Capitolo 36

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Non riesco a crederci davvero.

Mentre mi guardo allo specchio e sembro quasi pronta per andare a ballare su un cubo penso di non essere davvero io quella riflessa, ma sto veramente bene.

Alla fine non abbiamo preso nessun vestitino, ho optato per qualcosa di più semplice ma con un tocco di stranezza, se così si può dire. Un tanga che mi sta decisamente bene, anche se non è nel mio stile, e mi sento un po' a disagio. Il seno sarebbe quasi completamente scoperto se non fosse per i due cerchi di stoffa di leopardo che coprono i capezzoli, al collo un chocker con un filo che scende al centro delle tette e mi sfiora il ventre.

Il tocco in più sono le orecchie da leopardo che se ne stanno sul comodino, quasi a fissarmi.

È passata più di un'ora da quando sono tornata a casa e di Lauren non c'è traccia.

Ad ogni minuto che si aggiunge all'attesa aumenta l'ansia che possa esserle successo qualcosa. Poi penso che sia solo in giro a scopare con qualche tipa e mi sento stupida ad aver organizzato tutto questo.

Questa ragazza mi rende instabile, non mi sono mai sentita così piena di sentimenti prima d'ora. È una situazione che, dopo mesi di grigiore, fatico a gestire. E, francamente, penso che farla innamorare di me sia impossibile.

Gli occhi si spalancano sentendo la porta chiudersi, un po' troppo forte.

Guardo l'orologio. 01.15. Infilo le orecchiette tra i capelli, mi tocco le braccia notando che sono ancora nuda e assonnata. Do un'ultima occhiata allo specchio e tiro un lungo sospiro. E se avessi saputo cosa mi sarebbe aspettato sarei rimasta chiusa in camera. E altro che un sospiro...

La prima cosa che sento sono i pezzi di vetro che si infrangono contro il pavimento, tutto il disastro che si trovava sul tavolo viene spazzato via da una Lauren infuriata.

Grida come se le stessero strappando via i polmoni. E a me sale la paura, il cuore in gola e l'incapacità di sapere cosa diamine fare così cerco di avvicinarmi

"Lauren..." ma lei non mi ha neanche vista.

È così presa dalla sua rabbia e dalla collera che sono invisibile.

La vedo dare calci al divano e imprecare poco prima di inginocchiarsi coi capelli a coprirle il volto. Poggia le mani a terra e inizia a piangere, silenziosamente.

Passo alcuni secondi ad osservarla, incredula. Il terrore che apra bocca e dica che Zayn è morto non mi permette di fiatare. Credo di non aver mai visto Lauren così fragile, distrutta, disperata. Forse è la parte di lei che non ho ancora avuto modo di conoscere.

E mentre sta male, riesco a sentire il suo dolore perfettamente.

Mi accascio a terra, di fronte a lei, stringendole le mani. "Andrà tutto bene..."Sussurro e lei scuote la testa, trattenendo i singhiozzi e nascondendosi dietro i suoi capelli. Poi, con una forza che non pensavo potesse cacciare in questo momento, spinge via le mie mani.

"Non si sveglia..." Riesce a dire dopo un po'. "Non si sveglia" Ripete tra un singultio e l'altro.

Poi, all'improvviso, si alza velocemente passandosi le mani sul viso ed è quasi come se non avesse mai pianto. Spalanco la bocca per dire qualcosa che mi muore sulle labbra. Non ho il coraggio di chiedere se Zayn è ancora vivo.

Mi lancia un'occhiata con gli occhi leggermente rossi "Come cavolo ti sei conciata?" e non riesco davvero a decifrare il suo tono. Mi guarda con desiderio ma la sua voce mi disprezza. "Per me?" E poi scoppia a ridere ed io mi sento totalmente umiliata.

Poi, finalmente, è come se mi svegliassi. E con me anche i miei sensi.

Finalmente percepisco la puzza d'alcol ad ogni sua parola e avverto l'odore d'erba che le impregna i vestiti. "Questo tanga è perfetto" Si morde il labbro guardandomi ma non è come al solito. "Il tuo sedere è perfetto" Ridacchia come una deficiente.

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