Capitolo 24

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Simone

Diego e' appena arrivato da me e mi sorride, io cammino per la stanza agitato.
" ho sentito che va al blanco sta sera"
" e allora andiamo anche noi"
" non possiamo"
" è perché no?"
Mi siedo sul letto e sbuffo
" mi hai mai visto così? "
Diego ride " no ma è divertente"
" no non lo e' e smettila di ridere "
" dai su preparati che usciamo, chiamo gli altri. Tanto lo sappiamo tutti e due che non vedi l'ora di vederlo"
" e se capisse che sono lì per lui?"
" a meno che non glielo dica tu lui non lo capirà" .
Nel giro di mezz ora mi vesto ed usciamo, quando arrivo al Blanco lo vedo subito.
E' seduto ad un tavolino, indossa una camicia bianca ( mi chiedo quante ne abbia a casa e deduco che sia il suo colore preferito, almeno per quanto riguarda le camicie) e un paio di pantaloni scuri. Sembra così forte e sicuro di se, anche se sono a 100 metri da lui vedo che emana sicurezza, ha un fascino quasi spaventoso. Mi sforzo di non guardarlo e mi dirigo verso il bancone.
Poco dopo sento la sua voce alle mie spalle. La riconosco subito. Trasalisco. Mi immagino Giulio mentre mi sussurra all orecchio, con quella voce perfetta, che ha voglia di fare l'amore con me. Ho la pelle d'oca. Cazzo e' il mio capo ed è pure di fronte a me.
Facciamo qualche parola di circostanza, gli presento Diego e i miei amici. Scopro che ha 30 anni. 10 più di me. Lui è un uomo, io un ragazzino. Sento Il mio migliore amico che parla di suo padre, Giulio in un attimo cambia espressione e si congeda da noi. Diego si avvicina al mio orecchio, non so perché dato che nessuno può sentirci considerando  la musica è il chiacchiericcio in sottofondo
" non va d'accordo con suo padre?" mi chiede.
E io come faccio a saperlo? Vorrei tanto avere quella confidenza con lui
" non lo so"
" non me lo hai detto che era così"
" così come?"
" Da togliere il fiato"
Gli tiro una gomitata
" non ci pensare neanche, e' roba mia"
" tua? Ah sì? Non era il tuo capo? E poi non mi sembra che tu gli abbia chiesto di uscire o sbaglio?" Scherza Diego
" coglione "
" comunque più di preoccuparti di me dovresti preoccuparti di quello la"
Io giro gli occhi verso il tavolo di Giulio e vedo Luca che lo fissa senza mai togliergli gli occhi di dosso, sembra incazzato nero.
" quello lì è etero, lavora con noi e' il suo migliore amico"
" se lo dici tu, ma per me è una cazzata"
Diego mi dà le spalle e va a sedersi con gli altri.
Sembra una cazzata anche a me.

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