Luca
Quando salgo le scale per andare da Giulio ho le migliori intenzioni. Devo essere felice per lui. Io voglio che lui sia felice e se lui crede che Simone sia quello giusto devo rispettarlo.
Non posso rovinare la nostra amicizia per delle sensazioni che non riesco nemmeno a decifrare, non posso rovinare tutto per la mia testa di cazzo.
Ma quando lo vedo va tutto a puttane.
Giulio e' completamente nudo mentre mi da la schiena. Non si accorge del mio arrivo e quando si gira colto alla sprovvista vedo la sua erezione.
Mi era già capitato di vedere il suo pene quando eravamo piccoli ma si sa le cose crescono e il suo be' e' cresciuto davvero tanto, oserei dire in modo esponenziale.
Lui si volta e indossa subito un paio di mutande poi viene verso di me per dirigersi al suo armadio.
E' un film porno. Uno stramaledetto film porno. Ha ancora i capelli bagnati e qualche goccia d'acqua gli scende verso la pancia. E' possibile che lo abbia avuto vicino a me tutti questi anni e non mi sia mai accorto di niente? È possibile che preferissi scoparmi delle donne piuttosto che questo ben di Dio?
Mentre mi passa accanto gli appoggio una mano sulla pancia e lo fermo. Non posso farne a meno. Gli asciugo una goccia d'acqua con il dito e per un attimo mi sembra che gli piaccia ma quando lo prego di rimanere lui non mi ascolta neanche e esce.
Adesso sono le 23.00 e sto quasi per impazzire. Ho chiamato mia sorella ma con mia grande sorpresa ho scoperto che neanche lei sa dove sia Giulio, pensava che fosse uscito, così non ho più resistito e gli ho telefonato ma nessuno mi ha risposto. Ovviamente. Cosa mi credevo??
Se continuo così potrei essere ricoverato. Non sto bene. Non sto per niente bene. Alice ha ragione. Alice ha sempre ragione.
E se lo porta a casa? No non lo porterebbe mai, conosco troppo bene Giulio, non la prima sera. Lui non è me.Non dormo tutta la notte e alle 8.00 sono in ufficio. Ho aspettato che rientrasse ogni stramaledetto istante ma lui non l ha fatto.
Busso alla sua porta
"Buongiorno" mi dice allegro. Sta disegnando e non alza nemmeno lo sguardo
"Buongiorno...andata bene la serata?" Gli domando
Lui si ferma e alza lo sguardo poi mi sorride appena " sì benissimo e la tua?" Perché mi sembra tanto una guerra? Perché non facciamo la pace?
"La mia?" Gli dico cercando di capire
"Si ho visto la tua chiamata di ieri sera ed ho capito che avevi seguito il mio consiglio per rimediare alla tua solitudine"
Improvvisamente capisco e so cos ha pensato. Perche dirgli la verità quando lui ha trascorso una serata favolosa?
"Ah si certo, ma non è che fosse proprio un consiglio e' la mia filosofia"
Stupido coglione che non sono altro
"E quindi come è andata? Bene?" Mi sta fissando
"Più' che bene" . Sono un deficiente toltale
Lui abbassa lo sguardo e torna a disegnare.
"Mi fa piacere" mi dice infine
Scende il silenzio ma io lo taglio in fretta
" cosa fai sta sera?"
"Devo lavorare, la prossima settimana devo tornare a Roma e ho delle cose da sbrigare"
" e non riesci a farlo in giornata? Potevamo andare al cinema o a mangiare qualcosa e un po' che non usciamo"
" mi dispiace ma sta sera proprio non riesco, sarà per la prossima"
Bussano alla porta e il moccioso fa il suo ingresso con una tazza di caffè fumante in mano. Stronzo.
"Scusate non volevo disturbare, buongiorno Luca" poi si rivolge a Giulio con un sorriso da ebete stampato in faccia "buongiorno ti ho portato il caffè"
" Grazie Simone. Come stai? "
" bene e tu? "
All improvviso Giulio mi guarda e io mi sento di troppo. Per la prima volta in tutta la mia vita mi sento di troppo con il mio migliore amico, con la persona che è sempre stata tutto per me
"Scusate tolgo il disturbo....a proposito Simone?"
Lui si volta
" io il caffè lo prendo amaro in tazza grande"
Esco e chiudo la porta alle mie spalle.
Adesso avranno qualcosa di cui sparlare.
Un'ora dopo Giulio mi chiama e mi chiede di andare nel suo ufficio.
Spalanco la porta
" Avete già fatto? In così poco tempo? L'età ti fa soffrire di eiaculazione precoce?"
"Se incominciavo a quest ora non ero neanche all antipasto"
Io deglutisco e lui continua
"Smettila di trattare Simone in questo modo"
"Perché cos ho fatto?" Uso il mio tono migliore
"Smettila di usare quella voce da innocente con me perché non funziona"
Come si voleva dimostrare
"State insieme adesso?"
"Non sono affari tuoi"
"Siamo amici, certo che lo sono"
Giulio fa il giro della scrivania e ci si appoggia, le braccia conserte sopra al petto e io non posso fare a meno di guardarle.
"Hai capito cosa ti ho detto Luca? Smettila"
Poi continua "Luca? A cosa stai pensando?"
