" Hai visto? Sono pronto possiamo andare" gli dico materializzandomi di fianco a lui
" Era ora " mi risponde alzandosi dal divano.
Mentre si dirige verso la porta guardo la sua schiena, attraverso la maglietta blu uguale ai suoi occhi e resto incantato, e' così perfetto.
Lui si volta " allora andiamo? Dovremmo già essere la"
" sì certo" mi incammino
" Senti Giu'" sembra titubante " potrei guidare la tua Audi?" Io rido e gli lancio le chiavi, lui sembra illuminarsi " grazie, vengo matto per quella macchina e' una vita che non me la fai più guidare"
Si lo so cosa pensate, il riccone con il macchinone, in realtà ho diverse macchine ed e' il mio unico vizio, non ne posso fare a meno. Concedetemelo.
" Certo l'ultima volta che sei salito al volante andavi come un disperato, sta sera acconsento solo perché dobbiamo fare pochi chilometri"
Lui viene verso di me " io vado come un pazzo? E allora tu? "
" io posso, degli altri non mi fido" Luca continua ad avvicinarsi e poi mi abbraccia
" grazie, grazie, grazie" mi dice. Troppo vicino all orecchio perché il mio corpo non venga scosso da un brivido.
Ma a chi vogliamo raccontarla? Mi vengono i brividi quando sorride figuriamoci quando il suo corpo sta aderendo completamente al mio. Chiudo gli occhi per un momento e inspiro il suo profumo. Era da tanto che non ci abbracciavamo, non siamo molto da contatto fisico noi due, non lo siamo mai stati, neanche da bambini e io lo evito più che posso, perché quando lo guardo e immagino che possa toccarmi ho come la sensazione che potrei rompermi in mille pezzi. Freno la mia voglia di mettergli le braccia intorno alla vita e rimango immobile, mi stacco da lui, credo sia il caso, anche se mi costa fatica. Gli batto una pacca sulla spalla ( ho sempre odiato chi lo fa con me, e' proprio fastidioso, non trovate? )
" Dai su e' solo una macchina" gli dico
" Non è solo una macchina, e' un Audi R8"
" Andiamo che altrimenti facciamo tardi"

Nel giro di un quarto d'ora siamo sotto casa di Erika.
Quando entriamo vedo che ci sono già tutti gli altri, siamo una quindicina di persone, ci sono gli amici di sempre e altri che si sono aggiunti durante gli anni. In fondo alla sala c'è Alice con un vestito a fiori che ride a crepapelle con Erika, è la sua migliore amica, si conoscono dalle medie. Insieme a loro ci sono Manuela Sara e Benedetta, loro compagne ai tempi dell università, dall altra parte della stanza attaccati al calcio balilla ci sono Edoardo e Enrico, fratelli di Erika e nostri compagni dai tempi dell asilo, stanno sfidando Alessandro e Andrea che sono il primo il fidanzato di Manuela ed il secondo il fidanzato di Alice, in punta al calcetto con una birra in mano c'è Riccardo che fa un po da arbitro e un po da tifoso anche se non si capisce bene per chi tifa. Lui è il giullare del gruppo insieme a Luca e anche lui lo conosciamo da sempre. Dalla cucina sento provenire dei rumori e immagino che sia Diego ovvero la dolce metà di Erika.
Quando entriamo si girano tutti verso di noi e parte un applauso
"Era ora" ci dice Alice venendoci incontro e abbracciandoci entrambi , appena si stacca sono il primo a parlare " prendetevela con me e' colpa mia"
Riccardo intanto si è avvicinato a noi con due birre in mano. Io e Luca le afferriamo
" Certo certo come se non sapessimo chi è il ritardatario del gruppo" e' Erika a parlare mentre ci viene incontro per salutarci con due baci sulla guancia.
In effetti quello sempre in ritardo e Luca. Io mi volto verso di lui e gli sorrido " scusa amico ho provato a coprirti ma qui nessuno ci crede, sanno che io sono impeccabile"
Lui mi guarda " Ma...che stronzo che sei Giù" ride e io gli faccio la linguaccia mentre ci dirigiamo verso il tavolo in terrazza.
Abbiamo quasi tutti trent anni lo so, ma quando sono insieme ai miei amici mi piace lasciare a casa i panni del severo dirigente d'affari e vestire quelli di un ragazzino, con loro mi sento in famiglia e so che per tutti gli altri vale la stessa cosa. Sara mi prende a braccetto mentre cammino " sempre gay? " io scoppio a ridere " si però se non lo fossi uscirei sicuramente con te" Alice si intromette nella discussione " e con me no?"
" Ma cos è tutta questa calca intorno a Giu?" Forza ragazze tanto non uscira' mai con nessuna di voi e lo sapete bene, fareste meglio a concentrarvi su uno etero come me" Riccardo le abbraccia entrambe attorno alla vita e le trascina fuori, poi volta la testa verso di me "senza offesa" "tutte tue" gli dico e faccio l'occhiolino. I miei occhi subito dopo corrono alla ricerca di Luca e lo trovano seduto al tavolo che parla con Alessandro e Andrea di lavoro, mi siedo accanto a loro.
" Sara ci ha di nuovo provato con te?" Mi chiede Ale
Scoppio a ridere ed è Luca a parlare " quella ragazza non si rassegnerà mai"
" guardate che sono qui" sentiamo la voce di Sara a pochi passi da noi. Ogni volta che ci vediamo mi fa sempre la stessa domanda
" io non mi arrendo finché non so che Giu' e' innamorato, mai dire mai nella vita"
" questa volta mi sa che puoi dire mai" Enrico arriva da dietro e la abbraccia
" Solo perché speri che si innamori di te" gli dice Riccardo e il viso di Enrico si tinge di rosso. Lo sappiamo tutti a parte lei che il nostro amico e' innamorato perso.
Sara non sembra neanche farci caso dato che la battuta e' uscita dalla bocca di Riccardo.
" Forza a tavola" la voce di Erika risuona dalla cucina mentre viene verso di noi,distraendoci dalla nostra conversazione.
Sono felice. Tiro un lungo respiro e mi guardo intorno, le giornate si stanno allungando e sulla terrazza c'è una temperatura fantastica, il tavolo e' imbandito a festa e i miei amici ridono e scherzano tra di loro come bambini, non potrei chiedere di meglio, anche se non potrò mai avere Luca in un modo o nell altro lui sarà sempre vicino a me.

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