Capitolo 13

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"Por favor, controlas, respiran?"

"Mierda, si estàn muertas tenemos que llamar a la policia!!"

"Non digas tonterìas, Pablo. Ellas respiran!"

Apro lentamente gli occhi che a contatto con la luce accecante del sole si rimpiccioliscono immediatamente. Tutto ciò che intravedo sono due figure chinate su di me e... Lauren. Sta praticamente dormendo beata sul mio braccio. Sussulto quando, come se fossi appena ritornata alla realtà, mi accorgo che siamo in mezzo ad una strada.

"Hey bella! Sei viva!" Mi dice in inglese il ragazzo, tendendomi una mano che non afferro. Avverto solo la mora destarsi e strofinarsi gli occhi. "Buongiorno" Mi sussurra, comportandosi come se stessimo in una situazione normale mentre io comincio a guardarmi intorno e a fare mente locale.

"Chi siete?" Domanda sbadigliando verso i due ragazzi che continuano a guardarci in modo strano. In effetti lo farei anche io se vedessi due ragazze dormire nel bel mezzo di una piazza, su degli scalini. Avverto subito la schiena a pezzi e i muscoli tirare, cerco di sorridere, molto imbarazzata.

"Io sono Pablo, lei è la mia ragazza Alejandra. Voi perché state dormendo sulle scale di una chiesa come delle barbone? Avete bisogno di un aiuto?" 

"Non sono affari tuoi." Borbotta Lauren, alzandosi. Il tipo spalanca gli occhi mentre la sua fidanzata se la ride. L'educazione di quella ragazza sa stupirmi sempre. Credo che debba ancora capire che con quell'atteggiamento scortese e il tono ringhioso non andrà mai da nessuna parte. "Fottuta americana." La insulta il tipo, guardandola male.

Decido di intervire, mi alzo e cerco di rimediare con uno:"Scusala. Abbiamo perso il treno e non sapevamo dove dormire, tutto qua." Vedo Lauren allontanarsi, afferrando il cellulare dalla tasca. "Scommetto che quella sarebbe acida anche se dormisse su dieci materassi." 

Si lamenta il tipo dalla pelle scura. La fidanzata gli da una gomitata nel fianco mentre io aggiungo "Non sbagli", confermando ciò che dice.

"Ci avete ricordato noi stessi qualche anno fa." Comincia la ragazza sorridendo. Aggrotto le sopracciglia non capendo, sono anche piuttosto stordita. Insomma, mi sono appena svegliata dopo una nottataccia. "Abbiamo fatto un viaggo on the road due anni fa e dormito nei posti più strambi. Personalmente avete riacceso quell'anima un po' selvaggia." Ridacchio, entrando per la prima volta in contatto con gente del genere, affascinata dall'aneddoto.

Ad Orlando non se ne sentono storie così. Sfocia tutto in un grigio depresso e privo di vita.

"Sono contenta!" Le sorrido. "Da quanto tempo state insieme?" 

"Ormai sono cinque anni che ci sopportiamo. E, credimi, se riesci a sopportare il suo peso addosso durante la notte c'è da preoccuparsi."

Si guardano complici, tanto amorevoli da fare invidia. Credo di non aver mai avuto un rapporto così, nemmeno con Austin. Lui mi sorride cordialmente poi vedo Alejandra porgermi un foglio... Suppongo sia uno di quei volantini che ti invitano a mangiare nel proprio ristorante o a partecipare a qualche serata, ma, quando poso lo sguardo su quello che è un disegno, resto senza fiato.

Siamo io e Lauren e, non vorrei peccare di presunzione, ma siamo bellissime. Le sfumature rendono il disegno ancora più vero, sembra quasi una fotografia, e non riesco a far meno di pensare che tutto ciò che trapela dal ritratto è una sensazione di calore, affetto.

