Il segreto di Giacomo

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Al mattino mi svegliai alle sette e un punto e andai a fare colazione in bar con Giacomo, purtroppo Alessandra era a casa con la febbre e il raffreddore.
Ci servirono la cioccolata calda e due paste alla marmellata.
Giacomo sembrava avvolto nei suoi pensieri da quanto girava e rigirava il cucchiaino nella tazza fumante.
Anche io pensavo ai fatti miei e giocavo con una mia ciocca nera, Giacomo cominciò a bere la cioccolata.
" Peccato che non c'è Alessandra, con lei potevamo ridere. " Dissi. Giacomo tossì e gli andò di traverso la sua bevanda. " Ehy, ti senti bene? " Domandai.
Giacomo tornò in sé dopo un po'.
" Sì, sì. È che... Gemma se ti confesso un segreto, mi prometti di non dirlo a nessuno? " Disse Giacomo osservandomi.
Annuii sorridendo. " Giacomo, ci conosciamo dalla scuola elementare, ormai ti puoi fidare di me. Lo sai che non dico niente a nessuno. " Dissi sorridendo ancora per rassicurarlo.
Giacomo arrossì fino alle orecchie, sospirò e cercò di prendere forza per parlare.
Il rossore mi ricordava quando avevo 5 anni e andavo a casa di mia nonna a mangiare le fragole con la panna, era bello perché io e Lorena andavamo d' accordissimo fino al nostro settimo compleanno poi lei si è trasformata nel mostro in cui è ora.
Scacciai quel ricordo dalla testa e tornai nella realtà con Giacomo davanti a me che sudava freddo e gli tremavano le mani sopra il tavolino in cui eravamo seduti.
" È da settembre che ho una cotta per Alessandra. " Disse Giacomo in fretta e deglutì.
" Lei? Ma è troppo grande e porta sempre la minigonna a scuola! " Esclamai stupita. Proprio quella ragazzaccia della terza, no! È impossibile, non potevo crederci, ma mi sbagliai. Non era quella ragazza perché Giacomo fece no con la testa.
" Gemma, non è quella che pensi te. È Alessandra Casi, la nostra amica! " Disse Giacomo e singhiozzò.
" Oh, mio dio! Giacomo perché non me l'hai detto subito! " Dissi scioccata, stavo sognando? Era il presente o il futuro? Ero davvero seduta al tavolino con Giacomo? E se era il futuro, gli alieni avevano fatto il lavaggio del cervello a Giacomo?
" Avevo paura che mi ridevi in faccia, invece sei stupita. " Disse Giacomo. Eh, si, mi aveva stupita davvero!
" Io non ti riderò mai in faccia, siamo amici. No? " Dissi sorridendo.
Lui annuì e si alzò dalla sedia, mi venne vicino e mi abbracciò. Io ricambiai l' abbraccio e gli diedi un bacino sulla guancia.
Il mio migliore amico si era innamorato della mia migliore amica! Cavolo, ma la domanda più bella era: Alessandra ricambiava Giacomo?

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