Capitolo 18

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Giulio

"A proposito...sta sera esco con la tipa del colloquio" le parole di Luca mi arrivano dritto al cervello e ho paura di rompermi in tanti pezzi, proprio lì, davanti a lui.
Toccherà altre labbra, le mie non saranno più le ultime.
Continuo a fissare il progetto poi sollevo la testa e gli sorrido " sei sempre il solito Don Giovanni" vorrei fermarlo, vorrei dirgli che le ultime labbra che ha baciato sono le mie e che non vorrei che ne toccasse mai più altre. Ma non posso. Io sono gay. Lui no. A lui piacciono le donne. A me piace lui.
" la porti a casa?" Lui mi guarda un attimo in modo interrogativo " no, vado da lei" trattengo un sospiro, almeno non dovrò dormire qui.
Ho bisogno che esca da questa stanza, dal mio campo visivo, dalla mia mente. La terza è la più difficile ma per le prima due posso provvedere
" adesso smamma che ho un mucchio di lavoro da fare"
" va bene capo" è così dicendo esce dalla porta.
Mi allento la cravatta, mi manca l'aria e appoggio la testa all indietro sulla sedia cercando in tutti i modi possibili di non pensare alle labbra di Luca sulle mie.
Cosa ti aspettavi pezzo di idiota? Lo sapevi che sarebbe uscito con qualcuno, cambia donna praticamente ogni sera.
Prendo il telefono e chiamo Alice. Risponde dopo qualche squillo
" Ciao Giù come stai? Ti stavo per chiamare"
" tuo fratello sta sera esce con una"
" mi dispiace"
" devo farmene una ragione Alice, deve uscire dalla mia testa. Cosa devo fare? Non ne posso più, ho quasi trent anni, ho passato metà della mia vita ad amare tuo fratello e sono stanco, non ne posso più di questo dolore, mi distrugge, perché non passa mai Ali? Perché non riesco ad uscire con nessuno?" Scusa mi sto sfogando, lo so, ma quando c'è lui divento così debole, così imbecille, io non sono così "
" Ehi Giulio, hai fatto bene a chiamarmi , io sono qui, sono tua amica, sono qui per questo, voglio aiutarti, non ti voglio più vedere così, so che abitate insieme, che oltre ad amarlo e anche il tuo migliore amico ma cerca di stargli lontano per un po, per quanto ti sia possibile, almeno nelle piccole cose, dove puoi evitarlo, poi ti cercheremo qualcuno, è così facile amarti Giulio, solo mio fratello non lo capisce"
" Grazie Ali, sarei perso senza di te"

Sabato sera andiamo a cena con gli altri, mi siedo più lontano possibile da lui, sono accanto a Sara che mi fa ridere come un disperato, le sono grato per questo. Verso fine serata si appoggia con la testa alla mia spalla e sospira
" lo so sai?" Mi dice
" cosa? "
" Luca, lo vedo come lo guardi quando pensi di non essere visto"
" ma non è vero" cerco di persuaderla
" non serve che menti con me, lo so da tanto tempo"
Io resto in silenzio per un po'
" sono un caso disperato"
" guarda me" mi dice lei.
Scoppiamo a ridere insieme, io le avvolgo un braccio intorno alla schiena e le accarezzo i capelli
" mi dispiace Sara, non voglio che tu stia male per me" le sussurro.
Lei sorride e si appoggia di più a me
" tutti pensano che io non me ne sia accorta ma so di Enrico, so cosa prova, ma ho paura, invece con te e' più facile, senza offesa Giù ma con te posso provarci tranquillamente tanto so che non ti piacerò mai, invece con lui e' diverso, se dovesse farmi male non so se ne uscirei"
" a quindi sono solo una copertura?" Le tiro uno spintone poi perseguo " perché non ci provi almeno? "
" faccio la stessa domanda a te"
" non è la stessa cosa" le dico
" invece lo è, l' amore e' sempre amore e' uguale per tutti"
" dimentichi che lui è etero"
" gli etero non baciano un ragazzo così"
" era solo un gioco, ne voglio uscire, e' troppo tempo Sara, ho bisogno di qualcuno da amare e che mi ami"
" continua pure a convincere te stesso che tanto con me non funziona" poi prosegue " comunque se non fossi gay saresti la mia prima scelta"
" e tu la mia insieme ad Alice" mentre lo dico le faccio l'occhiolino, lei in risposta mi manda un bacio.
" Saresti uno sciupa femmine, se solo fossi etero...dannazione" sorridiamo insieme e mi sembra quasi di stare bene.

