Lo sciamano

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Per tre giorni percorremmo la foresta delle tentazioni mortali finché un giorno, durante un' acquazzone, attraversammo un fiume con l' acqua un po' profonda.
L' aria era fredda e umida e per poco non mi venne un colpo al cuore: un' altro bosco! Ma quanti boschi c' erano nel Mondo Incantato? Doveva chiamarsi Mondo Boscoso vista la quantità di boschi!
Alex vide la mia espressione sconvolta in volto e alzò una mano spiegandomi. " Non temere, questo bosco non è fitto come quelli che hai visto finora. Qui ci sono stato e più avanti saremo a casa di Odren. " Disse Alex.
" Odren? Chi è questo Odren? " Domandai curiosa. Che nomi strani, pensai.
" È uno sciamano, un amico di famiglia. " Disse Alex.
Le gocce di pioggia scivolavano velocemente sull' elmo, quando lo tolse aveva le guance arrossate forse per il caldo.
Io tremavo come una foglia, avevo la felpa e i jeans fradici, ero pallida come un cadavere, Chronos accoccolato sulle mie spalle, i capelli bagnati sembravano incollati alla felpa.
Tossii e starnutii all' improvviso. Alex si voltò verso di me con aria preoccupata e avvicinò una mano al mio viso, mi passò la mano sulla fronte facendola scendere piano sulle guance. Dove Alex mi aveva toccato mi aveva lasciato un po' di calore che scomparì velocemente.
" Non hai la febbre. " Disse Alex e scese da Ice camminandogli di fianco senza lasciare le redini.
Le dita della mano dove il polso era rotto mi pulsavano come se mi fossi punta con le spine di una rosa.
Sbadigliai quando il bosco finì con una siepe, davanti a noi c' era una casa di mattoni rossi, un giardino verde con cespugli di rose bianche e qualche pianta sparsa qua e là.
Alex aprì il cancelletto di ferro appoggiandoci sopra una mano. Ma come aveva fatto?
" Odren ha fatto un incantesimo al cancello: solo io posso aprirlo se ci appoggio su una mano. Non so perché l' ha fatto ma è utile. " Disse Alex.
Annuii. Allora lo sciamano faceva incantesimi.
Ci avvicinammo alla porta di legno in cui c' era una maniglia d' argento con un gufo.
Alex stava per bussare ma la porta si aprì e un calore piacevole mi aggredì la pelle e i vestiti bagnati dall' acquazzone.
Apparve un uomo vecchio con qualche ruga in fronte, i capelli grigio cenere, gli occhi color nocciola e un viso tondo.
Lo squadrai da capo a piedi e vidi che si sorreggeva con un bastone nel quale era incastonata una perla simile al topazio.
" Ciao, Odren! " Esclamò Alex abbracciando il vecchio.
" Alex! Come mai da queste parti? " Disse il vecchio ricambiando l' abbraccio amichevolmente. Quando mi vide si scostò da Alex e nel guardarmi gli si illuminarono gli occhi. " Ciao, io sono Odren. Il vecchio amico della famiglia di Alex, lo sciamano. " Disse Odren stringendomi la mano.
Strinsi la mano tremando. " Piacere, Gemma. " Dissi arrossendo.
" Dai, entrate. Non vorrete stare qui fuori al freddo con questo tempaccio! E ahimè se vi ammalate! " Disse Odren.
Alex rise rumorosamente e afferrandomi per la mano sana mi accompagnò dentro.
Il calore intenso proveniva dal camino nel quale c' era un pentolone nero, i muri erano decorati con arazzi, c' erano armature di cavalieri in piedi di fianco ad ogni porta e candelabri di ferro.
Chronos si alzò dalle mie spalle e volò verso il camino.
Osservai il tempo fuori dalla finestra: era peggiorato ed erano comparsi i lampi che ogni tanto illuminavano la sala con la loro luce abbagliante.
Curiosai ammirando gli arazzi, i disegni ricamati erano favolosi! Rappresentavano i cavalieri con i loro cavalli bianchi e neri, draghi, angeli, demoni, principesse e altre creature simili a quelle che ho elencato.
" Immagino che siate affamati. Venite con me! " Disse Odren accompagnandoci in un' altra sala nella quale al centro c' era un tavolo rettangolare con sopra cibo e bevande e candele.
Chronos arrivò e rubò quattro mele da un vassoio. Risi perché gli caddero di bocca. Quel draghetto non finirà mai di stupirmi, pensai sorridendo.
Presi un calice d' argento in cui ci versai un po' d' acqua e mangiai una coscia di tacchino.
Odren beveva molto vino e continuava a fare brindisi con Alex fino a quando il naso non gli venne rosso, ma non era ubriaco.
" Come mai qui? " Domandò Odren.
" Sono arrivata qui per caso: mi ero appoggiata a un albero perché ero disperata per mia sorella che è stata rapita da un mostro. " Dissi.
" Ollwie?! Di nuovo? " Esclamò Odren.
" Poi Alex mi ha incontrata e abbiamo fatto un po' di strada per venire qui. Ho visto cose strane per adesso! I vampiri che uccidono delle povere persone, il caldo cocente del Deserto dei Draghi, le ninfe del lago, folletti e troll dall' aspetto orribile! Mi sembra di essere in preda alle allucinazioni da quando sono in questo mondo! " Spiegai.
" Oh, no mia cara, questa è la realtà. Ti è strano perché non sei mai stata qui. " Disse Odren.
" E Alex? Anche a lui è stato strano la prima volta? " Domandai.
" Alex, gliela racconti tu la storia? Bene, io vi lascio soli. Alex falle vedere la camera. Ci vediamo domani. Ciao e buona notte. " Disse Odren scomparendo.

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