Capitolo 22

271 13 1
                                    

Luca

Si ammetto di aver esagerato.
Ma non capisco cosa cazzo mi prende.
Quando li ho visti insieme avrei voluto spaccare la faccia a quel biondino.
Non sono riuscito a trattenermi, posava gli occhi su Giulio come fosse roba sua. Solo perché gli ha dato un bacio. Un bacio non conta niente. Chi lo sa meglio di me??
Passo tutta la mattina a non fare altro che pensare a Giulio.
Credo che tutto questo sia dovuto al fatto che Il mio migliore amico non ha mai avuto una vera relazione e nel momento in cui l'avrà ho paura di perderlo.
Io sono un cazzone, passo da un letto all altro ma se lui esce con qualcuno so che è per costruirci qualcosa e questo mi terrorizza.
Davvero e' solo questo Luca?
Perché allora continui a pensare alla sua bocca? Alla sua lingua che non è entrata nella tua?
Appoggio i gomiti alla scrivania e mi infilo le mani nei capelli.
Ieri non ho fatto sesso. Per la prima  volta nella mia vita ho mandato a casa una ragazza.
Continuavo solo a chiedermi perché Giulio non rientrasse a casa e dove fosse.
Continuavo a ripetere nella mia testa la scena che avevo visto a casa di mia sorella e le sue parole " ha detto che è attraente". Attraente? Perché lo attraeva? E poi che cosa significava? Che ci voleva uscire? Quando mi sono reso conto durante la cena che non riuscivo a pensare ad altro mi sono quasi spaventato, di solito penso tutto il tempo al sesso che verrà dopo e invece ero lì, con una strafiga davanti, e non facevo altro che pensare a Giulio, al suo corpo, ai suoi occhi, al suo sorriso. In poco parole una femminuccia, così avevo finto una febbre improvvisa e l'avevo mandata a casa.
Dopo di che ero stato sveglio fino ad un ora da definire aspettando che la porta d ingresso del mio migliore amico scattasse e si aprisse, ma niente. A quel punto avevo tratto la conclusione citata all inizio, sicuramente era solo la paura di perderlo, con questa consapevolezza mi ero addormentato.
Adesso erano le 12.00 e non riuscivo a capire se questa certezza vacillasse o meno, avevo bisogno di staccare la spina o forse di stare un po' con Giu' per capire.
Nel tardo pomeriggio mi decido a bussare nel suo ufficio
" entra" la sua voce mi arriva oltre la porta
" come facevi a sapere che ero io?"
" mi stavo chiedendo quanto tempo ci avresti messo per venire a scusarti"
" mi dispiace Giù, lo so, sono un coglione, ho esagerato"
" andrai anche da Simone a scusarti"
Col cazzo. Sbuffo. Lui mi guarda dritto negli occhi.
" va bene" gli dico rassegnato
" cosa fai sta sera? " gli chiedo ancora
" vado con tua sorella al blanco" 
" grazie per l'invito"
" aspettavo che ti venissi a scusare poi te lo avrei chiesto"
" perché non stiamo a casa io e te e ci guardiamo un film con una pizza?"
Lui mi guarda come se non se lo aspettasse, ci pensa un attimo e poi solleva quei dannati occhi grigi che ti trapassano l'anima
" ormai ho detto a tua sorella che andavo "
Io sospiro
" e va bene, ci vengo anche io, la pizza sarà per la prossima volta"
Esco dall ufficio un po amareggiato, avrei voluto stare solo con lui.

Chiudi la porta? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora