Prologo

185 13 1
                                    

Arrivai al grattacielo e sorridendo mi incamminai alla porta. Attraversai gli uffici, non c' era anima viva, solo un silenzio assordante; corsi e arrivai alle scale. Fissai il primo gradino, sospirai e cominciai a correre finché non arrivai a una porta, la spalancai.
Un' ondata di vento mi arrivò in viso, la luce accecante del sole mi fece chiudere gli occhi e camminai verso la ringhiera di ferro. Osservai il panorama sotto di me: ero molto in alto. Il vento mi scompigliava i capelli, il respiro era affannoso e il cuore mi batteva forte in petto da farmi male.
Mi arrampicai sulla ringhiera e osservando ancora una volta la città sottostante mi gettai nel vuoto: non mi interessava se mi facevo male o morivo ma il desiderio di gettarmi aveva avuto la meglio su di me e lo feci senza pensarci.
Era così bello, ero leggera come una piuma e mi sembrava di volare ma stavo cadendo di schiena, agitai le braccia e le gambe contenta e sentii un chiasso totale...

Gemelle DiverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora