Capitolo 39 - Prima Parte

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Ho passato il resto della giornata a fissare il vuoto, a pensare e ripensare a tutta questa storia, passando dal divano alla vasca, dalla sedia in giardino al letto in camera.

La mia unica intenzione era quella di evitare Lauren, ma lei è stata più brava. Dopo la discussione di stamattina è letteralmente sparita, non è tornata a casa.

Lauren non vuole stare con me, non lo ha mai voluto. Ha messo tutto in chiaro fin dall'inizio e io sono stata una stupida a pensare di cambiare le cose. Oggi ha fatto di più: mi ha messa di fronte ad una verità, una possibilità, che non avevo minimamente calcolato.

Sono realmente innamorata di lei o solo di ciò che mi fa provare?

Amo la sua persona, i suoi modi di fare, la sua voce, la sua personalità contraddittoria e scontrosa o amo semplicemente il suo saper spingermi a fare cose che neanche immaginavo, il calore che riesce a trasmettermi con un sorriso e quella sensazione di non avere le cose sotto controllo quando mi gira intorno?

Harry si avvicina a me. Indossa una delle sue camicie floreali, quelle che ti fanno venir in mente tutte le storie hippie raccontate dai tuoi nonni. Sorrido istintivamente, ma con una sottile linea di forzatura, vedendolo inginocchiarsi e poggiando le mani sulle mie.

"So che al momento non vuoi vedere e sentire nessuno ma dovresti prepararti e venire a divertirti con noi all'Amnesia. Ormai queste saranno le ultime sere e dovremmo godercele al meglio."

"Infatti tu puoi andare, Harry. Io non ho intenzione di venire lì fuori e sentirmi ignorata dall'unica persona da cui vorrei attenzioni." Dichiaro con un tono che non lascia repliche. Lui sospira, le sue mani passano al mio viso.

"Io l'ho sentita, prima. E ti avevo avvisata, Camila." Si ferma per un attimo lasciandomi il tempo di innervosirmi per il suo velato "te lo avevo detto".

"Cosa ti avevo detto? Alle persone così, come lei, con quelle paure, l'ultima cosa che devi fare è ricordargliele. Non vogliono affrontare la verità, gli piace stare all'ombra. Ci sguazzano nelle tenebre, si sentono parte di esse. La paura annienta tutto, eclissando anche te stesso. E loro sono felici così."

La calma nella sua voce ha qualcosa di poetico. Le sue parole sono pesanti e leggiadre allo stesso tempo; mi fanno male tanto quanto mi affascinano, proprio come Lauren.

"Ma tu non mi hai ascoltato. Però adesso devi farlo, okay? Fregatene se gli altri dicono che è sbagliato, fregatene se cercano di dirti che non è vero, perché l'unica persona che può dire se è innamorata o meno sei tu. Non lasciare mai che gli altri mettano bocca sui sentimenti che provi, nemmeno alla persona a cui sono rivolti."

"Ma in fondo ha ragione, no?" Lo chiedo come se fosse scontato, ma cedo proprio sull'ultima parola, assumendo un tono esitante.

"Questo puoi saperlo solo tu." Mi sorride mentre col pollice va ad asciugarmi una lacrima che non ho saputo trattenere. Scende lenta lungo il viso un'altra sua compagna di delusione e speranza afflitta.

Chiudo gli occhi per non mostrarmi debole, per l'ennesima volta. Harry mi accarezza nuovamente, costringendomi a guardarlo.

"Io ho flirtato con tanti ragazzi al di fuori di Louis e con un paio ci sono finito anche a letto. Tralasciando la parte in cui sono un pezzo di merda, io non lascerei Louis per nemmeno 20.000 scopate. Lo amo e non solo perché farei qualsiasi cosa per lui. Lo so anche fisicamente, quando ami qualcuno ogni tocco sembra più intenso, anche dopo anni."

Accenno un sorriso, pensando che Lauren sia la cosa più intensa che sia mai capitata nella mia vita.

"Stai attento di più al suo respiro."

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