Capitolo 14

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"Bizzarro." Sussurro io, qualche minuto dopo averli visti allontanarsi sempre più. Il tempo non è dei migliori, decisamente no. Il cielo è piuttosto cupo, non del tutto, ma riesce a trasmettermi comunque un senso di angoscia. Per non parlare di Lauren che, seduta su queste benedette scale, continua a torturarsi le dita mettendomi ancor più in soggezione.

"Lo sai che se ti comporti di merda con chiunque passa la voglia di starti accanto a tutti?"

Lei sorride. "Lo sai che non me ne fotte un cazzo?" Alzo le spalle, sconsolata. Che caso perso!

"Non è che se fai due chiacchiere con qualcuno perdi la tua cattiveria." Insisto io, sconvolta da tutto questo suo menefreghismo.

Ci sto provando, ci sto provando con tutte le mie forze a creare una conversazione con lei, a costruire un legame. Ogni sforzo è nullo, con lei. Io ci provo, va male, però ci provo. Perché la vita che cosa sarebbe se non tentassi di raggiungere quel che vuoi?

E io voglio scoprire ogni sua carta. Voglio imparare a leggerla, e, rileggerla come alcune righe di quel libro che pur conoscendolo a memoria non puoi fare a meno di riaprire.

Voglio essere in grado di conoscerla al punto tale da anticipare una sua battuta, come accade quando guardi un film nuovo, e stupirmi ogni volta di aver indovinato.

Scovare nel suo animo quel particolare che non è ancora evidente agli occhi degli altri.

"Non è che se parli e sorridi a tutto ciò che respira poi diventi più interessante o una bella persona."  

"Almeno io non divento socievole solo nel momento in cui ho bisogno di erba altrimenti mi viene voglia di tagliarmi le vene perché sono una drogata del cazzo." 

Silenzio. Immenso silenzio. Non risponde e non sembra intenzionata a farlo e io mi sento esageratamente fortunata. Non oso immaginare cosa mi avrebbe risposto o fatto. Quindi, quando si volta dall'altra parte e sbuffa un sorriso, io tiro un sospiro di sollievo.

Non riesco a stare ferma. Sono passati solo cinque minuti dal mutismo di Lauren e mi sono già pentita di averla additata in quel modo. Se adesso non mi parlerà più sarà comprensibile.

Stavo cercando di instaurare un buon rapporto ma per averne uno decente alla base di tutto deve esserci il dialogo, ovviamente, e il punto è che con Lauren non si può parlare. È realmente capace di distruggere qualsiasi cosa in un frangente invisibile di tempo.

Ad un certo punto sbuffo, alzandomi in piedi.

"Andiamo a fare un giro per i negozi."

"Puoi fartelo da sola." Resto pietrificata.

Okay che è una super stronza ed io per una volta tanto ho un po' esagerato ma quando fa così mi vien voglia di regalarle una sberla, giusto in faccia, tra una frase cattiva ed un sorriso strafottente.

"Va bene." Non ho più voglia di starle dietro. Questi ultimi momenti, questi vani tentativi, sono bastati per arrendermi. Non si può essere socievoli con gente del genere. E non ho intenzione di scusarmi con lei. Il fatto che pensi di essere superiori a tutti mi ha stancato.

Un attimo prima sembra tutta pace e amore ed ora è super irritabile? Che vada al Diavolo. Tanto l'inferno è pronto ad accoglierla!

E io che volevo esserle amica o la cosa che più potesse assomigliarle...

Non può nemmeno fingere di essere ferita per le mie parole perché è chiaro che non le frega minimamente del parere altrui.  

Nonostante il tempo faccia quasi schifo, il vento che tira è abbastanza caldo. E ho già voglia di ritornare a casa. Nonostante ciò, provo a distrarmi guardando più vestiti che posso, ma il pensiero torna sempre a lei.

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