Capitolo 30

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Luca

Passo l' intera notte e la giornata seguente a pensare alla serata con Giulio.. Sono terrorizzato. Io non sono gay, non lo sono, non lo sono mai stato e non lo sarò mai. Non ho niente contro le persone omosessuali ma a me piace la passera. Non so cosa sia successo ieri ma deve essere cancellato. È stato un gioco dettato dal momento. Sono famoso per le cazzate che combino. Ma questo non vuol dire nulla. So che lo stesso vale per Giulio, l ho provocato io in modo che mi sfidasse, gli ho fatto perdere la pazienza volutamente. Ma cosa volevo? Lo stavo per tirare verso di me. Che cazzo volevo fare? Sono impazzito? Se non fosse arrivata Alice? Scuoto la testa per non pensarci. Non succederà mai più.
Quando Monica mi scrive sono le 17.00, la invito da me per una cenetta. Ci siamo conosciuti al bar mentre facevo colazione qualche settimana fa ma non ci siamo mai visti oltre quella volta. Se non ricordo male deve avere due tette non indifferenti.
Arriva a casa mia che sono le 19.30, indossa un abito strettissimo del colore del nostro prato. Nostro? Il seno e' come lo ricordavo e lei è piuttosto attraente. Si guarda intorno meravigliata.
" è bellissima questa casa"
" si lo è"
Si avvicina a me e apre un bottone della mia camicia.
" così va molto meglio" io le sorrido e ammiro il suo sedere mentre si avvicina al cesto della frutta riposto sul bancone della cucina.
Afferra una ciliegia e se la passa sulle labbra.
"Adoro la frutta"
Lei si siede sul bancone di marmo freddo e mi fa segno di avvicinarmi.
Adesso ho in mano la ciliegia e la faccio ondeggiare sulle sue labbra troppo rosse.
La trovo così volgare e vuota. Non so neanche perché lo sto facendo. Non ho voglia di farmela.
Sento la porta aprirsi e mi volto.
Giulio e in piedi con la mano ancora sulla maniglia.
Indossa una camicia bianca e un paio di pantaloni beige, la camicia e' leggermente sbottonata e stropicciata, i capelli sono spettinati e vagano in tutte le direzioni, sembra un modello pronto per la passerella.
Perché è a casa? Non pensavo tornasse prima di sta notte.
Tutto quello che mi esce e' il suo nome pronunciato a mezza voce.
Monica si presenta e gli tende la mano, lui si avvicina a noi e l'afferra, sento il suo profumo innondarmi le narici e il mio cuore accelera.
La voce di Giulio esce tranquilla come sempre
" volevo chiederti di cenare insieme  ma vedo che sei già in buona compagnia, tolgo il disturbo, piacere di averti conosciuto Monica" è così dicendo chiude la porta e lo sento salire le scale.
" piacere mio" dice la ragazza alla porta ormai chiusa, poi si volta verso di me
" Wow"
" si lo dicono tutti"
" cioè non voglio togliere niente a te ma Wow"
Monica mi coglie di sorpresa
" posso presentargli mia sorella?"
" è già impegnato" ????
" giusto, troppo bello per essere libero"
Si volta verso di me e mi attira a se' "dove eravamo rimasti?" Nello stesso istante in cui pronuncia la frase si mette in punta di piedi e incolla le sue labbra alle mie. Non mi piace il suo sapore. La scosto da me non ricambiando  il bacio e mi sposto, lei mi guarda confusa " cosa c'è che non va" mi chiede
" niente, semplicemente non mi va"
Monica per un attimo appare perplessa poi sembra illuminarsi, indica la porta con un movimento della testa " e per colpa sua, vero?"
"Per colpa di chi? Di Giulio? No, ma cosa dici?"
Sorride e mi guarda " e allora dimmi tu per cosa, con me puoi parlare Luca, non ci conosciamo e probabilmente non ci rivedremo più dopo sta sera, non sono innamorata di te e sarebbe stata solo una scopata, lo sappiamo entrambi"
La sua sincerità mi disorienta, di solito le donne non dicono cose del genere, probabilmente con lei avrei potuto davvero divertirmi prima. Ma prima di cosa?
Mi passo una mano tra i capelli " non lo so, io non sono gay" faccio una pausa
" e allora cosa?" Mi incalza lei
" credo di essere attratto da lui, e' un po' che va avanti ma non so catalogare la cosa, io normalmente queste cose non le provo per una donna figurati per un uomo. Lui è Giulio, lo conosco da sempre, e' il mio migliore amico, non posso volermi fare il mio migliore amico"
Sto parlando a raffica ma lei mi blocca " forse non hai mai provato veri sentimenti per una donna fino adesso perché in realtà hai sempre voluto lui"
