Capitolo 33

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"Voi due non state bene con la testa." Decreta Dinah con un'espressione sconvolta. "Seriamente l'avete fatto?"

Lauren sorride con la sigaretta tra le labbra e leggermente i capelli le nascondono gli occhi. Certe volte penso che potrei perdermi a guardarla per ore e non accorgermene.

"Ora ci toccherà evitare quel bar stupendo!" Si dispera la castana gettandosi a peso morto sul divano. "Ne troveremo un altro" Provo io, alzando le spalle.

"Fa il miglior caffè italiano di tutta la zona, Camila." Il suo tono quasi irritato mi fa ammutolire. Cerco Lauren con lo sguardo per un aiuto, ma è troppo intenta a voltarsi verso la porta prima ancora che si spalanchi.

"Parli del caffè che ti butti addosso ogni volta che sei ubriaca persa?" La testa di un Liam assonnato sbuca da dietro il divano e contemporaneamente Harry e Louis entrano in casa.

"Ehy, quella è Normani!" Protesta la castana ma ciò che ottiene è solo indifferenza perché Lauren chiede ai due fidanzati "Notizie di Zayn?"

L'intreccio delle loro mani si scioglie e mentre Harry si avvicina a noi Louis sparisce nel corridoio. "Non si è ancora svegliato, stranamente. Io e Liam andiamo comunque all'ospedale per informarci meglio sulle sue condizioni, voi fate quel che dovete fare. Anche se è difficile e il pensiero è sempre focalizzato su di lui siamo pur sempre in vacanza."

Dopo qualche secondo di silenzio tutto ciò che si sente è lo strusciare sul pavimento della sedia di Lauren. Ha lo sguardo assente e un'espressione indescrivibile, una di quelle che ti trasmette una tristezza infinita e che sai di non poter consolare, sai che non ci riusciresti neppure se tu fossi una di quelle persone che ha sempre la frase giusta al momento giusto.

"Ti aspetto a letto." Dice soltanto guardando nella mia direzione e facendomi arrossire di colpo.

"Questo è eccitante!" Grida Dinah tra le risate.

"È interpretato male!" Ribatto io prima di sentire Harry che dice "Come se non lo sapessimo tutti che scopate mattina, pomeriggio e sera."

Ridiamo tutti quanti insieme fin quando la mora non mormora un "non così tanto" e va via.

La seguo con lo sguardo fin quando la sua figura non è più visibile. Vorrei picchiarla dato che nella mia mente avevamo un livello alto di privacy ma non importa. Si sente ancora l'eco delle risate quando Liam dà un pugno sul tavolo facendo tremare noi altri.

Nessuno parla, probabilmente perché tutti lo comprendono. Probabilmente per non dire qualcosa di errato. O perché non si sa dire proprio niente. Osservo gli altri sentendo le lacrime che cercano di uscire fuori dalle orbite e un nodo alla gola insopportabile.

Mi mancava sentirmi. O forse non mi mancava per niente visto che adesso vorrei semplicemente sprofondare negli abissi.

Scindere quella voglia di voler morire che mi oscurava la vita mesi fa dalla voglia che ho adesso di sparire non è poi così difficile.

Un tempo il motivo era il non sentire nulla, adesso il sentire fin troppo. 

Non c'è mai un equilibrio. Un punto preciso in cui mi sento realmente bene, appena mi metto a pensare. Forse la vita è il non farsi domande, forse la vita è quando smetti di ragionare.

La cosa certa è che la vita è il non trovare risposte o trovarle nei momenti sbagliati. Forse la vita, come quella di Zayn che continua ad essere in bilico, non ha momenti giusti e momenti sbagliati. Ha solo momenti e forse Zayn, in quel camerino, ha incontrato la persona sbagliata e si è scritto da solo il suo destino.

Forse la vita è un trip, è tutto un sogno dal quale un giorno ci sveglieremo e le persone che abbiamo amato, i luoghi che abbiamo fotografato, gli oggetti che abbiamo rubato e tutto l'alcol che abbiamo bevuto erano solo frutto della nostra mente.

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