Capitolo 36

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Luca
Quando Giulio si avvicina al mio collo e appoggia le labbra a pochi millimetri dal mio orecchio per poco non mi cedono le gambe.
Avete presente quando hai quindici anni e hai la prima cotta? Ecco io mi sento molto peggio.
"Con me, quello che farebbe brutta figura sei tu"
Mi si ferma la mente e anche un po' il cuore quando lo vedo allontanarsi e raggiungere Simone dal ascensore.
Ci avrebbe fatto davvero sesso se io non fossi arrivato?
Sono proprio un coglione. Certo che lo avrebbe fatto.
Come ha fatto a uscirmi la battuta del missionario?
Scuoto la testa da solo e li raggiungo proprio mentre le porte si aprono e tutti e tre ci infiliamo dentro.
" Dove vuoi andare?" Mi chiede Giulio
" non lo so forse il giovanotto qui conosce più locali di noi"
Il mio migliore amico mi fulmina con lo sguardo
"Gli altri dove sono? Magari li raggiungiamo" dice ancora
"Sinceramente io preferirei andare a casa" dice il moccioso
" allora ti accompagno" gli dice Giulio e io mi sento già male
" no non serve, vai a bere qualcosa con lui, noi ci vediamo domani "
" non se ne parla" di nuovo Giulio e io sento il nervoso mischiato alla gelosia che mi sale dentro.
" sono le 23 passate, potremmo andare a casa tutti" continua lui
Il mio telefono comincia a squillare e non mi sfuggono gli occhi di Giulio che si girano all insù.
Ma e' Riccardo, nessuna donna, appena rispondo glielo faccio subito notare.
"Ciao Riki...che succede? Tutto bene"
Parlo un attimo con lui e poi riaggancio. Intanto siamo arrivati e siamo ormai fermi vicino alle nostre auto
" Era Riccardo, prima siamo usciti insieme, gli avevo detto che sarei passato da te in ufficio e mentre tornava a casa l ha chiamato Enrico, sono tutti al Blanco c'è anche tua sorella, potremmo andare lì"
Quando vedrò Riccardo dovrò assolutamente ringraziarlo per il suo tempismo perfetto. Io lo adoro.
Giulio si gira verso Simone e lo guarda
"Ti va di venire?"
Ti prego di di no, ti prego di di no. Incrocio anche le dita. Sono diventato un idiota.
" preferirei andare a casa, non te la prendere" mentre lo dice appoggia una mano sul braccio di Giulio. Non so cosa mi fa più incazzare, se Simone che lo tocca o lui che non si ritrae, come invece fa sempre con me.
" vieni mezz'ora poi te ne vai" continua Giulio "e' anche un occasione per conoscere i miei amici" gli dice ancora.
Io ghigno e le parole mi escono spontanee, parlo rivolto verso il mio migliore amico ma il tono è tutto tranne che serio
" quando gli presentiamo i nostri? Sabato? domenica? E il matrimonio? Il prossimo week end?"
" non ci fare caso, lui è sempre stato così, fin da bambino, non è più recuperabile"
Io guardo Giulio malamente poi mi rivolgo verso Simone
" ovviamente scherzo, non te la prendere" però un pugno te lo tirerei, un pugno simpatico naturalmente. Questo non lo dico, lo penso solo.
Adesso e' Simone a parlare, appoggia di nuovo la sua mano sul braccio di Giulio e questa volta ci manca poco che mi metto a ringhiare. Gliela staccherei quella mano, a morsi.
" Non me la prendo Luca figurati, ho avuto una serata fantastica" sorride il bastardo rivolto a Giulio. Cento a zero per lui.
" e tu Giulio vai con i tuoi amici, la prossima volta verrò anche io ma questa sera sono troppo stanco e scombussolato" gli fa un timido sorriso e Giulio lo attira in un abbraccio e gli sussurra qualcosa all orecchio. Devo chiudere gli occhi e girare lo sguardo per non perdere terreno sotto i piedi. Dopodiché salutiamo Simone e Giulio mi guarda " prendiamo due macchine o sali sulla mia?" mi chiede
" sali tu sulla mia, sarai stanco dopo tutto il lavoro che hai dovuto fare per Roma"
Così dicendo apro la mia macchina e mi ci infilo dentro, Giulio fa lo stesso e ci avviamo in silenzio verso il locale.

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