Io scuoto la testa visibilmente " e' impossibile. No e' impossibile. Io non lo voglio in quel senso, cioè si, no, non lo so. Forse la questione è molto più semplice. Ci siamo baciati per gioco e lui mi ha respinto poi c'è stato un momento, un attimo in cui sembrava che stesse per succedere qualcosa e siamo stati interrotti, forse non sarebbe successo niente, anzi probabilmente non sarebbe successo niente, ne sono sicuro al novanta per cento però non ho avuto modo di verificarlo da me ed e' solo questo quello che mi tormenta, perché io non vengo mai rifiutato, io ottengo sempre quello che voglio"
" e cosa vuoi adesso Luca?"
Io rimango in silenzio e la guardo. Che cosa voglio? Poi la sua voce torna a farsi strada tra i miei pensieri
" hai detto novanta per cento"
La guardo confuso e lei prosegue " sali quelle scale e vai a verificare quel dieci percento, io devo andare" così dicendo prende la sua borsa si volta ancora una volta verso di me augurandomi buona fortuna ed esce da casa mia.
Io salgo le scale e mi accorgo che la porta e' chiusa. Giro la chiave ed entro ma Giulio non c'è. Chiamo mia sorella ma anche lei non sa dove posso trovarlo. Prendo la macchina e vado in ufficio ma anche lì non lo trovo così decido di andare a casa. Prima di mettermi a letto controllo ancora una volta nel caso fosse tornato ma di lui non c'è nessuna traccia così decido di dormire  o almeno di provarci.
Quando mi sveglio di soprassalto sono le quattro. Il sonno ha deciso di abbandonarmi è così dopo mezz' ora scendo dal letto e vado a farmi una doccia. Giulio non è rientrato. Dove ha dormito?
Alle 7.00 decido di andare in ufficio. Le porte del quindicesimo piano si aprono. E' tutto deserto e mi dirigo verso la mia scrivania, quando giro l'angolo per poco non ci rimango secco. In piedi dietro il vetro del ufficio di Giulio c'è Simone e davanti a lui seduto alla sua postazione il mio migliore amico che gli sorride con aria da pesce lesso. Si, me ne accorgo anche da questa distanza. Per completare il quadro il mio capo sembra, anzi è, anche mezzo svestito.
Senza troppi complimenti apro la porta e colgo le ultime parole del moccioso, non lo saluto neanche e chiudo la porta alle mie spalle.
" Di che nodo parlavate ? E' perché cazzo sei mezzo nudo?"
" Buongiorno anche a te Luca, dormito bene?"
" non proprio"
" a già e' vero la ragazza mezza nuda in casa tua" si batte un colpetto sulla fronte " che stupido che sono, non avrai chiuso occhio"
Io mi fermo un attimo in piedi esattamente dove sono, tralasciando la sua ironia e prendendomi un attimo per guardarlo completamente.
La camicia azzurra aperta lascia intravedere il suo addome dannatamente abbronzato, la cravatta gli ricade ai lati del collo e i suoi capelli sembrano ancora umidi. Un immagine di lui e Simone che fanno sesso nella doccia del suo ufficio mi fa venire il volta stomaco e ricaccio subito indietro il pensiero.
Lui è bellissimo.
" non mi hai risposto" gli dico
Il mio migliore amico comincia ad abbottonarsi la camicia
" non sono affari tuoi, io non ti chiedo cosa fai con le tue donne"
" se me lo chiedessi te lo direi"
" non mi interessa" mi dice, adesso si sta facendo il nodo alla cravatta
" infatti, però a me si"
Sbuffa " lo porto a cena sta sera"
Adesso non so cosa mi stia succedendo di preciso, ma lui è Giulio, il mio Giulio. Non voglio che porti a cena nessuno, non voglio che passi una bella serata con lui e sopratutto non voglio che quel ragazzino lo faccia ridere. Sono un bastardo lo so, ma sono incazzato nero.
"Perché?" è l'unica cosa che mi esce dalla bocca
"Perché mi va Luca" sorride mentre ormai completamente rivestito guarda dei dati sul computer
" che risposta e'?" Voglio che mi dica di più
" No, che domanda è la tua, cosa vuoi che ti dica? Che lo porto a cena perché ho voglia di scopare? Ti piace di più come risposta? Si addice di più alla tua persona?"
" perché non lo hai già fatto?"
Lui mi guarda spazientito e confuso
"Ma cosa?"
" hai ancora i capelli bagnati genio e ti ricordo che dieci minuti fa non eri vestito" mentre lo dico faccio le virgolette con le mani.
Lui sembra finalmente capire
" Oh mi sarebbe piaciuto ma no, la doccia l ho fatta da solo, lui è arrivato troppo tardi e adesso avrei del lavoro da fare"
" tolgo il disturbo allora"
Esco dalla porta e la sbatto alle mie spalle.
Cosa è appena successo?
E sopratutto dove ha dormito?

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