Mi svegliai all' alba, mi alzai stirandomi la schiena e feci un lungo respiro: avevo ancora le immagini degli specchi nella mente.
Avevo dormito bene ma non le avevo cancellate definitivamente.
Mi rinfrescai con un bagno, pettinai e intrecciai i capelli, indossai un vestito verde.
Scesi i gradini osservando gli arazzi del corridoio e entrai nella sala da pranzo. Vidi Odren, Alex e Chronos che mi diedero il buongiorno.
Chronos mi volò sopra le spalle e mi sedetti sulla sedia.
Arrivarono delle fatine con i colori dell' arcobaleno e con le ali da farfalla. Posarono davanti a me un piatto nel quale c' erano tre fette di pane con sopra marmellata di prugne. Arrivò poi un folletto piccolino e paffuto vestito di giallo che portò un bicchiere di latte di capra. Visto che il folletto faceva fatica e rischiava di far cadere il bicchiere, lo aiutai. Il folletto mi sorrise e si inchinò.
Odren e Alex erano impegnati in una partita a scacchi.
" Allora, io pensavo di portarti al villaggio per fare un giro e intanto compriamo qualcosa da mangiare. Ti va di venirci con me? " Disse Alex osservandomi con i suoi bellissimi occhi neri.
Annuii sorridendo e addentai una fetta di pane.
Ero curiosa di vedere il villaggio, ma non uno qualunque, uno nel Mondo Incantato.
Odren sconfisse Alex, fece scacco matto e io finii la mia colazione.Il villaggio era molto affollato: uomini che cercavano di vendere le proprie merci, donne che facevano compere, anziani seduti che rimpiangevano la propria gioventù e bambini che giocavano nelle strade. Tutte quelle persone sembravano non avermi mai vista perché mi guardavano con occhi indagatori, ma qualcuno mi faceva un sorriso.
Vidi dei bellissimi gioielli, mi fermai a provare un braccialetto di perle verdi. La vecchietta che li vendeva mi si avvicinò.
" Vuoi comprarlo? " Domandò sorridendo.
" Oh, no. Lo stavo provando. Sa, sono così belli. " Dissi con un sorriso.
" Devo averti già vista da queste parti. Sei una principessa venuta da un regno lontano? " Disse la vecchietta.
Com' era curiosa per la sua età! Diventerò anch'io così?, pensai.
Scacciai via il pensiero e risposi. " No. Però sono la figlia di un maresciallo ed è la prima volta che sono qui. Sto aspettando mio fratello. " Mentii.
Rimasi sbalordita di me stessa, a volte non ero brava a dire le bugie, ma la vecchietta se l' era bevuta quando quelle parole mi erano uscite di bocca.
" Ho sentito dire da qualcuno che Ollwie tortura spesso la ragazza che ha rapito. " Disse la vecchietta.
Il cuore mi si fermò, stava parlando di Lorena e vidi Alex in lontananza.
" Oh, è arrivato mio fratello. Arrivederci. " Dissi e andai incontro ad Alex.
Lui posò dentro al mio cestino una bottiglia di vino e un sacchetto di pane fresco. Mi appoggiò un braccio sulle spalle e notò la mia aria preoccupata.
" Quella vecchia mi ha detto che Ollwie tortura mia sorella. " Dissi preoccupata.
" Io la penso diversamente. Odren mi ha detto che tua sorella sta bene. " Disse Alex diventando serio.
Stavo per replicare ma Alex mi zittì alzando una mano. " C'è una cosa che non ti ho detto prima di uscire: non parlare con gli sconosciuti perché Ollwie può controllare la mente delle persone anche qui. Aveva qualcosa di strano quella vecchia? " Concluse Alex.
" Aveva... le pupille degli occhi rosso sangue. Sembrava una strega quando sorrideva, aveva la bocca sdentata... e mi ha detto di avermi già vista. " Dissi.
Alex annuì e strinse un pugno. " Maledetto bastardo! Era Ollwie che comandava quella povera vecchietta. " Disse Alex.
Lo guardai, lui incrociò il mio sguardo, si calmò e sorrise. " Ti piacciono i balli? Bene, vieni con me. "
Alex mi prese per mano e mi accompagnò davanti a un cartellone con nessuna immagine.
Lessi:
" Domani sera si terrà un ballo in onore della luna piena, chi vuole partecipare deve mettere il nome qui sotto. "
Vidi un leggio dove c' era un libro aperto e una penna dentro un boccetto di inchiostro.
Il ballo si svolgeva dentro a una locanda a due passi da dove ci trovavamo io e Alex.
Mi morsi un labbro. Se scrivo il mio nome, Alex mi riconoscerà, pensai.
Alex scrisse con la penna il suo nome e mi porse la penna. Mi tremava la mano e feci finta di scriverlo.
Posai la penna al suo posto e ci incamminammo.
Alex non si era accorto che avevo fatto finta di scrivere ed ero sicura di andarci lo stesso mascherata nella ragazza di cui si era innamorato Alex.
" Spero di incontrarla. " Disse Alex e arrossì. Cavolo! Gli piacevo così tanto!
" Certo che quella ragazza ti ha proprio rapito! Forse è una che conosci. " Dissi stuzzicandolo.
" Può darsi ma lo scoprirò. " Disse Alex.
Il signorino non saprà mai che la ragazza sono io, pensai sorridendo maliziosamente.
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Gemelle Diverse
Fantasy" Sai bene quanto me qual è il valore dell' affetto di una sorella: non c'è nulla di simile in questo mondo. " (Charlotte Bronte) Gemma e Lorena Bozzati sono due gemelle di 16 anni apparentemente uguali per gli occhi celesti e per i capelli neri tra...