Capitolo 30 - Parte prima

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Ho capito che devo fare uno sforzo, di nuovo. E nessuno ha idea di quanto costi al mio orgoglio chiederle di parlare sapendo che mi rifiuterà ma ne sarà contenta la mia coscienza. "Prima quando?" Mi siedo di fronte alla mora, incrociando le gambe sul lettone.

"Smettila di fingere che non ti interessa." Provo io, sospirando. Poi le tolgo il telefono dalle mani e lo poggio dietro la mia schiena, ai bordi del letto.

"Credo che tu stia superando certi limiti, Camila."

"Credevo che tu non ne avessi e non ne mettessi, Lauren." Rispondo io, bloccandole le mani nel tentativo di riavere il suo cellulare.

"Okay, parliamo." Si arrende, sbuffando.

"Volevo solo dirti che mi dispiace per oggi pomeriggio. Io... non mi sono comportata del tutto bene, ho un po' esagerato nonostante Zayn avesse già messo in chiaro tutto."

"Ovvero?" Si lascia andare contro il cuscino, incrociando le braccia al petto. Ha assunto un'aria talmente sexy che parlare adesso non mi interessa per niente. Mi mordo il labbro inferiore, pentendomi quasi di doverlo ammettere. Non sono pronta ad accettare il fatto che mi sia immaginato tutto.

"Me lo ha detto... Ha detto cose del tipo "non pensare che sia per te, Lauren trae ispirazione da tante, tante, tante cose ma io ho usato la canzone contro di te, ugualmente. È giusto che voi facciate pace perché credimi lui non ha nessuna colpa."

"Sì, invece." Mi interrompe lei, senza alzare la voce. Stranamente.

"Zayn sa quanto mi dia fastidio far sapere agli altri che gli scrivo le canzoni. Non doveva proprio permettersi."

"Io ho insistito veramente tanto, credimi." Lo giustifico nuovamente e lei scuote la testa.

"Non ti do la colpa di una cosa che ti riguarda solo in parte, Camila."

"Va bene, ma fai pace con Zayn. Se proprio vuoi farmi un favore, fate pace. Non sopporto l'idea che qualcuno litighi per colpa mia, davvero."

"Dovevi pensarci prima di sfottermi." Dichiara lei, sorridendo.

"EHY! Non ti prendevo in giro!"

"Daai, cantami una canzone!" Mi imita lei, trattengo una risata scuotendo la testa.

"Hai iniziato tu con la storia delle foto e, tra l'altro, io sto ancora aspettando delle scuse..." Alza il dito medio nell'aria e dice "che non avrai mai", aggiunge lei.

"Vaffanculo" Mi alzo dal letto, non riesco a sopportare la sua faccia da stronza, devo per forza andarmene. Scoppia a ridere tirandomi per la maglietta. "Te l'ho già spiegato una volta... se chiedo scusa è perché mi sono pentita e io riscaverei nella tua valigia altre dieci volte, è stata una rivelazione piacevole."

"Avrei preferito che tu guardassi tra le mie mutande anziché la macchina fotografica."

Mi stringe tenendo un braccio attorno al collo e mi sorride maliziosamente. "Se vuoi ci guardo volentieri nelle tue mutande."

"Fottiti, Lauren." Ride di nuovo, prima di darmi un bacio sulla guancia. "Allora, era o non era per me quella canzone?"

Sorride, mordendosi il labbro inferiore. "Non so di cosa tu stia parlando." Ritorna a poggiarsi contro lo schienale del letto stuzzicandomi solo con lo sguardo.

"Ne sei convinta veramente tanto, non è così?" Tenta lei, poggiando le gambe sulle mie, tirandomi più vicina al suo corpo.

"Sarebbe davvero carino, ma più che convinta direi che ci spero, sinceramente. Nessuno ha mai fatto una cosa del genere per me."

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