Capitolo 34

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Se dicessi di aver cercato tutto questo mentirei a me stessa.

Prima di Lauren non mi importava nulla della mia vita e dopo di Lauren tornerà a non importarmi nulla.

Tutto ciò che faccio dal momento in cui l'ho vista togliersi quel casco è desiderare il suo tocco, è come se fossi realmente viva solo quando la sua pelle è a contatto con la mia. È qualcosa che non ho mai sentito prima d'ora ed è qualcosa che non vorrò più provare, se non con lei.

E il desiderio diventa bisogno.

E non ho voglia di guardare nessun altro, di sentire su di me nessun altro. Tutto ciò che faccio, tutto ciò che dico, è per lei. Impazzirei sapendo che prova ciò che provo io.

Eppure il suo "ti direi che sei nella merda" è stato abbastanza chiaro.

Per Lauren sono un qualcosa di momentaneo, il meraviglioso dessert che completa una cena pazzesca, finirò assieme a questa dannata vacanza. Non voglio contare quanti giorni mancano, non voglio sentire nel petto l'ansia e la paura di perderla. Perché Lauren non è mia realmente. È ciò che mi racconta con gli occhi ogni volta che mi fissa, ma sappiamo entrambe che non abbiamo futuro, solo che a me dispiace.

È tutto ciò che mi ripeto mentre la guardo dormire; vista da fuori sembrerei una maniaca. Fortuna che in casa non c'è nessuno, tra chi è all'ospedale e chi in spiaggia non si sente nulla. Se non... non puzza di bruciato misto a un odore pungente di cioccolato.

"Oddio!" Grido, ricordandomi di essermi improvvisata chef e corro in cucina. Appena apro il forno è incredibile ciò che mi si para davanti. Una nube immensa di fumo mi travolge e quasi penso di star soffocando. Mi maledico a ripetizione.

Io e la mia dannata voglia di muffins alle tre del pomeriggio!

Tossisco pesantemente e getto il recipiente sulla cucina mentre con un panno provo a far sparire il fumo. Lo sapevo che sarebbe stata una pessima idea. Una risata, una di quelle assurde che riescono a farsi sentire in altre tre case oltre la tua, mi fa irritare ancora di più.

"Idiota" Mi volto ritrovandomi Lauren con solo gli slip addosso. E mi sembra di star soffocando per una seconda volta. È così bella con l'aria mattutina, i capelli sparsi, e quegli occhi assonnati che il suo sorriso risplende ancora di più. Continua a starmi sui coglioni, sia chiaro.

"Ho... ho preparato questi muffins, non è che..." Balbetto come una deficiente. Lei sbadiglia portandosi distrattamente una mano davanti alla bocca ed annuisce.

"Sembrano squisiti" Ridacchia fissandoli e poi "non è che sono avanzate delle noccioline?" Io lo so che le riesce in maniera naturale e che non lo fa di proposito a fare la stronza ma non posso fare a meno di guardare il disastro che ho combinato.

Non me ne riesce una buona, nemmeno la cosa più stupida!

"Dai, magari con la panna sono commestibili." Tenta lei, spostandomi una ciocca di capelli dagli occhi. "Oh aspetta, mi sa che ieri sera è finita perchè una ragazzina con lo sguardo innocente mi supplicava di mangiarla." Sorride maliziosa. "E non solo la panna."

Scoppio a ridere dandole una spinta. "IO NON TI SUPPLICAVO!" Continua a ridere ignorandomi poi allunga la mano verso un muffin ma la blocco. "Non voglio averti sulla coscienza." Afferro il vassoio e butto tutto nella spazzatura.

"Hai a cuore la mia vita?"

"Giusto un po'." Sorride e non smette di guardarmi. E io mi perdo completamente. Non so più che dire, non so che fare. Spero non sia evidente almeno a lei. È da tutta la notte che mi vengono in mente cinque parole da tenere nei meandri più lontani della mente.

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