La domenica vado in moto con Riccardo e sono contento che Luca abbia rinunciato.
Il risveglio il giorno successivo è molto confuso, ricordo solo di aver bevuto molto con Riccardo poi il nulla. Trovo Luca al fondo del divano che dorme sul isola e non capisco perché sia lì, mi alzo di corsa e vado in bagno, non voglio guardarlo un minuto di più. Quando mezz ora dopo mi dice che gli ho chiesto io di rimanere per poco non mi prende un colpo, invento una scusa plausibile e mi prometto che devo smetterla di bere. La prossima volta cosa potrei dirgli?

Sono appoggiato alla scrivania di Clara quando la voce di Luca mi riscuote da quello che stavo facendo
" Dimmi" ruoto appena la testa
" lui è Simone il tuo nuovo stagista" me ne ero dimenticato, lo volevo tanto e poi avevo scordato che oggi avrebbe iniziato.
Mi volto per guardarlo e rimango immobile. Il ragazzino del bacio, non ci credo, tra tutti quelli che potevano venire a lavorare qui e' capitato proprio lui. Indossa una camicia bianca e un paio di pantaloni grigi, gli occhi come mi era parso la sera dello shot sono di un verde brillante anche se in questo momento sembrano terrorizzati. Noto che dev essere terribilmente giovane, mi ero già accorto quella sera che era più piccolo di me ma adesso osservandolo bene penso che all incirca abbia una decina di anni in meno di me.
Gli tendo la mano e gli sorrido
" È un piacere Simone come ti ha già anticipato Luca io sono Giulio"
" È un piacere anche per me"
" hai riavuto la tua macchina?"
ma come mi è uscita questa???
Lui infila una mano in tasca e estrae un mazzo di chiavi.
" direi di sì allora, mi fa piacere, io devo finire di revisionare questo progetto, fammi quelle fotocopie quando hai finito puoi venire nel mio ufficio, Luca ti spiegherà dov'è"
" Si gliele faccio subito"
Mentre lo dice se ne sta già andando. E adesso?
Un quarto d ora dopo bussano alla porta, mi aspetto che sia Simone invece mi trovo Luca davanti.
Tra di noi inizia una conversazione senza capo né coda in cui lui mi chiede del nuovo ragazzo, sembra quasi stupito quando gli confesso di averlo baciato.
Ma che razza di stronzo. Pensa proprio che io sia un incapace un po' brutto a giudicare dal espressione della sua faccia, peccato che non sappia come mi comporto a letto forse sarebbe meglio dire comportavo visto che per colpa sua non faccio sesso da un secolo.
Colpa tua non sua.
Per fortuna Simone ci salva da questa situazione e Luca se ne va.
Siamo soli.
Lui è palesemente agitato, sembra così indifeso, dei ciuffi biondi gli ricadono sugli occhi.
" Quanto anni hai?"
"Quasi 20" mi dice con un filo di voce.
Cazzo. Non mi sono sbagliato. Ha veramente 10 anni meno di me.
Mi metto comodo sulla sedia e allento la cravatta muovendo un po il collo. Lo vedo deglutire.
" vieni avanti siediti"
Lui fa qualche passo avanti e sposta la sedia imbottita prima di accomodarsi. Mi guarda dritto negli occhi. I suoi sembrano smeraldi.
" Per quanto è successo l'altra sera...io...non sapevo che lei...non sapevo che lei fosse....insomma...mi dispiace"
Non ho mai visto una persona così nervosa, mi fa sorridere pensare che sono io a provocare tutto questo.
" Non ti preoccupare Simone, non è successo niente, come potevamo saperlo? E' stata colpa di entrambi, mi sembra che anche io ho baciato te, no? Mettiamoci una pietra sopra e' pensiamo al lavoro d'accordo? "
Lui sembra pensarci un attimo poi fa un profondo respiro "d'accordo"

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