A quanto sarebbe bello che mi prendessi con quelle braccia.
"Si ho capito, certo, segno nella mia agenda. Smettere di maltrattare il moccioso"
"E Smettila di chiamarlo moccioso"
Io mi avvicino a lui, sempre più vicino. Lui se potesse arretrerebbe, lo vedo dal disagio nei suoi occhi ma e' bloccato dalla scrivania.
Sono a pochi centimetri dal suo viso e solo Dio sa quanto vorrei che mi baciasse ma solo io so quanto lui non voglia farlo.
"Luca cosa stai facendo?"
Alzo le mani e afferro la sua cravatta poi comincio a sistemarla
" con il nodo storto non ti si può vedere...." poi sorrido "guarda che non mordo a meno che tu non lo voglia, in quel caso...." e poi lo guardo, lo guardo e basta per vedere se posso scorgere qualcosa sul suo viso, un emozione, un tacito assenso, un po' del desiderio che ho io ma come accade abitualmente veniamo interrotti dal suono del mio telefono. Io continua a guardare Giulio
"Rispondi" mi dice lui
" non ora" affermo. Poco dopo il telefono smette di squillare e Elena la mia segretaria fa capolino nel ufficio
Tra poco sparo a tutti. Io ho ancora le mani sulla cravatta di Giulio ma lei non sembra farci caso, ci conosce da troppi anni e sa che siamo come fratelli.
"Luca c'è una certa Alessia che ha urgente bisogno di parlarti, dice che dovete risolvere la situazione in sospeso del altra sera" fa roteare gli occhi e si richiude la porta alle spalle.
La ragazza che non ho scopato. Perfetto. Ci mancava lei adesso.
Giulio mi sposta e torna alla sua scrivania.
"Te l'ho detto che dovevi rispondere, e' meglio che vai, la tua vittima serale aspetta"
Non so cosa dirgli, perché mi sento un totale coglione così esco dal suo ufficio e dopo trenta secondi mando a stendere Alessia dicendole di non provare a chiamarmi mai più.
Sono totalmente fuori di me.
Era di nuovo uno di quei momenti o mi sono immaginato tutto?
Quando rientro a casa sono le 19.00 mi concedo il tempo per una doccia e poi decido di uscire a bere qualcosa con Riccardo. La serata trascorre in modo tranquillo e piacevole, beviamo qualche birra e chiacchieriamo ed io sento terribilmente la mancanza di Giulio. Sono quasi le undici quando io e Riccardo ci salutiamo e decido di passare fino dal ufficio, tanto sono di strada e tanto ci sarei passato comunque.
Salgo le scale e mi avvicino alla porta di Giulio. Vedo la luce accesa, filtra attraverso lo spiraglio della porta lasciata leggermente aperta.
Dovrebbe smetterla di lavorare fino a tardi.
Metto la mano sulla maniglia poi mi blocco.
A quanto pare non sta lavorando.
Dentro di me succede tutto in fretta. Non so spiegarlo esattamente ma sembra che le mie gambe stiano per cedere e qualcosa attacca il mio stomaco in modo terribilmente doloroso.
Giulio spinge Simone contro il muro poi porta le mani hai lati della sua testa, lo bacia e fa aderire il suo corpo completamente a quello del biondino. Simone geme inarcando la schiena e cercando di avvicinarsi ancora di più a Giulio, sempre che sia umanamente possibile.
Vedo le loro lingue che si cercano, sembra che vogliano mangiarsi.
Il mio migliore amico sembra che non abbia mai fatto nient altro nella vita, e' sicuro, padrone.
Scende a leccargli il collo e il ragazzino sembra che stia per morire, emette un altro suono dal fondo della gola e la sua erezione e ben visibile.
Non riesco a smettere di guardare Giulio
che intanto ha cominciato a sbottare la camicia di Simone, lui in tutta risposta si aggrappa ai suoi capelli " mi fai impazzire, non penso ad altro da quando ho cominciato a lavorare qui"
Giulio toglie le mani del ragazzo dai suoi capelli e le sbatte al muro " stai fermo ", lo guarda dritto negli occhi, il biondino ansima " prendimi , sto diventando matto"
Poi gli si butta addosso, Giulio lo spinge di nuovo contro il muro e lo tocca, lui piega di nuovo la testa al indietro mettendo in mostra il collo che il mio migliore amico comincia a mordere con i denti.
Sono un pervertito che guarda il suo coinquilino attraverso lo spiraglio di una porta.
Lo sento ansimare e vederlo così eccitato per qualcuno mi fa stare male.
In trent anni non lo avevo mai visto baciare nessuno. Mai.
Adesso Simone gli sta sbottonando la camicia, gliela fa ricadere dalle spalle e rimane lì bloccata a metà, il ragazzo si prende un secondo per ammirarlo e poi gli bacia le spalla ricoperta dal tatuaggio, fa scorrere l'altra mano sul suo petto e afferra la cintura.
Non ti farai scopare moccioso, almeno non per ora.
Apro la porta.
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Chiudi la porta?
RomansaGiulio ama la persona sbagliata da tutta la vita, li lega una profonda amicizia fin dal infanzia. Giulio sa che non potrà mai essere ricambiato, lo sa da sempre.