Capitolo 13

267 15 3
                                    

Luca

E' mercoledì, mi manca solo più una persona e poi ho finito i colloqui, tra le 9 persone che ho visto fino adesso una sola mi è sembrata idonea, e' una ragazza e' no, non è come pensate, anzi non è proprio il mio tipo, ad ogni modo credo che assumerò lei, anzi in realtà ho già deciso ma faccio comunque passare l ultimo candidato.
Entra dalla porta un ragazzo alto all incirca quanto me, e' più magro del sottoscritto ma ha comunque i muscoli al posto giusto, i capelli gli ricadano leggermente sugli occhi. Mi accorgo che deve essere giovane e infatti vedo dal curriculum che ha solo 20 anni.
Mi sorride
" Salve, sono Simone Mancini" mi tende la mano, io la stringo subito " Piacere, Luca Ieraedi " indico la sedia con una mano " accomodati pure" non so perché gli ho dato del tu, in due giorni non mi era mai successo, forse perché mi sembra così giovane, anche se poi in effetti abbiamo solo 9 anni di diversità.
" Ti do del tu, spero non ti dispiaccia" gli dico
" nessun problema, ci mancherebbe" mi dice con tono rassicurante.
Mi accorgo subito che è molto professionale, veste in giacca e cravatta e nonostante sia giovane appare rilassato e tranquillo.
In questi due giorni ho visto gente che si contorceva le mani, che batteva nervosamente il piede per terra, gente che sudava, ragazze che si sistemavano nervosamente i capelli, invece in lui non c'è nessun segno di agitazione.
" parlami un po' di te" gli dico infine
" mi sono diplomato con il massimo dei voti, ho sempre sognato di fare l ingegnere e mentre frequentavo la scuola e nelle vacanze estive ho lavorato presso un amico di mio padre, lui è un famoso avvocato ed ha sempre pensato che la mia fosse solo una fissazione da adolescente e che una volta diplomato sarei diventato come lui, ma io mi sono iscritto ad ingegneria e lui mi ha cacciato di casa, adesso abito da un mio amico ed ho estremamente bisogno di un lavoro, lo so che non sono laureato ma me la cavo bene e sono disposto a fare qualunque cosa"
Lo interrompo " e come farai con l' università?"
" Non ci sono problemi, io non ho l obbligo di frequenza e quando mi hai chiamato per il colloquio mi hai detto che l'orario e flessibile, che pensavi ad un part- time di 6 ore con disponibilità di orario full-time nei giorni in cui ci sarà maggior lavoro"
Giulio aveva optato per un part time e mi aveva detto di averlo già detto per telefono ai candidati, rimane però per me un mistero come questo ragazzo seduto davanti a me possa lavorare e studiare ingegneria contemporaneamente. Sto per chiederglielo ma lo vedo irrigidirsi sulla sedia e guardare oltre le mie spalle, mi volto e vedo Giulio che cammina lungo il corridoio affiancato da alcuni amministratori delegati, non ci nota, troppo preso in chissà quale discussione. Mi volto verso Simone e vedo che lo sta ancora guardando, percorre il corridoio con gli occhi senza staccarli da Giulio.
E in quel momento arriva l'idea.
Lo so che Giulio e' contrario alle relazioni sul luogo di lavoro ma lavorando così a stretto contatto non si sa mai cosa può succedere e poi questo ragazzo è proprio il suo tipo. Sono un genio.
" sei assunto" gli dico
" come?" Sembra confuso
" inizi lunedì alle 8.00, benvenuto alla solar & co." Gli stringo la mano
Lui ricambia la stretta e guarda di nuovo il vetro oltre di me
" puoi andare adesso, ho delle persone da chiamare a cui devo dire che non sono state assunte" gli sorrido
" certo, grazie, sarà un piacere lavorare con lei, a lunedì, capo" esce chiudendosi la porta alle spalle e non faccio in tempo a dirgli che non sono io il capo.
Quando rimango da solo ho una strana sensazione, non riesco a capirla ma non mi piace per niente.

Chiudi la porta? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora