Il Deserto dei Draghi

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Arrivammo in un deserto strano, qualche pianta più o meno c' era e la sabbia era arancione, non si sentiva altro che rumori di ali che sbattevano violentemente, l' aria era tremendamente calda.
Mi tolsi la felpa restando in maglietta e la pelliccia di leone la buttai dentro al sacco legato ad Ice.

Il pomeriggio fu terribile più del mattino, man mano che andavamo avanti più faceva caldo e mi sembrava di essere al centro della terra.
Ci fermammo per riposarci e per dissetarci.
Mi faceva male la testa, detestavo il caldo e appoggiai la mia felpa a mo' di cuscino e mi ci coricai sopra.
Dormire sembrava impossibile con il sole accecante e bollente così io e Alex camminammo finché scese la sera.

C' era caldo anche di sera ma la cosa più emozionante fu vedere i draghi dai loro colori dell' arcobaleno.
Vidi anche le uova, erano gigantesche e dovevano pesare più di due tonnellate.
Mi avvicinai accanto un cerchio fatto di rami e tronchetti dal quale c' erano quattro uova di un colore viola, meravigliosamente un viola intenso e scuro come la notte.
Le osservai e ne sfiorai una con le dita, mi pentii subito di averlo fatto: l' uovo si schiuse e comparve un draghetto dagli occhi rossi innocenti, il corpo viola e le ali appoggiate sul dorso.
Oh, mio dio! Cosa faccio adesso?, pensai terrorizzata.
Il draghetto uscì dal guscio scuotendosi e venne accanto a me, continuava a guardarmi, aprì le ali volando basso intorno alle mie gambe, piano piano mi salì sulla schiena andandosi a depositare sulla testa.
Con le zampe e gli artigli in fase di crescita mi dava fastidio, lo presi rimettendolo giù a terra.
Mi incamminai per tornare da Alex e sentii il draghetto corrermi dietro piagnucolando. No! Questo non può farlo!, pensai scioccata.
Dopo tutto era colpa mia se il draghetto mi inseguiva.
Arrivai da Alex correndo e mi nascosi dietro di lui. Mi guardò con sguardo interrogativo, forse mi credeva pazza.
" Ho fatto la più grande cavolata della mia vita! " Esclamai.
" Che cosa? C' entra qualcosa con i draghi? " Disse Alex afferrandomi per le spalle.
Annuii e arrivò il draghetto volando che emetteva versi simili al richiamo della madre.
Mi aspettavo un rimprovero invece Alex appena vide il draghetto mi sorrise.
" Non preoccuparti è innocuo alla nascita, diventa pericoloso man mano che cresce ma se te ne prendi cura e lo addestri ti ubbidisce e non farà male a una mosca. Non tutti i draghi sono cattivi. " Disse Alex e avvicinandosi al draghetto lo prese in braccio con fare protettivo come una mamma con il suo bambino.
" Cosa mangiano i draghi appena nati? " Domandai incuriosita.
" Non lo so di preciso. " Disse Alex.
Il draghetto continuava a guardarmi che lasciò le braccia di Alex e volò finché si appoggiò sulle mie spalle, non sulla testa per fortuna.
" Gli piaci. Quando i draghi fanno così è segno che hanno scelto il loro padrone. " Disse Alex e si mise a ridere perché il draghetto mi era salito sulla testa.
" No! A cuccia! " Dissi alzando la voce e il draghetto ritornò sulle mie spalle.
" Ti consiglio di non alzare la voce altrimenti lo spaventi. Se vuoi che ti ubbidisca devi usare un tono calmo e deciso così lui capirà cosa è giusto e cosa è sbagliato. " Disse Alex.
Annuii e presi il draghetto in braccio, lo fissai negli occhi.
" Devo trovargli un nome. " Dissi osservandolo.
" Che ne dici di Chronos? " Disse Alex.
Chronos? Che nome è?
" Che razza di nome è? " Dissi e risi a crepapelle.
" È molto noto come nome per i draghi. Mio padre mi ha detto che è un nome celtico e vuol dire cuore di drago. " Disse Alex e sorrise guardando il draghetto.
" Ok. Allora ti chiamerai Chronos. " Dissi rivolta al draghetto, mi veniva ancora da ridere per quel nome ma mi trattenni.
" Dobbiamo andare. " Disse Alex.
Chronos saltò giù dalle mie spalle e corse dietro a un topolino nero finché non appena lo raggiunse lo schiacciò con una zampa e lo mangiò.
Mi venne da vomitare e mi portai le mani alla bocca, mi voltai e seguii Alex.

La notte fu un inferno ma almeno del deserto mancava poco da percorrere, la luna splendeva alta nel cielo desertico e la sabbia arancione brillava come se al posto dei granelli ci fossero dei diamanti.
Dopo un pezzo di strada a piedi, io e Alex salimmo su Ice.
Ero molto assonnata che mi addormentai su Ice con le braccia strette intorno ad Alex e con Chronos sulle spalle.

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