Capitolo 21 - Parte seconda

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Vestirmi in questo modo non fa parte del mio stile.

Per chi non mi conosce non è evidente, per chi un minimo ha avuto a che fare con me sa che potrei sentirmi esageratamente a disagio con questi abiti.

Eppure so perché l'ho fatto, non solo per Dinah che continuava a ripetermi quanto fossi stupenda, Lauren è uno dei motivi principali.

Volevo mandarla fuori di testa e mi sembra di esserci riuscita, mi ha guardata tutto il tempo, t u t t o. Fin quando non è salita su quella moto per dirigerci a questa benedetta gara.

Ho l'ansia e un dolore nel petto atroce.

So solo che stasera rischio di essere travolta da una moto e termina qui la mia vacanza, assieme alla mia vita.

Meno melodrammatica, Camila. Meno melodrammatica.

Sospiro. Tutto ciò che so è che stiamo andando su una collina sperduta in culo al mondo di Ibiza. Le stradine sono sempre più sbrindellate e se guardo fuori dal finestrino ci sono solo vuoti all'estremità. Non siamo più nel centro della città, neanche lontanamente.

E suppongo che la parola clandestine sia il motivo di tutto questo allontanamento.

Spero vada tutto bene. 

L'eccitazione di Dinah mi ricorda quella di Ally quando il giorno prima di partire mi trascinò in quella squallida arena. Ma, questo posto - cavolo - questo posto non ha nulla da spartire con quella povertà di Orlando.

È tutto così vivo, fastoso e festoso che mi riesce difficile tenere gli occhi puntati su qualcosa di fisso. La prima cosa che si avverte, anche qua, è il rumore di questa gente che non vede l'ora di scommettere i propri soldi, di poter esultare.

La maggior parte di loro formano piccoli gruppetti, sono radunati attorno alle proprie moto scintillanti - decisamente più scintillanti di quella che ha Lauren qua - e alle loro ragazze poco vestite. Ridono, qualcuno beve, qualcuno si abbraccia.

Da qualche parte è possibile anche scorgere barili di fuoco e una delle poche macchine sportive presenti nella zona deve aver acceso lo stereo e il subwoofer.  

Canticchio lievemente fissando un paio di ragazzi improvvisare un po' di break dance.

This is the rhythm of the night
The night
Oh yeah
The rhythm of the night
This is the rhythm of my life

"È stupendo, non è vero?" Dinah poggia un braccio attorno alle mie spalle sorridendo.

"Sei impaziente?"

"Voglio solo capire cosa devo fare." Le rispondo io, Harry e Louis si sono allontanati assieme a Lauren. Stanno salutando un paio di tizi dalla faccia troppo seria, non mi piacciono. "Che stanno facendo?" Chiedo, curiosa.

"Oh, quello che tiene una mano sulla schiena di Lauren è George, non so bene come funziona, ma lui dovrebbe essere colui che ha organizzato questo."

Si guarda attorno, alzando un sopracciglio. Il tizio che hanno nominato a pranzo. 

"Degli altri due so dirti che uno è il figlio e l'altro un amico di vecchia data. E sembra proprio che stiano guardando te." Non è del tutto discutibile visto che Lauren mi ha indicata.

Socchiudo gli occhi, stasera finisce male. Me lo sento. Ma non riesco a non farmi trasportare dall'adrenalina che mi mettono i motori, i visi spensierati dei piloti.

"Merda, si avvicinano." Sussurro, sfregando le mani l'una contro l'altra.

"Stai calma, Camila. A George non piacciono le persone che hanno paura di lui." È tutto quello che mi dice prima di avvertire gli occhi di Lauren guardare i miei, preoccupata.

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