Capitolo 4

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Arrivare nella villetta che sarà la mia casa per le prossime settimane mi sembra un miracolo.

L'ambiente non è lussuoso come le case qui intorno ma è veramente apprezzabile, c'è il minimo essenziale e un'atmosfera abbastanza intima visto lo spazio non ampissimo. I colori non sono accessi, il letto a baldacchino circondato dalle tende bianche sembra fare gli occhi lucidi alle mie ossa sfinite. Il marrone prevale in gran parte delle stanze, soprattutto nel terrazzino adornato da una piccola vasca ad idromassaggio, mi vien già voglia di usarla per rilassarmi.

Il tragitto è stato insopportabile. Abbiamo sbagliato strada almeno due volte e Zayn ha tenuto il braccio attorno alle spalle per tutto il tempo. Per quanto piacevole fosse stato all'inizio dopo un po' avrei voluto spostarlo ma per non essere sgradevole non l'ho fatto. Per non parlare del mio risveglio. È stato talmente brusco che credevo che l'aereo stesse per crollare, i movimenti violenti mischiati alle urla della gente attorno a me mi hanno fatto quasi venire un infarto, poi hanno iniziato tutti ad applaudire. Ed ho sorriso. Lauren si era già staccata da me e a quanto pare non mi ha nemmeno degnata di uno sguardo.

Mi getto sul primo letto libero e noto che non sono l'unica a lamentarsi per il mal di piedi, Dinah mi fa compagnia. Quelli più freschi e vivaci sono sicuramente Harry, Louis e Lauren.

"Ragazze.. una bella doccia e poi ad esplorare la città, sù!" Il gigante si getta su di noi provocando un tonfo del letto. "Siamo un po' in culo al mondo, Harry." Lo informa Dinah. In effetti ci troviamo nella zona del porto e nonostante i numerosi ristorantini l'orario non è di certo l'ideale per andare in giro. O per lo meno nella mia ottica è così, spero di non dovermi ricredere ed abituarmi a nuovi ritmi di vita.

"Non passano nemmeno gli autobus qua" Aggiunge.

"Hai quelle due belle gambe per camminare non solo per aprirle, lo sai vero?" Scoppio a ridere dando una gomitata al riccio che ride senza pudore. Dinah gli salta addosso e comincia a tirargli i capelli. "Ragazzi, abbiamo un problema." Dichiara Liam poggiandosi allo stipite della porta.

"Sto provando a contattare di nuovo il proprietario ma non risponde. Abbiamo solo due matrimoniali e due singoli quindi qualcuno resta fuori."

"Mi sembra logico chi." Aggiunge Lauren fissandomi. È ritornata stronza, più di prima.

Per tutto il tragitto mi sono ripetuta di non farmi influenzare da quella piccola chiacchierata avuta oggi. Immediatamente mi alzo, dandole ragione, anche se per il suo atteggiamento da stronza insensibile l'attaccherei all'appendiabiti.

"Ragazzi, non c'è alcun problema, posso dormire sulla poltrona."

"Stai scherzando, spero." Interviene Zayn alzando le mani nell'aria verso la mora. Lei non batte ciglio. "Non esiste, Camila. Ci stringeremo, non sei poi così ingombrante." Mi rassicura Dinah. "No, davvero, posso dormire sulla poltrona, ragazzi." Insisto, Lauren sorride. "Visto? Si sta proponendo proprio lei.." Si accende una sigaretta e prima di riportarsela alle labbra fa fare un tiro a Louis che l'abbraccia da dietro. "Lauren, io e te ci stringiamo e Camila dorme con noi." Dinah l'afferra per le spalle portandola nel corridoio ma sono sicura che riesce a sentire Zayn dire: "Dormirai con me, piccola. Perfino il letto singolo è troppo largo per noi."

Mi fa l'occhiolino e provo a sorridere.

Ho sempre odiato sentirmi il terzo il incomodo, o il quinto, o perfino il settimo. È qualcosa che mi rende ancora più insicura di quanto io già non sia. E se dovrò sentirmi così per il resto della vacanza solo a causa di una stronza senza motivo e sentimenti non ci metterò molto a prendere la valigia che non ho ancora disfatto e a ritornarmene alla mia vita di merda. Vorrei urlarle contro che cazzo di problemi ha poi continuo a ripetermi che non mi importa e che la smetterà.
Il gruppo è compatto, è facile notarlo, soprattutto per una come me che non ha mai fatto parte di nessuna combriccola. Ho sempre avuto qualche amica di poco conto, l'unica con cui io abbia mai instaurato un rapporto fatto di complicità è Ally. Non riesco a smettere di pensarla.

"Detesto camminare." Annuncia Dinah, affiancandomi. "Qualcosa non va?" Domanda aggrottando le sopracciglia. "Non capisco perché ogni occasione è buona per darmi fastidio." Ammetto sospirando. Lauren, Zayn e Louis sono molto più avanti rispetto a noi. Siamo nella parte della città che comunque di notte dorme. Loro continuano ad incamminarsi ma oltre le case qui manca tutto. Le uniche cose che ho visto sono stati dei supermarket, chiusi. Ed un paio di bar. "Starà a residui." Dice con nonchalance. "Come scusa?"

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