Il modo in cui si appoggia su di me, si rilassa e si lascia andare lo avverto più ora che stanotte. La serenità sui nostri visi nonostante fossimo buttate in mezzo ad una strada, esposte a qualsiasi pericolo, mi fa pensare che se fossi stata con qualcun altro non sarebbe neanche esistita.

Probabilmente non mi sarei nemmeno lanciata all'avventura, se fossi stata con qualcun altro. Per qualche assurdo motivo sono stata addirittura io a proporre la cosa e lo abbiamo fatto, ho abbandonato la razionalità e abbiamo preso un treno senza sapere neppure dove andasse, senza sentire il bisogno di fare qualcosa di particolare, col coraggio che abbatte la paura. Per una santa volta non mi son fatta soffocare dal terrore, ho seguito l'istinto.

Ed ho vinto. Emozione, avventura, brividi. Come potrei racchiudere questa notte se non così?

"Io... Io non so che dire..." Balbetto immergendomi nel dipinto.

"Pablo ama disegnare qualsiasi cosa o persona di queste strade che gli susciti qualcosa e voi lo avete intenerito, poi ci siamo incuriositi e avvicinati definitivamente."

"È fantastico. Seriamente, non... so descriverlo. Ma grazie." Lui si gratta il capo contornato dai dreadlocks e lei lo guarda con uno sguardo amorevole. "Puoi tenerlo."

Afferma notando che non gliel'ho ancora restituito, con un po' di vergogna fingo di volerlo fare anche se dalle mie mani il foglio proprio non vuole andare via.

"Camila" Mi volto di scatto verso Lauren che ha le mani sui fianchi. Ora che sta senza fumare, senza mangiare, mi sa che è ancora più irascibile del solito. "Zayn sta venendo a prenderci." Si avvicina, dando un'occhiata ai due tipi. Istintivamente nascondo il disegno dietro la schiena e lei non sembra accorgersene, troppo presa dallo studiare i due ragazzi.

"Bei capelli." Sputa fuori con tono velenoso verso il tizio. "Hai la faccia di uno che fuma, me ne dai una?"

Diversamente da come mi aspettavo Pablo afferra dalla tasca una cicca malconcia e la passa alla mora che finalmente sorride. "Ho solo un drum, fattelo bastare." Le risponde lui, accendendogliela.

"Deve essere stato comodo dormire qui" Osserva Alejandra trattenendo una risata.

"Sì, guarda ho una schiena a pezzi." Mi lagno, stiracchiandomi e sentendo lo stomaco borbottare. "Anche io..." Aggiunge Lauren e io la guardo malissimo.

"Ma se sei stata tutto il tempo addosso a me!!" Lei scoppia a ridere, gettandomi il fumo in faccia. "Sei comoda, non ho colpe io." Si giustifica, senza togliermi gli occhi di dosso.

Ed ecco che mi sento di nuovo in imbarazzo, involontariamente la mia mente torna a stanotte. Ricorda le sue labbra umide sulla pelle ed abbasso lo sguardo sulle mie scarpe fino a quando non sento una tosse finta. 

"Noi ora dobbiamo andare." Comincia Alejandra prendendo sottobraccio il suo fidanzato. "Speriamo di rivedervi di nuovo qui, turiste."

Marca l'ultima parola prima di farmi l'occhiolino. "Magari per il viaggio di nozze." Scherza Pablo con un tono che di scherzoso non ha molto.

"E ricordate, ragazze. Amate, amate follemente, amate più che potete e se vi dicono che è peccato, amate il vostro peccato e sarete innocenti!"

Recita lui, con fare melodrammatico. La fidanzata lo tira per la t-shirt ridendo. Io e Lauren abbiamo la stessa espressione di stupore sul volto. "Lo dice a tutti, a volte pensa anche di essere il fantasma Shakespeare."

Lui scoppia a ridere, avvolgendola con un braccio attorno al collo, grida "Ci vediamo!"

Quando so per certo che non ci vedremo mai più. 

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